Occuparsi della guerra. Creare spazio per la pace.
1 Agosto 2022Cambiamenti climatici
5 Ottobre 2022Per cambiare questa mentalità arrugginita
Per la vergogna di non avere soldi in tasca
Per l’attesa per una vita normale
Per il bambino che cerca il cibo nei rifiuti, per i suoi sogni
Per questa economia imposta
Per l’inquinamento
Per Via Valiasr1 e i suoi alberi malati
Per Piruz2 e la sua estinzione
Per i cani innocenti3
Per le lacrime infinite
Per che si ripete4
Per i nostri sorrisi
Per gli studenti
Per il futuro
Per questo paradiso forzato
Per gli intellettuali incarcerati
Per i bambini Afghani
Per tutti questi “per” infiniti
Per tutti gli slogan vuoti
Per l’alba dopo tutte queste immense tenebre
Per il senso di pace
Per gli antidepressivi e i sonniferi
Per l’uomo, la casa, la prosperità
Per la ragazza che desiderava essere un ragazzo
Per la donna, la vita, la libertà,
Per la libertà
Per la libertà
Per la libertà…
Shervin Hajipur, il venticinquenne di Rasht, ha scritto il testo della sua canzone (Per la libertà – 2 minuti 12 secondi)5 montando i tweet di persone che rispondono al perché stanno partecipando alla protesta. Nel suo video musicale, pubblicato il martedì 27 settembre, i tweet citati scorrono come sottotitoli mentre lui con gli occhi chiusi e chitarra in mano, canta. La sua stanza è rossastra e la canzone diventa subito virale, in due giorni ottiene più di trentaquattro milioni di visualizzazioni solo nel suo canale Instagram. Prima il videoclip viene cancellato dalla sua pagina, poi la famiglia dichiara che Shervin è stato arrestato dai servizi.
Ma io in autobus, nella banlieue di Birmingham, sento la voce di Shervin:
Per mia sorella,
tua sorella,
le nostre sorelle,
Per gli alberi di Via Valiares…
Shervin ha montato i tweet di persone che hanno espresso i loro sentimenti, pensieri, e speranze seguendo l’hashtag di “#_# #mahsa_amini #mahsaamini”, citati centocinquanta milioni e quattrocentomila volte fino al 29 settembre. è l’ hashtag piu cliccato nella storia di Twitter. Mahsa-Jina è una ragazza di ventitré anni che camminava con suo fratello diciassettenne in un parco pubblico della capitale quando è stata arrestata dalla polizia morale per il suo velo e hijab, secondo loro non adeguato. Mahsa dopo poche ore dal suo arresto in carcere viene trasferita in ospedale per arresto cardiaco al seguito di un ictus fatale. Il regime arrogante rifiuta di rispondere e chiarire, la ragazza è di Saghese, una città nel Kurdistan dell’Iran, la tensione si alza, la rabbia accumulata va oltre il limite della sopportazione e frantuma ogni forma di obbedienza, di resistenza non rumorosa e la rivolta comincia, in forma sia centralizzata che decentralizzata.
Mahsa è figlia di tutte e tutti. Tutte si sentono curde, donne e desiderose di libertà – centralizzata. Allo stesso tempo la rivolta accade e si moltiplica in più momenti, modi, luoghi – decentralizzata. La rivolta comincia, la rivolta mormora, la rivolta si fa sentire. Iniziano i sussurri di un antico – moderno rimedio:
Donna, Vita, Libertà
Qualunque disobbedienza civile si collega con #MahsaAmin, e il suo nome diventa il codice segreto e il filo conduttore. “In questi giorni fare colazione fuori senzo il velo, ma con calma, con piacere, con bellezza è una delle forme di resistenza – di rivolta.”6
Io in autobus sento la voce di Shervin che canta per mia sorella, per sua sorella e per le nostre sorelle perdute, dimenticate:
Per donna, vita, libertà
L’autobus rosso fa un giro strano, si avvicina al centro e per alcuni secondi vedo la biblioteca centrale, con la sua struttura gigante, orribile, arrogante e vuota. Luogo delle scale che spostano corpi faticosi che vanno in biblioteca per pisciare. Sa di piscio e vomito, sa del grido dell’uomo nero impazzito, non so in quali pagine, non so quando, non so come, non so perché, ma ero su quelle scale e l’ho visto impazzito…
L’autobus ha fatto un giro strano, ho perso di vista la biblioteca, forse ha dovuto evitare le strade chiuse. Ho rivolto lo sguardo indietro e ad un uomo inglese di mezza età era seduto 4-5 file più in là ho chiesto: “Va alla piazza di Colmore Row?”
