4 Aprile 2016

Sans-papiers o sans droit?

Una possibile lettura della protesta dei richiedenti asilo in via Brennero

di Soheila Mohebi, Razi Mohebi e Nicole Valentini

(4 aprile 2016) Il primo aprile alcuni richiedenti asilo residenti a Trento hanno organizzato una manifestazione di protesta che ha bloccato il traffico di via Brennero per qualche ora. I manifestanti hanno esibito dei cartelli nei quali reclamavano i loro diritti alla protezione, alla giustizia e alla salute. Un giovane manifestante interrogato sui motivi della protesta ha affermato di voler solo avere il diritto di studiare e di lavorare. Ha poi aggiunto che alcuni richiedenti bisognosi di cure devono aspettare fino a due settimane per andare dal medico. Il Presidente della Provincia Ugo Rossi ha affermato che nove richiedenti che sono stati identificati verranno espulsi dal programma di accoglienza.

Questa la premessa dei fatti, ma chi sono queste persone e cosa li ha spinti ad organizzare questa protesta? I protagonisti di questa vicenda appartengono tutti ad un gruppo di richiedenti asilo ospitati presso la Residenza Brennero, eppure in comune non hanno solo il domicilio. Come affermato dagli stessi, molti di loro sono in attesa di una risposta da almeno due anni. Cosa è accaduto in questo tempo? Non abbiamo dati o testimonianze disponibili, possiamo però ricostruire alcuni eventi attraverso gli articoli apparsi in questi due anni sui giornali trentini e aventi come protagonisti i richiedenti della Residenza Brennero. Forse qui potremmo trovare, se non la risposta a queste domande, almeno uno spunto che inviti alla riflessione. Rivediamo quindi questi eventi in ordine cronologico:

 

9 Marzo 2016

Nei luoghi del dolore, per riprendere il bandolo della matassa

“Tempi interessanti” (38)

Abbiamo fatto bene ad andare al Brennero sabato scorso, per manifestare il nostro sdegno verso il riapparire dei confini e del filo spinato in un’Europa che ci auguravamo li avesse archiviati. Non era così, nella cultura come nei comportamenti. Perché Schengen ha facilitato sì la circolazione interna ai paesi dell’Unione Europea, ma l’ha resa una fortezza umiliante ai suoi confini, discriminando migranti e profughi provenienti da altri continenti o da quell’altra Europa, cinicamente immaginata come terreno sperimentale di un’interessata postmodernità. E considerato che aperti e solidali non lo si è a corrente alternata, ora in molti hanno pensato bene che ripristinare le frontiere nazionali, oltre a meglio rispondere al proprio immaginario, potesse rappresentare quel senso di paura e di xenofobia che serpeggia fra la gente laddove tende a prevalere l’idea che ci si possa salvare da soli di fronte alle grandi contraddizioni del nostro tempo...

9 Marzo 2016

Mediterraneo, l’Europa allo specchio

Incontro con l'eurodeputata Kashetu Cécile Kyenge
 
Prima presentazione in Italia del progetto di relazione che rappresenterà il documento di riferimento per la politica europea sulle migrazioni nel Mediterraneo.

Le politiche migratorie attuate negli ultimi vent’anni in Europa hanno inteso la migrazione come un fenomeno di carattere emergenziale e fortemente collegato al tema della sicurezza. Un tale approccio non è riuscito a incidere né sulle cause che spingono milioni di persone ad abbandonare i loro Paesi né a gestire in modo costruttivo la presenza dei migranti nei Paesi d’arrivo. Diventa dunque prioritario un cambio di rotta che poggi le sue fondamenta sui principi della solidarietà e della piena condivisione delle responsabilità tra gli Stati aderenti al...l’UE al fine di gestire in modo coordinato e solidale le frontiere esterne dell’Europa.

Presentazione del rapporto
Kashetu Cécile Kyenge, Europarlamentare eletta nella
Circoscrizione dell’Italia nord-orientale

Introduce
Luca Zeni, Assessore alla Salute e alle Politiche Sociali della
Provincia autonoma di Trento

Modera
Mauro Cereghini, Presidente del Centro per la Formazione alla
Solidarietà Internazionale

Intervengono
Rappresentanti delle Istituzioni, dell’Università, della ricerca, del sociale, della solidarietà internazionale, dei media

Trento, Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale, vicolo San Marco 1
4 Marzo 2016

Rifugiati: il muro macedone

La solitudine in cui viene abbandonata la Grecia è solo il più recente segnale dello smarrimento dell'Europa nella gestione della crisi dei rifugiati (da www.balcanicaucaso.org)

di Andrea Oskari Rossini*

(4 marzo 2016) Le nuove procedure introdotte lungo la rotta balcanica stanno comportando nei fatti la progressiva chiusura della rotta stessa. È

