15 Ottobre 2015

Progetto integrato di sviluppo e tutela per il Lagorai. Forum iniziale

L’Unione europea ha approvato nel luglio 2012 un importante progetto LIFE+ Natura denominato T.E.N. (Trentino Ecological Network), coordinato dalla Provincia con il partenariato del Museo delle Scienze di Trento, che modifica l’approccio alla gestione di Natura 2000 in Trentino ed è finalizzato alla definizione della Rete Ecologica Provinciale, prevedendo una forte interazione con il comparto agricolo e turistico. La capacità di conciliare le esigenze connesse alla tutela di specie e habitat con lo sviluppo socio-economico della società rappresenta certamente una delle sfide più impegnative ma anche più stimolanti che attendono la Rete NATURA 2000.

 


Telve, Rifugio Passo Manghen
15 Settembre 2015

Acqua, una battaglia di lunga durata

L'8 settembre scorso Il Parlamento Europeo, con 363 voti favorevoli, 96 contrari e 231 astenuti ha approvato la risoluzione proposta dall'eurodepuata irlandese del Sinn Fein Lynn Boylan che ha dato seguito alla petizione di iniziativa dei cittadini europei "L'acqua è

10 Settembre 2015

Autostrada A31, futuro della Valsugana, futuro dell’umanità

Si torna a parlare della Valdastico. Che cosa pensare e, soprattutto, che cosa fare?

 

Incontro pubblico con

MICHELE NARDELLI, Autostrada A31 Valdastico, un modello di sviluppo insostenibile

ROBERTO ANTOLINI, Intrecci finanziari malsani dietro l’A31

EMANUELE CURZEL, Come la Valsugana è stata convinta che l’A31 le servirà

MARCO DANZI, La rotaia come motore di sviluppo

Coordina e introduce: RENZO MOSER

 

Levico, sala consiliare

martedì 15 settembre, ore 20.30

Organizza: comitato Valsugana contro l’A31 Valdastico

 


Levico, Sala Consiliare
8 Settembre 2015

Turimo dolce. Alla fine di un’illusione?

Colloqui di Dobbiaco 2015 / 2-4 ottobre 2015

Turismo dolce. Alla fine un'illusione?

E' risaputo che il turismo, più di altri settori economici, modifica profondamente l’assetto e lo sviluppo di un territorio e anche la qualità della vita dei residenti. Proprio per questo, oggi sul turismo grava un dilemma sempre più stridente: da un lato, nelle regioni alpine come in tutto il mondo, gli operatori turistici devono far fronte a una concorrenza internazionale che li indurrebbe a creare costantemente nuove strutture alberghiere, funivie, impianti d’innevamento, centri benessere e parchi divertimento, offrendoli a condizioni sempre più vantaggiose. Dall’altro, proprio questi interventi distruggono i pregi per i quali molti turisti scelgono un luogo di villeggiatura, ossia la calma, l’atmosfera rilassata, la natura e l’autenticità. Come si può uscire da questo vicolo cieco? Quanto morbido« o »sostenibile« può essere oggi il turismo?

Dai Colloqui di Dobbiaco del 1985, dedicati proprio a quest’argomento, l’Alto Adige negli ultimi decenni ha fatto parecchia strada, assumendo un ruolo importante nel dibattito sulla nuova cultura turistica. L’edizione di quest’anno vuole quindi prendere spunto da questo confronto - da cui è nata anche l’idea di promuovere l’Alto Adige come «il luogo d’Europa» più ambito in cui vivere - per chiedersi come riuscire, nelle Alpi e non solo, a conciliare le esigenze economiche ed ecologiche, dando un futuro auspicabile e condiviso alle zone turistiche.


Dobbiaco (BZ)
27 Agosto 2015

Laudato si’. Sulla cura della casa comune

«... Se noi ci accostiamo alla natura e all’ambiente senza questa apertura allo stupore e alla meraviglia, se non parliamo più il linguaggio della fraternità e della bellezza nella nostra relazione con il mondo, i nostri atteggiamenti saranno quelli del dominatore, del consumatore o del mero sfruttatore delle risorse naturali, incapace di porre un limite ai suoi interessi immediati...»

