L’utopia di uno stato democratico
28 Ottobre 2023Caro Pietro, quel che mi preme dirti.
30 Ottobre 2023Non essendoci animali antagonisti, l’unico rimedio è rappresentato dall’abbattimento delle piante colpite e di quelle nelle circostanze. La diminuzione delle temperature nell’arco alpino avrebbe potito attenuare il fenomeno ma nell’estate scorsa le colonnine hanno continuato a crescere e l’autunno in corso ha registrato temperature largamente al di sopra della media.
Secondo le ricerche dell’Università degli Studi di Padova, l’effetto bostrico avrà conseguenze da 2 a 5 volte quelle di Vaia. Per averne una riprova, basta percorrere le Valli colpite dalla devastazione del 2018 per comprendere gli effetti del bostrico: quelli immediatamente percepibili dati dal diffondersi di macchie di abete rosso destinate alla morte e quelli più subdoli come l’impermeabilizzazione e la riduzione della capacità di drenaggio del sottobosco. Che in presenza di eventi estremi potrebbe avere effetti molto gravi sul piano idrogeologico.
Nel 2020 dedicammo a questo avvenimento “Il monito della ninfea”, un libro che raccoglieva le voci dei territori devastati da Vaia e una serie di riflessioni su quanto era accaduto nell’area dolomitica. Malgrado l’insorgere della pandemia, ne seguirono – con oltre cinquanta presentazioni – un lavoro di confronto e di riflessione che, grazie anche all’esaurimento della prima edizione, ha reso necessaria una nuova edizione, arricchita di oltre cento pagine, uscita nel marzo 2022.
Abbiamo arricchito la seconda edizione del libroattraverso:
– l’aggiunta di una nuova prefazione di Maurizio Dematteis, direttore di “Dislivelli”;
– l’aggiornamento dei dati relativi all’estrazione del legname e la proliferazione del bostrico tipografo;
– una corposa postfazione – “Il vento e il virus” – che ci parla dell’inimmaginabile che ci ha costretti almeno per un attimo a fermarci.
Inoltre due corpose appendici:
– la prima riprende il Sesto Rapporto della Commissione sul clima delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico;
– la seconda costituita dalla proposta di “Un Green deal per le foreste dolomitiche – Vaia, da sciagura ad opportunità”, un documento della società civile che costituisce una traccia di lavoro per tutta la comunità di persone che nell’ecosistema dolomitico ragionano sul “dopo Vaia”.
Un centinaio di pagine in più, in una cornice impreziosita dall’immagine del “Drago Vaia”, l’opera realizzata con gli schianti di Vaia da Marco Martalar nel comune di Lavarone.
Per richieste di presentazioni potete chiamarci al 347 4098578 oppure scriverci a contatti@michelenardelli.it