La caduta degli dei
A proposito di noi | vol.1
26 Settembre 2020
da il manifesto
Venezia, «miracolo» fuori tempo massimo
4 Ottobre 2020
La caduta degli dei
A proposito di noi | vol.1
26 Settembre 2020
da il manifesto
Venezia, «miracolo» fuori tempo massimo
4 Ottobre 2020

Oltre la paura. Il desiderio, l’immaginazione e il futuro a cui andare incontro.

Chiusa questa fase se ne apre un’altra che porta con se una questione contenutistica, una metodologica e una di proiezione politica, tra loro collegate. Condizione comune alle tre è l’insufficienza dell’effetto somma, che fin qui è bastato, e la stringente necessità di un diverso processo, di tipo generativo.

Se nella contesa elettorale ognuno ha potuto declinare – rivolgendosi ai “suoi“ – le parole d’ordine che più sentiva proprie ora è arrivato il momento di dire (e fare) cosa sono sostenibilità e cura, inclusione e cittadinanza, partecipazione e cooperazione, sicurezza e cultura, territorio ed economia. Serve dare forma alla Trento che vogliamo facendo sintesi virtuosa delle diverse Trento che ognuno immagina e desidera.

A questa visione comune, valoriale e pratica, deve corrispondere la definizione di una nuova strategia per l’ideazione e l’azione amministrativa, dentro assessorati (e giù, fino al ruolo rimesso al centro delle circoscrizioni) che non replicano il passato ma tentano di immaginare le forme che il futuro dovrà avere.

Serve fantasia e un po’ di coraggio. Oltre a un surplus di generosità.

Ci sarà un assessorato alla vivibilità urbana che incrocia le politiche sociali con la giustizia ambientale e la costruzione di una cittadinanza davvero attiva? In che dialogo staranno urbanistica, lavori pubblici e la non più rimandabile transizione ecologica? Scuola e formazione, università e ricerca – pur senza una competenza diretta a livello comunale – saranno temi portanti della prossima consiliatura? E come cultura, sport e turismo intercetteranno politiche economiche e lavoro da un lato e partecipazione e decentramento amministrativo dall’altro?

Non bastano le somme, di nuovo. È una questione che dobbiamo aver ben chiara anche quando – ed è questo il tema politico a cui accennavo a monte di questa riflessione – si sarebbe tentati di semplificare dicendo che uniti si vince.

Lo “schema Trento” (un deja vù della già vista coalizione di centro-sinistra autonomista) non è replicabile in forma schematica a livello provinciale – ce lo dicono i casi di Riva, Arco e Rovereto oltre a una diffusa frammentazione politica in chiave civica – ma deve essere stimolo per l’attivazione di una più ampia e variegata comunità politica, premessa alla formazione di laboratorio esigente di contaminazione e co-progettazione tra diversi in vista di un’inedita geografia che unisca – fin da subito e verso il 2023 – gli ambiti urbani con le diverse valli del Trentino.

E’ di questa sfida che dobbiamo farci carico insieme.

* da https://pontidivista.wordpress.com/

Comments are closed.