1 Ottobre 2019

martedì, 1 ottobre 2019

Iniziamo la giornata di Sarajevo in un piccolo locale della Bascarsija, la bosanska kafana Behar, che un'anziana signora gestisce da anni e che rappresenta più di altri ciò che resta del genius loci di questa città. Mentre prendiamo la bosanska kafa (e qualcuno la smreka, letteralmente il succo dell'abete rosso, fatto in realtà con le bacche di ginepro e limone), ci mettiamo in circolo a parlare di Sarajevo e di quel che la fine del Novecento le ha riservato...

28 Settembre 2019

sabato, 28 settembre 2019

La partenza di questo nostro undicesimo itinerario (o forse dodicesimo, se consideriamo il prologo tutt'altro che insignificante nell'aver intravisto per tempo la fine dell'anomalia politica trentina) coincide con la nuova imponente presa di parola e delle piazze da parte dei ragazzi di Fridays for Future...

25 Agosto 2019

domenica, 25 agosto 2019

In un tardo pomeriggio di una domenica di agosto si svolge una nuova presentazione del libro Sicurezza. Un giro di mail come invito, un avviso su facebook, qualche locandina nel borgo, eppure alla Locanda delle 3 Chiavi di Isera (Tn) si svolge un incontro partecipato, intenso e profondamente politico, perché come è avvenuto nei mesi scorsi, queste presentazioni si rivelano l'occasione per un confronto sul nostro tempo e di cui avvertiamo tutti una gran bisogno a fronte dell'evanescenza della politica organizzata, tutta intenta a rincorsrere scadenze ed emergenze.

 

 

9 Luglio 2019

martedì, 9 luglio 2019

Voglio ringraziare tutte le amiche e gli amici che mi hanno inviato un messaggio di augurio per il mio sessantacinquesimo compleanno. Ma soprattutto voglio ringraziare tutte le persone con le quali in questo ormai lungo percorso di vita ho incrociato gli sguardi, condiviso tratti di strada, realizzato esperienze che spero abbiano lasciato qualcosa. Nella speranza che il tempo che ci rimane possa ancora essere denso di curiosità e di meraviglia. Come del sapersi indignare ma anche dell'ironia necessaria per non prendersi troppo sul serio.

23 Giugno 2019

venerdì 3 luglio 2009

Scrivo un pezzo per L’Adige sulla presenza a Trento del Premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi e poi vado all’incontro dei Tavoli balcanici sul programma Seenet 2, un’iniziativa che vede impegnate sei Regioni italiane (Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Marche) e la Provincia autonoma di Trento in un percorso di cooperazione incentrato sulla valorizzazione dei territori e sul turismo responsabile nell’area balcanica. A sua volta la PAT ha delegato il sistema trentino della cooperazione di comunità per l’implementazione di una delle linee di lavoro del programma. Che in questo momento è in una fase di stand by per effetto della superficialità (sempre a non voler pensar male) con la quale il Ministero degli Esteri ha seguito la cosa. E’ emerso infatti negli ultimi giorni come tale programma, siglato ufficialmente fra le Regioni e il Ministero, con tanto di riscontro nelle aree balcaniche interessate, non abbia avuto alcuna copertura finanziaria. Vicenda che potrebbe essere considerata emblematica dello stato della cooperazione italiana, in affanno sia per l’esiguità delle risorse stanziate, ben lontane dagli impegni internazionali assunti dal nostro paese in materia di cooperazione, sia per la crisi di senso che pervade il settore. Si può comprendere quanto profonda sia l’incertezza che ne segue. Decidiamo di fare "come se", attivando le conoscenze e le relazioni che riteniamo in ogni caso interessanti e che ci possono venir utili per i programmi che abbiamo già in cantiere (e con coperture certe). Sono le 11.30 e parto per Pisa, dove vado a presentare "Darsi il tempo". E’ una giornata torrida, l’aria condizionata dà un po’ di sollievo, ma quando verso le 16.00 entro del campo sportivo dell’"Abetone" dove si svolge "Solidarista" sono più di 30 gradi ed il sole picchia sulle mura che circondano il campo determinando una sorta di effetto serra micidiale. "Solidarista" è una festa di tre giorni delle organizzazioni del volontariato internazionale pisano che si svolge già da alcuni anni. E l’edizione del 2009 si apre proprio con la presentazione del nostro libro. Nonostante il caldo ci sono almeno una quarantina di persone che partecipano alla Tavola rotonda, che all’inizio deve svolgersi al suon dell’accompagnamento dei "Mau Mau" il cui concerto si terrà in tarda serata, alle prese con le prove del suono. Parlare al ritmo del sound non è facile ma facciamo anche questo ed il dibattito si sviluppa positivamente, in un contesto di forte condivisione delle suggestioni proposte dal libro. Molte le esperienze presenti: Un ponte per…, Fratelli dell’uomo, Emergency, Rete Radie Resch, Centro Nord Sud, AMREF, Ingegneri Senza Frontiere, MLAL toscana, Tavola della Pace e della Cooperazione di Pontedera, la Rete Rebeldia. Mi emoziona vedere la copia del libro di Serena (giovane organizzatrice dell’incontro) sottolineato in ogni pagina. Ceniamo insieme alla festa… il confronto continua ed investe l’orizzonte politico del nostro impegno e potremmo andare avanti per delle ore (e credo bisognerebbe farlo, perché si avverte nelle persone il bisogno di una interlocuzione a tutto campo che richiede di tanto in tanto aria nuova). Darsi il tempo dovrebbe essere anche questo, ma la coerenza non sempre alberga nel nostro agire. Sono le 22.00 passate e la necessità del ritorno incombe. Con Marco Oberosler, che a Pisa si sta laureando in "scienze della pace" e che ha condiviso una parte importante delle esperienze di cooperazione della comunità trentina in Bosnia Erzegovina, decidiamo che è tempo di ripartire considerato che ci aspettano 420 km. Saranno bagnati da fortissimi temporali, ma ciò nonostante verso le 2.30 sono a casa. La sveglia domattina è per le 7.00. Buona notte.  
14 Giugno 2019

