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Questi tre livelli partecipativi hanno un denominatore comune e vanno assunti congiuntamente, perché uno è sinergico all’altro. Se da un lato non è corretto lamentarsi senza fare la propria parte (e sono davvero in tanti)  è altrettanto sbagliato sostituirsi ad una amministrazione latitante perché significherebbe avallare l’incapacità amministrativa se non il malaffare, infine non va bene occuparsi del fare senza chiedersi come e con quali risorse (la politica).

Questi tre livelli partecipativi hanno un’idea in comune: se non mi occupo del mio destino saranno altri a farlo e molto probabilmente lo faranno male. Da questo punto di vista l’Argentario day è un antidoto  contro la rassegnazione generalizzata che ci ha condotto ad accettare quasi tutto, che ci induce a non stupirci più di nulla, a sopportare l’insopportabile.

La giornata del volontariato è un condensato di iniziative attraverso le quali ci siamo appropriati di un pezzo del nostro territorio, lo abbiamo difeso dalle intemperie e dai comportamenti incivili. Questo è il primo passo di una «rivoluzione culturale», quella che ci porta a non tollerare più chi nella pubblica amministrazione non fa la sua parte, chi si avvicina al bene comune per puro interesse personale.

I frutti più importanti dell’Argentario day non sono le 80 azioni portate a termine sabato 31 marzo, molte delle quali complesse, lunghe, faticose, professionalmente impegnative, per realizzare le quali molte persone sono tornate a casa con la schiena dolorante. Questi risultati sono naturalmente importanti… straordinari ma non rappresentano l’esito maggiormente rilevante.

Quello che davvero conta è che cinquecento giovanissimi di venerdì e cinquecento adulti di sabato abbiano messo a disposizione del bene comune le proprie energie e le proprie competenze. Nelle varie Comunità della nostra circoscrizione si sono formati dei gruppi di lavoro che hanno saputo muoversi in grande autonomia e professionalità, dando prova di impegno e  responsabilità. Tutto questo è senso di solidarietà e di Comunità, quel senso profondo di Comunità dentro il quale si radicano i principi fondanti della nostra specialità autonomistica. Individui liberi che rivendicano la possibilità di governarsi da sé, partendo proprio dalla gestione dei beni d’uso collettivo.

L’Argentario day restituisce centralità alla Comunità, valorizza le capacità migliori ed incentiva le potenzialità. È un atto politico di straordinario rilievo, un atto politico che narra di decentramento di compiti e funzioni; di assunzione di responsabilità, di condivisione di percorsi e quindi, in un parola, di autonomia.

Ancora alcuni passaggi in questa direzione e queste persone saranno disponibili a fare molto di più per difendere il bene comune; saranno pronte ad indignarsi con chi lo maltratta, lo sfrutta, lo avvicina solo per interessi privati. Sono queste le cose che, forse più di altre, servono alla costruzione di un nuovo e condiviso orizzonte futuro della nostra autonomia.

Viviamo dentro un tempo dove scarseggiano gli esempi e dove, invece, abbondano gli imbroglioni. Ecco perché la generosità che sta dentro quelle ottanta azioni descrive una grande civiltà; ecco perché le persone che hanno «sgobbato» sabato scorso rappresentano quel bacino umano  dentro il quale si celano le risorse migliori del Trentino e dove si trova l’essenza più autentica dell’autonomia e della storia di questa terra. Ecco perché sento il bisogno di ringraziare i referenti di paese, tutte le associazioni aderenti e le centinaia di cittadini che hanno dato vita ad una task force tutta protesa a conservare il bene comune e la coesione sociale. Quella coesione sociale che ci rende un attimo speciali e capaci di comprendere appieno il valore dei beni che l’autonomia ci ha affidato.

Faticare e impegnarsi per valorizzare il bene comune è il primo passo… poi queste stesse persone si domanderanno cosa debbono fare per convincere le persone oneste, competenti e sagge ad occuparsi del nostro futuro. L’Argentario day assume sempre più l’aspetto di una grande celebrazione popolare centrata attorno ai valori della cittadinanza attiva e della responsabilità collettiva, dimostrando che l’Autonomia, intesa come attaccamento alla Comunità e capacità diffusa di farsi carico del bene comune è Politica, intesa nel senso più autentico e più forte che esista.

Armando Stefani è Presidente della Circoscrizione Argentario nel Comune di Trento

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