14 Agosto 2014

L’insostenibilità del nostro modello di sviluppo

“Tempi interessanti” (29)

E’ necessario che non solo a livello globale ma anche in ogni paese e territorio si misuri la propria impronta ecologica. E con essa la propria responsabilità...

... l’Italia nel 2011 consumava il 280% delle sue bio-capacità, collocandosi al 13° posto nella graduatoria dell’insostenibilità globale, preceduta in Europa soltanto da Cipro, Belgio e Olanda. Mentre è al 12° posto in quella relativa all’impronta ecologica. E se qualcuno va a Parigi a dire che l’Italia ha le carte in regola e fa la sua parte nell’impegno per ridurre il nostro peso sull’ambiente globale dice una bugia perché non è affatto così. Per soddisfare infatti gli attuali livelli di consumo in Italia avremmo bisogno di 4,2 territori nazionali. E sempre in questo paese, il “giorno del superamento“ è stato nel 2015 il 5 aprile. Questo significa che dal giorno successivo, e per i restanti 9 mesi, stiamo consumando risorse che non riusciamo a produrre...

17 Luglio 2014

Un passo di lato…

Mi viene un po’ da sorridere al pensiero che in questo passaggio di tempo il mio impegno politico si traduce in attività formative e nella presentazione di libri. Non che questo mi dispiaccia, affatto. Semplicemente la mia vita è cambiata e non solo rispetto alla parentesi della scorsa legislatura ma perché è finito un ciclo nel quale abbiamo fatto diversa questa terra. ...

Ho invece preferito scegliere un profilo parallelo, quello di lavorare su tempi o modi che oggi appaiono estranei all’azione politica, nella convinzione che la sua crisi non sia quella che le nuove appartenenze post ideologiche tendono ad accreditare (il conflitto generazionale, la legalità, la meritocrazia...) bensì la difficoltà di modificare le nostre chiavi di lettura a fronte di un Novecento non ancora elaborato e di un presente che fatichiamo a decifrare...

23 Giugno 2014

Rovesciamenti

Non ho la sfera di cristallo, ma nei giorni scorsi a chi mi chiedeva un’opinione su quale avrebbe potuto essere l’esito del ballottaggio rispondevo mettendoli in guardia dalle sorprese. “Il voto al PD nelle elezioni europee (che si era trascinato quello delle amministrative) – dicevo – con la stessa velocità con cui è arrivato se ne andrà“. ...

Sono passati solo quindici giorni e l’esito dei ballottaggi ce ne ha dato una netta conferma, tanto nella scarsa affluenza alle urne, quanto nel rovesciamento del voto in città come Livorno, Perugia o Potenza che fino a due settimane fa attestavano il PD al doppio dei voti rispetto a chi avrebbe conteso il risultato finale nel ballottaggio e che sono andate al centrodestra. O per altro verso a Pavia dove il centrodestra era sicuro di vincere e invece il ballottaggio ha rovesciato l’esito della prima tornata.

27 Maggio 2014

La paura e il voto

... Eppure devo riconoscere a Matteo Renzi di aver saputo comprendere ed interpretare la paura, indicando una risposta diversa dal rancore. Se guardiamo all’esito delle elezioni nei paesi europei, nella colorazione simbolica così diversa da un paese all’altro, vediamo che si affermano proprio quelle proposte che hanno saputo interpretare in forme anche radicalmente diverse (Le Pen in Francia, Merkel in Germania, Tsipras in Grecia e Renzi in Italia...) questo sentimento che pervade l’Europa, la paura...

21 Maggio 2014

Pensieri europei. Ridisegnare l’Europa. Il ruolo delle macroregioni.

Una delle sperimentazioni interessanti nel percorso di costruzione di un’“Europa sopra le nazioni“ è la configurazione delle macroregioni europee. Non nuovi stati, tanto per essere chiari, che ridisegnino l’Europa secondo la potenza economica di aree regionali (come pensano i leghisti), bensì aree che includono – per stare alla definizione che ne ha dato la Commissione Europea – territori di diversi paesi o regioni associati da una o più sfide o caratteristiche comuni, geografiche, culturali, economiche o altro. In altre parole nuovi assetti regionali sovranazionali cui possano corrispondere altrettanti ambiti di coordinamento istituzionale.

20 Maggio 2014

Pensieri Europei. Autonomia e federalismo, l’Europa di Silvio Trentin

Europa degli stati o Europa delle regioni? Nell’immaginare l’Europa politica, gli esponenti di "Giustizia e Libertà" pensavano ad un progetto sovranazionale verso il quale vi fosse una progressiva cessione di sovranità da parte degli stati nazionali e, nel contempo, di una devoluzione di poteri verso le autonomie locali, un sistema insieme istituzionale e sociale fondato su una diffusa assunzione di responsabilità.

