«Inverno liquido» a Modena

Si può accedere all’iniziativa anche collegandosi alla pagina Facebook “Circolo della ciambella”.

«Il cratere lasciato da un eventuale distacco della spina dei
comprensori della neve non si fa riempire da niente». è lapidario
Giovanni Teneggi, direttore Confcooperative Reggio
Emilia, grande teorico e sostenitore delle cooperative di comunità.
«Non c’è niente qui che potrà nell’immediato sostituire
l’afflusso per numeri, lavoro e soldi del comprensorio
dello sci». L’unica strada per il futuro del suo Appennino,
secondo Teneggi, è un netto cambiamento culturale che possa
invertire la prospettiva nei confronti del territorio e delle
sue comunità. Una transizione da un’offerta di turismo del
consumo, speculativo ed estrattivo, fatto a immagine e somiglianza
del modello culturale, economico e politico ormai
superato della crescita infinita e dello sfruttamento intensivo,
a forme di turismo sostenibile e comunitario, più in linea con
l’ambiente e il senso del limite tipico della cultura montanara.
Con un processo lungo quanto necessario, in grado di curare
le ferite lasciate sul terreno da comprensori sciistici fatti
di «case brutte e di un commercio senz’anima».

Dal capitolo “Peppone oggi vota la Lega” di “Inverno liquido”