Fondo strategico di investimento territoriale
5 Maggio 2013Se la sinistra abbandona i diritti nel deserto
8 Maggio 2013Talvolta gli ordini del giorno consiliari, benché approvati, rimangono lettera morta. In questo caso quelle due iniziative hanno dato il là ad una delle più importanti linee di lavoro tanto del bilancio regionale approvato nei giorni scorsi, quanto della legge finanziaria che andremo a discutere nei prossimi giorni in Consiglio Provinciale.
L’obiettivo era (ed è) quello di riportare la finanza al suo ruolo di sostegno verso l’economia reale. Di fronte al dilagare di una finanziarizzazione sempre più invasiva, che tende ad annichilire l’economia basata sulla produzione di beni e servizi, costruire un’alleanza fra i soggetti della "finanza di territorio" con l’economia reale potrebbe fare la differenza e rivelarsi decisiva per affrontare in forme nuove una crisi ormai conclamata come strutturale.
Infatti, mentre le economie nazionali faticano ad uscire dalla fase recessiva in cui versano da tempo, le cifre della finanza globale fanno tremare i polsi. Secondo la Banca dei regolamenti internazionali (http://www.bis.org/publ/qtrpdf/r_qt1106.pdf), il valore nozionale dello stock in essere di derivati negoziati fuori borsa a fine 2010 era valutabile 601 trilioni di dollari (un trilione corrisponde secondo il linguaggio finanziario statunitense ad un miliardo di miliardi), ovvero circa dieci volte il Pil mondiale.
In un contesto interdipendente questo significa che abbiamo a che fare con una potenza finanziaria in grado di scardinare le economie locali o di piegarle ai propri interessi. La crisi dei sub-prime nel 2007 (che partiva dagli Stati Uniti) e quella del debito sovrano che ha investito i paesi europei nel 2010, ci raccontano di come nessuno possa chiamarsi fuori da questa dinamica perversa. In molti hanno cercato di mettere le briglia al toro, ma come sappiamo anche la Tobin tax rappresenterebbe (qualora applicata in maniera seria) un intervento a valle e non a monte del problema.
Personalmente sono convinto che l’unica forma per cercare di difendersi dalle tempeste finanziarie è