Il federalismo corrispondeva ad un cambio di paradigma culturale e politico che si proponeva non solo il superamento dello stato nazionale ma anche una diversa organizzazione dei poteri. Era quello che scriveva dal suo esilio in Francia Silvio Trentin in “Federare e liberare“, quando indicava il federalismo come “l’ordine delle autonomie“.

19 Maggio 2014

Pensieri europei. Il federalismo fra appropriazione indebita ed oblio

Parole che hanno smarrito la loro forza evocatrice, parole banalizzate, parole rubate...

A rimanere vittima di quest’opera di appropriazione indebita (ma anche di oblio) è il concetto di federalismo. Vent’anni di leghismo ne hanno storpiato il significato originario, di progetto di pace rivolto al superamento degli stati nazionali, di devoluzione di potere verso il basso e dunque di struttura dell’autogoverno locale ed infine di forma dell’organizzazione della società basata sulla responsabilità individuale e su quello che Aldo Capitini definiva “il potere di tutti“...

18 Maggio 2014

Pensieri europei. Rilanciare l’idea di una Comunità di difesa europea

Una visione europea non può prescindere da un cambio di prospettiva anche sul piano della sicurezza e della difesa. I ventotto paesi dell’Unione Europea spendono complessivamente non meno di 260 miliardi di euro ogni anno per il loro apparato militare. E’ una cifra enorme che corrisponde ad altrettanti eserciti nazionali tanto più anacronistici, quanto inutili e pericolosi. E, ciò non di meno, capaci di alimentare altrettante lobby politico affaristiche che attorno all’industria della guerra coltivano il loro spazio di potere.

17 Maggio 2014

Pensieri europei. La via dell’austerità

“Basta con l’Europa dell’austerità“: è un altro degli slogan che sembrano accomunare nella campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento Europeo uno schieramento politico trasversale. E’ necessario – si aggiunge – rilanciare i consumi perché solo così i paesi europei potranno uscire dalla crisi e sostenere una nuova fase di crescita e di sviluppo. La formula magica per l’Europa sarebbe il rilancio della spesa pubblica e di quella privata. Sul dove prendere le risorse la trasversalità svanisce.

16 Maggio 2014

Pensieri europei. I pugni sul tavolo

“Battere i pugni sul tavolo“: è questa l’immagine che uso spesso nel mio argomentare sull’Europa per descrivere quel che non si dovrebbe fare.

Perché l’idea dell’Europa come sede di trattativa fra gli stati nazionali sovrani è la negazione del progetto stesso di Europa politica, è la logica del più forte che ha portato nel Novecento a due guerre mondiali proprio nel cuore dell’Europa. Esprime, infine, la mancanza di un pensiero europeo, l’incapacità di una visione e di un modo di pensare da cittadini europei.

9 Maggio 2014

Il bisogno di una narrazione europea

(3 maggio 2014) Si è conclusala spring school “Territoriali ed europei“. Credo di poter dire che andata molto bene, per la qualità deirelatori, l’apporto venuto dagli artisti invitati, lapartecipazione tanto nelle serate pubbliche quanto nei momentiformativi, il clima che ha accompagnato ognimomento di queste quattro giornate...

Siamo riusciti a tenere la scuola di primavera in piena campagnaelettorale senza che questo potesse condizionare o diventare elementodi divisione. La forza dei contenuti e delle idee, certamente. E,insieme, la consapevolezza condivisa dell’inadeguatezza delle attualiespressioni politiche che pur in campagna elettorale riescono a nonparlare dell’Europa. C’è invece una narrazione europea che dovràprendere corpo nel tempo a venire, sperando che le elezioni del 25maggio non segnino, nella partecipazione come nel voto, la fine prematura delsogno europeo.

14 Aprile 2014

Elezioni europee. Quanto è lontana Ventotene… Le ragioni di un rifiuto.

(13 aprile 2014) Con la presentazione delle liste deicandidati si apre anche formalmente la campagna elettorale per leelezioni del Parlamento Europeo. Ci si aspetterebbe che in un similecontesto si parlasse dell’Europa e delle grandi questioni chel’attraversano come il lavoro o le politiche energetiche, del ventodi destra e xenofobo che la percorre dalla Francia all’Ungheria,delle spinte secessionistiche che accomunano la Spagna e l’Ucrainapassando per il Regno Unito e l’Italia, del rapporto con la Turchia eil Mediterraneo...