Iniziamo la giornata di Sarajevo in un piccolo locale della Bascarsija, la bosanska kafana Behar, che un'anziana signora gestisce da anni e che rappresenta più di altri ciò che resta del genius loci di questa città. Mentre prendiamo la bosanska kafa (e qualcuno la smreka, letteralmente il succo dell'abete rosso, fatto in realtà con le bacche di ginepro e limone), ci mettiamo in circolo a parlare di Sarajevo e di quel che la fine del Novecento le ha riservato...
La partenza di questo nostro undicesimo itinerario (o forse dodicesimo, se consideriamo il prologo tutt'altro che insignificante nell'aver intravisto per tempo la fine dell'anomalia politica trentina) coincide con la nuova imponente presa di parola e delle piazze da parte dei ragazzi di Fridays for Future...
In un tardo pomeriggio di una domenica di agosto si svolge una nuova presentazione del libro Sicurezza. Un giro di mail come invito, un avviso su facebook, qualche locandina nel borgo, eppure alla Locanda delle 3 Chiavi di Isera (Tn) si svolge un incontro partecipato, intenso e profondamente politico, perché come è avvenuto nei mesi scorsi, queste presentazioni si rivelano l'occasione per un confronto sul nostro tempo e di cui avvertiamo tutti una gran bisogno a fronte dell'evanescenza della politica organizzata, tutta intenta a rincorsrere scadenze ed emergenze.
Voglio ringraziare tutte le amiche e gli amici che mi hanno inviato un messaggio di augurio per il mio sessantacinquesimo compleanno. Ma soprattutto voglio ringraziare tutte le persone con le quali in questo ormai lungo percorso di vita ho incrociato gli sguardi, condiviso tratti di strada, realizzato esperienze che spero abbiano lasciato qualcosa. Nella speranza che il tempo che ci rimane possa ancora essere denso di curiosità e di meraviglia. Come del sapersi indignare ma anche dell'ironia necessaria per non prendersi troppo sul serio.
Lo chiamavamo “il Rosso”. Perché quando arrivò alle Camalghe sette anni fa era già adulto o forse anche di più. Non aveva un nome, non sapevamo da dove venisse, nulla che lo potesse ricondurre ad un suo passato “domestico”. Non era affatto socievole e si avvicinava guardingo, senza alcuna intenzione di barattare la sua libertà con qualcosa da mangiare o la comodità di un casa. Se indugiavi in una carezza di troppo potevi star certo che avresti conosciuto i suoi artigli...
... Il dibattito sulle spese militari che finalmente esce dalle secche minoritarie della testimonianza pacifista ci dimostra al tempo stesso come ancora forte sia la cultura del "vis pacem, para bellum". Una breccia si è aperta e la risoluzione approvata dal Parlamento non è poi così banale se il Consiglio Supremo della Difesa se ne esce con una smentita sul potere di condizionamento dell'assemblea parlamentare, come se l'acquisto degli F35 rappresentasse una scelta tecnica. Con quale coraggio si dicono queste cose? Come si fa ad affermare che dobbiamo corrispondere alle decisioni dell'alleanza di cui l'Italia fa parte, come se non sapessimo che molti paesi della NATO hanno preso le distanze da questo programma. Più realisti del re... Qualcuno mi chiede cosa ne penso e mi cascano le braccia. La prima mozione in Italia approvata da una regione è quella che ho presentato ancora nella primavera del 2009 ed approvata. A proposito di aver memoria di quel che avviene... Quelle maxi lettere "No F 35" che sono diventate un po' il simbolo di questa campagna dove sono state realizzate e chi le ha finanziate? ...
Firenze, Udine, Venezia, Vicenza... e poi in Trentino, a Cles. Una serie fitta di presentazioni del libro Sicurezza, ma a guardar bene qualcosa di più della semplice proposta di un lavoro editoriale. Come a sentire il polso di altrettante comunità di persone, talvolta molto diverse fra loro ma anche per questo spaccati di una fatica e di uno smarrimento diffusi, laddove i corpi intermedi hanno in buona parte perso la propria capacità di visione e di formazione permanente. ...
L'altra sera ero ad Ala per un incontro dedicato all'Europa promosso dal Circolo locale del Partito Democratico che mi vedeva come unico relatore. Non si trattava di un comizio elettorale, non avrebbe potuto esserlo visto che personalmente non ho ancora deciso a chi oggi andrà il mio voto. Era piuttosto un discorso attorno al progetto politico europeo, a come di è andata formando un'identità culturale europea pur sempre in divenire, alla sua storia indissolubilmente intrecciata con il Mediterraneo, alle nuove geografie che il Novecento ci ha consegnato, alla necessità di cambiare i nostri paradigmi a cominciare dal concetto di stato/nazione...
Reggio nell'Emilia. Biblioteca Panizzi. Un sabato mattina di aprile. Un manifesto ben visibile in città che richiama l'Europa al femminile. Una sala di donne. Riflessioni esigenti. Solitudine. Malgrado il pensiero sia inevitabilmente rivolto a quel che accadrà il 26 maggio, forse le elezioni più difficili da quando si vota per il Parlamento europeo, nel confronto sull'Europa che si svolge nell'antica sala del Planisfero non c'è nulla di elettorale. ...
Le persone che siedono di fronte a me, nel caldo pomeriggio di una domenica nella pianura mantovana già arsa per la mancanza di pioggia e che mi fa pensare ai picchi di calore che vivremo nella ormai prossima estate, ascoltano il mio racconto sull'Europa e su quel che avremmo dovuto capire della tragedia degli anni '90 nel suo cuore balcanico...