Mi ha guardato rimpicciolendo la sua faccia, con un specie di follia originata dall’odio. Allora mi sono voltata, accanto a me c’era un uomo nero con la cuffia, ho chiesto due, tre volte, pure con la voce più alta… Non mi sentiva, c’era e non c’era…C’ero e non c’ero..
L’autobus si gira, ritorna verso il centro, in preda al panico, disorientato nei vicoli di Via Valiasr, la mia strada preferita, la via dei miei amori perduti. Perdo la percezione del tempo e dello spazio, divisa, in un autobus rosso con i compagni lontani…
L’autobus ritorna sul suo tragitto e mi calmo.. Scesa in Colmore Row, ho comprato un pacco di tabacco da una cassiera che scommetto fosse iraniana, sull’ uniforme c’era scritto Zivar. Zivar significa la continuità della bellezza… Era terribilmente stanca con cerchi viola, gialli e grigi intorno agli occhi. Agile, di circa quarantanni, sembrava la responsabile del dipartimento mentre diceva alla sua collega: “Potresti fare una pausa se vuoi…”
Se il regime dovesse cadere, Zivar avrebbe voglia di tornare a casa? Non saprei, non credo, non sembra. Sotto l’uniforme del supermercato il suo corpo sa di bollette, casa con debiti, macchina gigante, viaggi in Spagna, magari certe volte il lusso di massaggi e creme costose in un salone di bellezza situato in High Street. Magari andrà ogni tanto in Iran per ricordare a quelli che sono rimasti lì quanto è benestante, felice, realizzata.
L’appuntamento per la manifestazione in solidarietà alla protesta iraniana è di fronte ad una mucca dorata. Mi stupisce quante persone hanno partecipato, ho osservato la mobilitazione fin dal principio, il primo raduno il 22 settembre.
C’è qualcosa questa volta, c’è qualcosa, non c’è dubbio… Sentimenti contrastanti, voglia di cambiare, un’ebbrezza nella solidarietà e nella spontaneità della mobilitazione.
Shervin è diventato il cantautore della rivoluzione, intonano tutti la sua canzone, in piazza si piange e i miei ricordi più intensi sono sfiorati.
Il testo ha una composizione geniale, è ecologico non solo perché parla del clima e del diritto alla vita degli animali, ma anche perché la sua stessa esistenza è il risultato del riciclo di tweets e di hashtag, di un ripetersi di oltre centocinquanta milioni, finora, di #MahsaAmini.
La presenza di un fotografo tra i manifestanti con due telecamere, una con grandangolo e una con teleobiettivo mi disturba, non si ferma mai. è altissimo con una giacca verde e una maschera gigante, scatta foto con l’obiettivo alle persone che intervengono, e questo mi disturba fortemente. Con Ashkan lo avviciniamo, ci presentiamo e chiediamo per quale agenzia lavora, dice per se stesso. è iraniano, cattura i riflessi, zooma sui manifestanti più attivi. L’azione del fotografare in una manifestazione pubblica avendo una mira ben precisa, ma senza l’intenzione di pubblicare le fotografie, non è un agire moralmente adeguato, non è coerente ad uno spazio di cura reciproca. Mi disturba fortemente, eppure cosa posso fare? Camminare, pensare, sentire… Osservare i ragazzi che ballano nei vicoli di Birmingham, la bella luce, un gruppo di persone provenienti dal Turkestan cinese manifestare in Piazza Vittoria per i diritti violati degli Uiguri mussulmani sotto l’oppressione della Cina. Nei volantini che hanno in mano c’è l’immagine del presidente cinese che bacia il suo omologo russo. Seduti per terra di fronte al palazzo del municipio ascoltano la voce di una donna che parla al megafono, cantano e poi tacciono, tutti in coro, tutti insieme…
Raggiungo la fermata, autobus rosso, corsa 12A, due minuti ed arriva, una giornata fortunata… Scivolo dentro, volo sopra e sento la voce di Shervin:
Per mia sorella
tua sorella
le nostre sorelle
Per Donna, Vita, Libertà
Per la libertà
Per la libertà
Per la libertà…
#MahsaAmini
Soheila Javaheri
2 ottobre 2022
§§§
1 Via Valirasr, situata a Teheran, collega la piazza di Tajrish alla piazza Rah Ahan. La stazione ferroviaria centrale della capitale è lunga 18 km.
2 Pantera persiana in via di estinzione.
3 Nella repubblica islamica tenere un cane è vietato e ci sono vari episodi di uccisione di massa di cani.
4 Aereo ucraino precipitato a Teheran e abbattuto dall’esercito. Per le sue 176 vittime. Si ripete da prima che accadesse, quando erano ancora vive le sue 176 vittime.
5 https://www.youtube.com/watch?v=XrvpRb2jY1M
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