(18 giugno 2015) Non sono credente, ma avverto una grande sintonia con le parole dell'enciclica "Laudato si'"" di 

10 Agosto 2015

Gli uomini che volevano bucare le montagne

GLI UOMINI CHE VOLEVANO BUCARE LE MONTAGNE


Dopo più di quarant’anni si torna a parlare dell’autostrada A31 Valdastico.
Che cosa pensare e, soprattutto, che cosa fare?
Un’occasione per capire di cosa si parla e come ciò ha a che fare con il nostro futuro.

Incontro pubblico con
DARIO ZAMPIERI (Dipartimento di geoscienze Università di Padova): Progettare negando la geologia nel paese del Vajont e di Stava
ROBERTO ANTOLINI (giornalista di “Questotrenti-no”): A4 e A31: l’intreccio degli interessi
EMANUELE CURZEL (consigliere CdV Alta Valsugana): A31 e Valsugana. Dati e “interpretazioni”

Caldonazzo, ex Caseificio (viale Stazione)
Lunedì 17 agosto, ore 20.45
Organizza: comitato di Caldonazzo contro l’A31 Valdastico


Caldonazzo, ex Caseificio, viale Stazione
23 Maggio 2015

Valdastico, partita chiusa?

“Tempi interessanti” (37)

... alla buona notizia corrisponde una subordinata chiamata “corridoio d’interconnessione infrastrutturale fra la valle dell’Astico, la Valsugana e la Valle dell’Adige‘. Una formula che lascia aperta la possibilità di “un corridoio di collegamento viario‘ tra queste valli e di una “ottimizzazione dei collegamenti tra la statale 47 della Valsugana e la statale 12 del Brennero in prossimità di Mattarello‘.

Se l’esito della discussione nella Commissione istituita presso il ministero delle infrastrutture fosse che l’Autostrada della Valdastico diventa da Piovene Rocchetta verso il Trentino una superstrada a quattro corsie non credo che ci sarebbe di che cantare vittoria. E’ pur vero che di questa proposta non c’è nemmeno il progetto, ma la mia sensazione è che la partita non sia affatto finita qui...

(... e purtroppo le dichiarazioni di questi giorni sia di parte governativa che da parte veneta mi stanno dando ragione!)

2 Maggio 2015

Contadini di montagna

«Il paesaggio viene ad animarsi e a meglio splendere nel lavorio umano che vi opera» Andrea Zanzotto, Ragioni di una fedeltà, 1967.

Nell'ambito del Trento Film Festival internazionale della montagna sabato 2 maggio alle 19.15 al Cinema Modena verrà proiettato il documentario "Contadini di Montagna", un piccolo affresco di quel grande lavorio.


Trento, Cinema Modena
24 Aprile 2015

Le necessarie increspature della città

 

di Federico Zappini *

Il vero degrado è la vostra riqualificazione.” Così recita un tratto a bomboletta sull’intonaco all’incrocio tra via degli Orti e via Carlo Esterle a Trento. Una provocazione, certo. Un approccio estremo ma pur sempre uno spunto di riflessione, laddove non raramente le riqualificazioni urbane (così come le abbiamo conosciute negli ultimi decenni) hanno determinato fenomeni di gentrificazione e fallimentari esperimenti urbanistici.

Potrà dare fastidio – potrà anche sembrare un affronto al decoro e all’ordine – ma finché ci sarà chi scrive su un muro le proprie idee perché altri le leggano, possiamo essere certi che la città sarà ancora viva. Lo stesso accade quando qualcuno – con fatica, impegno e una buona dose di coraggio – decide di occupare uno spazio abbandonato da anni per farlo rivivere oppure organizza settimanalmente concerti negli angoli dimenticati dedicati ai musicisti di strada (come fa con grande costanza I Know a place da alcuni anni) con l’obiettivo di promuovere cultura, creatività e relazioni.

Questa premessa non suggerisce la “liberalizzazione” di ogni gesto urbano – anche il più insensato e autoreferenziale – in una sorta di giustificazione dell’estetica del gesto fine a se stessa, ma pone l’accento sulla necessità di non negare la presenza di differenti “linguaggi urbani” che dal territorio emergono costantemente. Tralasciamo allora per un momento il giudizio sui metodi e concentriamoci sul contesto in cui queste azioni prendono forma.