30 Settembre 2009
Oggi scade il tempo utile per la presentazione delle liste a sostegno dei candidati per la segreteria del PD del Trentino. In queste ore si sono accavallate varie ipotesi attorno alla conferma o al ritiro delle candidature alla segreteria che invece si confermano nel numero di quattro: Roberto Pinter, Giorgio Tonini, Renato Veronesi e Michele Nicoletti. Nel frattempo con l’incontro del Circolo di Matterello a Trento si chiudono stasera le assemblee per la designazione dei delegati a sostegno dei tre candidati alla segreteria nazionale. I dati definitivi li avremo domani, ma ormai è sicuro che anche in Trentino nelle elezioni interne ha vinto Bersani. Saranno però le primarie a dire l’ultima parola. Le liste presentate per l’elezione dell’assemblea provinciale lasciano intravedere una partita vera, tutt’altro che scontata negli esiti. Era l’augurio che ci facevamo sin dall’inizio, purché il confronto potesse avvenire sui contenuti, sulle idee per il Trentino del futuro, sul profilo politico culturale di un partito che vorremmo incardinato dentro l’attuale maggioranza di governo ma altresì capace di condizionarne positivamente l’agenda. Anche in questo caso non c’è ancora ufficialità perché la commissione elettorale deve ancora dare conferma della congruità delle candidature, ma da uno sguardo rapido dei nomi emergono alcune prime considerazioni che provo a descrivere con la maggiore oggettività che mi è possibile, pur non essendo il mio uno sguardo neutrale. Le candidature a sostegno di Veronesi sono piuttosto deboli in tutti i quattro collegi provinciali. In assenza di nomi di spicco è difficile indicarne un profilo che non sia il riferimento alla candidatura nazionale di Bersani. Questo significa che chi voterà per Marino e Franceschini nel voto per il congresso nazionale, ben difficilmente potrà riconoscersi nella candidatura locale di Veronesi. Ma al tempo stesso non tutti coloro che votano per Bersani voteranno per Veronesi, visto che in molti si sono schierati per Pinter e per Nicoletti. Le liste per Tonini sono a macchia di leopardo. Poco rappresentativa quella del Basso Trentino, rappresentative soprattutto della dimensione istituzionale quella di Trento e delle due circoscrizioni elettorali delle valli. Anche in questo caso difficile la raccolta di adesioni trasversali alla dimensione nazionale, essendo la candidatura Tonini molto schiacciata su quella di Franceschini. Discorso diverso per le liste di Nicoletti e Pinter, che sul piano locale appaiono come maggiormente credibili nonché forti della loro trasversalità alle mozioni nazionali. Le prime sembrano raccogliere l’anima che fu di Costruire comunità ma anche di una parte della Margherita ma ben poca storia della sinistra trentina. Cosa che invece caratterizza, nelle sue diverse anime, quelle a sostegno di Pinter, un profilo dunque più marcatamente di sinistra, dando per buona una semplificazione categoriale che comunque appare un po’ stretta. Quando ne avevo parlato con Roberto, avevo auspicato un forte rimescolamento delle carte rispetto alle vecchie famiglie di appartenenza e per quel che riguarda le liste di "Democrazia è partecipazione" (così sono denominate le liste a suo sostegno) mi pare che questo obiettivo sia stato largamente realizzato. Ora abbiamo di fronte a noi venticinque giorni di preparazione delle elezioni primarie nel corso dei quali mi auguro davvero un confronto sereno e attento alla definizione di un profilo politico originale ed autorevole per il PD del Trentino nel suo insieme, a prescindere dal candidato che prevarrà. La prima parte della mia giornata se ne va nell’aiutare Luciana nella preparazione delle liste. Un panino veloce (a proposito di "slow") e alle 14.30 si riunisce la terza Commissione che così esaurisce il compito di inchiesta affidatole in ordine all’inquinamento ambientale. L’orientamento è quello di condividere un documento conclusivo unitario e negli ultimi interventi di merito cerchiamo di mettere a fuoco quelle che potrebbero essere le indicazioni da portare al dibattito del Consiglio provinciale. Ascoltiamo anche i rappresentanti del Comitato popolare che ha raccolto le firme contro la realizzazione di una mega rotatoria nei pressi di Tiarno di Sopra, lungo una strada che non ha mai dato problemi né di traffico tanto meno di sicurezza. Qualche settimana fa vi avevo svolto un rapido sopraluogo tornando da Tremalzo ed era piuttosto evidente che non c’erano motivazioni per un’opera dal costo di 458.600 euro se non quella della realizzazione in sé, a tutto vantaggio dei soliti furbetti. La Commissione si esprime unanimemente per un suo netto ridimensionamento. Ritorno al gruppo, cerco di mettere in ordine fascicoli ed idee e poi in serata vado alla Sala Depero del Consiglio provinciale dove si svolge la conferenza che vede un ospite d’eccezione, il premio Nobel per la Pace Adolfo Maria Pérez Esquivel. Pacifista argentino, denunciò pagandolo con il carcere gli abusi della dittatura militare argentina negli anni Settanta. Ascolto con attenzione le sue parole, ricche di denuncia e di speranza, ma che avverto ferme ad una teologia della liberazione che non riesce più di parlare a questo tempo e comunque lontana dal mio modo di pensare, prigioniera di uno schema che divide il mondo in maniera manichea e che fa fatica ad interrogarsi sul fallimento dei processi di trasformazione. Mentre scrosciano gli applausi guardo con un senso di profonda solitudine chi mi sta casualmente vicino. Assorto nei miei pensieri, decido di andarmene. Vedo con angoscia le immagini del terremoto che ha devastato Sumatra in combinazione con lo tsunami delle isole Samoa. Sono le 22.43 quando arriva anche una bella notizia. Nella gioia di Luisa (la direttrice di OB) e Carlo, Pietro ha iniziato ad aprire gli occhioni sul mondo. Benvenuto fra noi. Ed un bacione alla sua mamma.