... "Una o più patrie?". Per tentare una risposta cerco di parlare di questo tempo incapace di raccogliere i messaggi che vengono dalla storia, quella più vicina della Primavera araba come quella più lontana di un Novecento mai abbastanza elaborato e che si trascina nel nuovo secolo riproponendo le stesse tragedie e una fatica ancora maggiore nell'elaborarle. Una riflessione che avverto sentita e che mi riprometto di mettere su carta. C'è anche una risposta alla domanda del convegno: fra una o più patrie, preferisco sostare sulla soglia, che di volta in volta può essere un confine, una città, un fiume o anche semplicemente una porta di casa sempre aperta.
In queste ore mi chiedo che cosa vi sia nei pensieri delle migliaia di alpini che affollano Bolzano. In quel tripudio di bandiere italiane non posso non ringraziare il presidente Durnwalder per l'esempio di accoglienza e di saggezza di cui la comunità sudtirolese sta dando prova.
... vado a dare un ultimo saluto a Ughetto che alla tenera età di 96 anni ha concluso il suo cammino. Ugo Dalla Pellegrina era il principe dei camerieri e poi gestore del bar di via Roggia Grande che negli anni '70 era diventato il luogo di ritrovo di una generazione che voleva cambiare il mondo. Come spesso accadeva in quegli anni, il bar era una piccola spoon river di una variegata umanità, in questo caso fatta di giovani rivoluzionari e di vecchi balordi. Che si mischiavano, per la verità, senza neanche troppa fatica. Ughetto, impeccabile e gentile, aveva sempre una parola per gli uni e gli altri. Canzonava tutti con le sue filastrocche, ma non era mai sopra le righe e la sua umanità di vecchio socialista lo portava a sorridere delle cose della vita. Quando lo incontravo negli ultimi anni il suo sorriso era diventato amaro, ma lo stile era lo stesso e il papillon non mancava mai...