venerdì, 14 giugno 2019

Lo chiamavamo “il Rosso”. Perché quando arrivò alle Camalghe sette anni fa era già adulto o forse anche di più. Non aveva un nome, non sapevamo da dove venisse, nulla che lo potesse ricondurre ad un suo passato “domestico”. Non era affatto socievole e si avvicinava guardingo, senza alcuna intenzione di barattare la sua libertà con qualcosa da mangiare o la comodità di un casa. Se indugiavi in una carezza di troppo potevi star certo che avresti conosciuto i suoi artigli...

6 Giugno 2019

sabato 4 luglio 2009

La sveglia che mi porto dentro evita che quella meccanica faccia il suo lavoro. E così, malgrado le poche ore di sonno, di primissimo mattino sono in moto. Alle 9.00 ho appuntamento con il Presidente Dellai in Piazza Dante e alle 9.15 con gli amici della Fondazione Langer di Bolzano che accompagnano Shirin Ebadi, avvocato, attivista diritti umani, premio Nobel per la pace 2003, che successivamente incontrerà la stampa trentina. Do un’occhiata ai giornali, L’Adige riporta il mio pezzo sulla visita in Regione della signora Ebadi in prima pagina, il Corriere del Trentino un analogo intervento di Fabio Pipinato. Bene, anche se la frase di Kapuściński era così significativa che potevano evitare di tagliarla. Con Dellai ho una corposa scaletta di cose da vedere e, visto che fra pochi minuti arrivano i nostri ospiti, decidiamo di darci un appuntamento più disteso. Shirin Ebadi è una donna tenace e ne ha tutto il piglio. Averla con noi a Trento è un onore e per questo ringrazio la Fondazione Langer. Shirin ha ritirato nei giorni scorsi a Bolzano il Premio Langer 2009 per conto di Narges Mohammadi, alla quale nelle scorse settimane è stato ritirato il passaporto. Il colloquio è tutt’altro che rituale e le domande investono quel che la comunità internazionale ed una piccola comunità come la nostra possono fare per aiutare la primavera di Teheran e di tutto il paese ad affermarsi. La signora Ebadi risponde in maniera chiara, affermando che prima o poi il regime cadrà e la gente del suo paese si ricorderà di chi li ha sostenuti o di chi avrà continuato a fare affari con Ahmadinejad. Vorrei chiederle quanto sarà lungo questo "prima o poi", perché dalle grandi manifestazioni di opposizione allo Scià Reza Palhavi del 1963 (che costarono al vita a più di diecimila persone nell’indifferenza del mondo) alla sua deposizione nel 1979 passarono sedici anni, ma evito di farlo. Che poi rimanderebbe ad un’altra domanda che riguarda il grado reale del consenso verso il regime da parte dell’Iran profondo. Domanda che invece le faccio ma "a microfoni spenti". Mi risponde che anche nei villaggi il regime ha avuto un crollo di consenso per effetto della situazione economica che mette a dura prova le popolazioni. Spero abbia ragione, ma temo che il regime dell’Ayatollah Khamenei abbia radici ancora molto solide. La conferenza stampa è affollata di giornalisti, ma i tempi sono strettissimi e tutti vorrebbero poter avere un’intervista. Così dopo la presentazione e alcune domande l’amico e giornalista Marco Pontoni organizza un’intervista collettiva per le televisioni. I rappresentanti della Comunità Baha’i del Trentino consegnano alla signora Ebadi un piccolo omaggio per ringraziarla del sostegno che lei ha sempre avuto verso la Comunità Baha’i, in Iran perseguitata ormai da anni. Ci salutiamo, il loro tour continuerà a Verona e poi a Firenze. Sono davvero contento per questa opportunità di testimoniare la nostra attenzione verso quel che accade in quella parte del nostro piccolo mondo. E’ tempo di tirare il fiato. E in questo fine settimana, per fortuna, altri impegni pubblici non ce ne sono. A dirla tutta, semplicemente un po’ di lavoro arretrato, ma questo è la normalità.  
6 Giugno 2019

