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«Inverno liquido» a Fanano (MO)

«Per risollevare le sorti delle stazioni sciistiche tosco-emiliane il Ministero dello Sport nel 2016 ha stanziato venti milioni di euro e stipulato un protocollo d’intesa con Emilia Romagna e Toscana per altri otto, quattro milioni a regione. Totale: 28 milioni di euro, in gran parte dedicati alla realizzazione di un nuovo impianto di risalita per collegare Corno alle Scale all’Abetone attraverso il Lago Scaffaiolo e la Doganaccia. “La proposta nasce in sordina quando c’era Matteo Renzi alla Presidenza del Consiglio e viene portata avanti dal Ministro con delega allo sport Luca Lotti”. A raccontare l’iter del travagliato progetto di implementazione del demanio sciabile tosco emiliano è Vittorio Monzoni, professore universitario in pensione e strenuo oppositore dell’ampliamento. Ha lavorato e vissuto in città fino alla pensione, per poi trasferirsi in Appennino, a Savigno, in Valsamoggia, a pochi chilometri da Corno alle Scale. “Nel 2020 il protocollo d’intesa con le regioni mette in guardia l’ambientalismo e ci mobilitiamo contro il progetto”. Nasce il Comitato “Un altro Appennino è possibile” di cui Vittorio è presidente, per denunciare la mancanza della Valutazione di impatto ambientale dell’opera. Cai, Legambiente, Wwf, Mountain Wilderness, Federtrek, Italia Nostra… Poco alla volta 29 associazioni del variegato mondo dell’ambientalismo e della montagna si uniscono nella battaglia contro la realizzazione del “nuovo eco-mostro”. “Siamo in piena area protetta, in zona parco”, sottolinea Monzoni…»

dal capitolo quattordicesimo “Peppone oggi vota la Lega” di “Inverno liquido”

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