3 Marzo 2016

Frontiere, confini, migrazioni, cittadinanze

Alle radici della paura / 2

Nell'ambito del percorso "Fra il non più e il non ancora" proposto dall'associazione "territoriali#europei"

Venerdì 11 marzo 2016, alle ore 20.30 presso il Social Store, Via Calepina 10 a Trento

Incontro con Cecile Kyenge (europarlamentare e ex Ministra all'Integrazione)

Intervengono: Vincenzo Passerini (presidente Cnca - Trentino), Vanja Zappetti (Welcome Refugees Bolzano e Brennero) e Federico Zappini (associazione territoriali#europei)

Il dialogo sarà moderato da Simone Casalini (caporedattore Corriere del Trentino)

 


Trento, Social Store, via Calepina 10
19 Febbraio 2016

Un Brennero che unisce. Le adesioni

Quello che segue è un appello firmato da numerosi esponenti del mondo politico, sociale e culturale per dire no al ripristino di barriere contro le persone al confine del Brennero. L’appuntamento è sabato prossimo 20 febbraio 2016, alle ore 11.00 per una catena umana sulla linea del vecchio confine.

Riteniamo che l‘annunciata intenzione delle autorità austriache di costruire al Brennero una barriera per separare e registrare i migranti, sia incompatibile non solo con l‘idea di un‘Europa aperta, ma sia anche inconciliabile con il profondo significato anti-nazionalista che è racchiuso nella nostra autonomia speciale. Come ha scritto qualche tempo fa étienne Balibar: i confini sono sempre meno geografici e sempre più sembrano ritagliarsi la funzione di “frontiere per l‘interiorità”, diventando non solo la linea che divide due Stati, ma il luogo nel quali sono in gioco “le concezioni del mondo” e quindi – anche – “le concezioni dell‘uomo”. E se in questo modo i confini diventano il punto “in cui bisogna scegliere” – quali i migranti e chi è di casa, quali i cittadini e chi non ha cittadinanza, dove quelli che i diritti li hanno e dove gli altri che invece, solo, li richiedono – il prossimo sabato 20 febbraio alle ore 11 saremo al passo del Brennero per darci la mano, disposti al di qua e al di là di un confine che non vogliamo diventi una linea d‘esclusione.

Per aderire scrivere a Giovanni Agostini giovanni.agostini@consiglio.provincia.tn.it (vedi di seguito l’elenco delle persone aderenti)

16 Gennaio 2016

Parafrasando

“Tempi interessanti” (32)

di Francesco Picciotto

Sembrava che fossimo ad un passo dalla depenalizzazione di uno dei (non) reati più offensivi della dignità e dell“intelligenza umana: quello di clandestinità (aggravante c.d. “di clandestinità“ di cui all“art. 61, n. 11 bis, c.p. – introdotta con la Legge 185/2008 – e il reato di ingresso e soggiorno illegale degli stranieri in Italia di cui all“art. 10 bis T.U. 286/98 – introdotto con la L. 94/2009).

Poi i fatti di Colonia.

28 Novembre 2015

«Modena, stazione di Modena. Per il futuro si cambia»

Giovedì scorso sono stato a Modena, nella sala della Fondazione Teatro San Carlo, un po’ il cuore antico della città, per il Convegno dal titolo suggestivo “Modena, stazione di Modena“.

I migranti arrivano in treno e queste sono le parole con le quali vengono accolti. Loro però non sanno che cosa li aspetta, o forse sì perché Modena è una città ricca e dunque forse si aspettano di condividere un po’ di quella ricchezza. Ma 400 ospiti diventano invece un problema. Numeri irrilevanti se rapportati alla popolazione, agli sportelli bancari e agli altri presunti indicatori del benessere, ma non per un immaginario collettivo che si auto alimenta di paure (e di quel che la gente vuol sentirsi dire) che i talk show televisivi spargono a piene mani pur di fare audience. ...

25 Novembre 2015

Modena, stazione di Modena

MODENA, STAZIONE DI MODENA

per il futuro si cambia

 

Testimonianze, approfondimenti e dialoghi per orientarci sui fenomeni migratori ed elaborare una nuova cultura dell’accoglienza

 

26 novembre 2015 dalle 15.00 alle 20.00

presso Teatro della Fondazione Collegio San Carlo

via San Carlo, 5 - Modena

 


Modena, Sala Fondazione Teatro San Carlo, Via San Carlo 5

L'invito all'incontro