giovedì, 4 luglio 2013

... Il dibattito sulle spese militari che finalmente esce dalle secche minoritarie della testimonianza pacifista ci dimostra al tempo stesso come ancora forte sia la cultura del "vis pacem, para bellum". Una breccia si è aperta e la risoluzione approvata dal Parlamento non è poi così banale se il Consiglio Supremo della Difesa se ne esce con una smentita sul potere di condizionamento dell'assemblea parlamentare, come se l'acquisto degli F35 rappresentasse una scelta tecnica. Con quale coraggio si dicono queste cose? Come si fa ad affermare che dobbiamo corrispondere alle decisioni dell'alleanza di cui l'Italia fa parte, come se non sapessimo che molti paesi della NATO hanno preso le distanze da questo programma. Più realisti del re... Qualcuno mi chiede cosa ne penso e mi cascano le braccia. La prima mozione in Italia approvata da una regione è quella che ho presentato ancora nella primavera del 2009 ed approvata. A proposito di aver memoria di quel che avviene... Quelle maxi lettere "No F 35" che sono diventate un po' il simbolo di questa campagna dove sono state realizzate e chi le ha finanziate? ...

26 Maggio 2019

mercoledì, 22 maggio 2019

Firenze, Udine, Venezia, Vicenza... e poi in Trentino, a Cles. Una serie fitta di presentazioni del libro Sicurezza, ma a guardar bene qualcosa di più della semplice proposta di un lavoro editoriale. Come a sentire il polso di altrettante comunità di persone, talvolta molto diverse fra loro ma anche per questo spaccati di una fatica e di uno smarrimento diffusi, laddove i corpi intermedi hanno in buona parte perso la propria capacità di visione e di formazione permanente. ...

26 Maggio 2019

domenica, 26 maggio 2019

L'altra sera ero ad Ala per un incontro dedicato all'Europa promosso dal Circolo locale del Partito Democratico che mi vedeva come unico relatore. Non si trattava di un comizio elettorale, non avrebbe potuto esserlo visto che personalmente non ho ancora deciso a chi oggi andrà il mio voto. Era piuttosto un discorso attorno al progetto politico europeo, a come di è andata formando un'identità culturale europea pur sempre in divenire, alla sua storia indissolubilmente intrecciata con il Mediterraneo, alle nuove geografie che il Novecento ci ha consegnato, alla necessità di cambiare i nostri paradigmi a cominciare dal concetto di stato/nazione...

9 Aprile 2019

martedì, 9 aprile 2019

Reggio nell'Emilia. Biblioteca Panizzi. Un sabato mattina di aprile. Un manifesto ben visibile in città che richiama l'Europa al femminile. Una sala di donne. Riflessioni esigenti. Solitudine. Malgrado il pensiero sia inevitabilmente rivolto a quel che accadrà il 26 maggio, forse le elezioni più difficili da quando si vota per il Parlamento europeo, nel confronto sull'Europa che si svolge nell'antica sala del Planisfero non c'è nulla di elettorale. ...

2 Aprile 2019

martedì, 2 aprile 2019

Le persone che siedono di fronte a me, nel caldo pomeriggio di una domenica nella pianura mantovana già arsa per la mancanza di pioggia e che mi fa pensare ai picchi di calore che vivremo nella ormai prossima estate, ascoltano il mio racconto sull'Europa e su quel che avremmo dovuto capire della tragedia degli anni '90 nel suo cuore balcanico...