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20 Luglio 2020Dati che evidenziano la portata di un fenomeno silenzioso che colpisce anche le acque interne e sul quale si concentrerà il progetto quadriennale Blue Lakes, con azioni mirate sui laghi di Garda, Bracciano e Trasimeno in Italia, e sui laghi di Costanza e Chiemsee in Germania, con l’intento di promuovere e diffondere, successivamente, le migliori buone pratiche sperimentate anche ad altre comunità lacustri italiane ed europee.
Il progetto coordinato da Legambiente, finanziato dall’Unione europea con il Programma LIFE e co-finanzato da PlasticsEurope, elaborerà dei protocolli tecnici standard in queste aree pilota e metterà in campo una serie di azioni ad hoc rivolte ad amministratori locali, decisori politici, tecnici e cittadinanza nel tentativo di ridurre e prevenire la presenza di questi inquinanti invisibili. Tra le numerose attività volte alla salvaguardia dei nostri laghi ci sarà anche la stesura della “Carta del Lago” che suggerirà ad enti e istituzioni “limiti di scarico, programmi di monitoraggio, miglioramento dei processi di trattamento delle acque reflue, indicazioni per la riduzione dell’impatto derivante dalle aziende e dalle famiglie e suggerimenti su iniziative di sensibilizzazione per i residenti”.
Per Maria Sighicelli ricercatrice del Dipartimento sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali dell’Enea, grazie al progetto Blue Lakes “I dati sulla presenza e la diffusione delle microplastiche negli ecosistemi delle acque interne raccolti in questi anni consentiranno di migliorare e approfondire la conoscenza di un fenomeno sempre più diffuso, ma per il quale non esiste ancora una standardizzazione a livello internazionale dei metodi di monitoraggio”. L’esperienza maturata fino ad oggi, infatti, evidenzia la necessità di avviare campagne stagionali di raccolta dei dati secondo un protocollo condiviso di campionamento e metodi di analisi più certi. In questo modo, sarà possibile condividere dati utili per la valutazione, la gestione e il contenimento del fenomeno delle microplastiche in tutti i bacini lacustri. Anche per questo, secondo Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, “è importante che l’analisi periodica della qualità delle acque rispetto alle particelle di plastica si estenda presto per legge anche a laghi e fiumi, così come già avviene per i mari grazie alla direttiva Marine Strategy del 2008.
Una lacuna che deve essere necessariamente colmata, visto il crescente inquinamento da plastica e la pericolosa contaminazione di tutti gli ecosistemi acquatici”.
* tratto da https://www.buongiornonatura.it/