Viaggio nella solitudine della politica: quel che stiamo raccogliendo
29 Maggio 2018Nina è volata via…
4 Giugno 2018Non possiamo farci condizionare dalle tergiversazioni nazionali sul nuovo governo; all’avanzata leghista in Friuli, Veneto e Lombardia dobbiamo rispondere secondo i principi democratici del federalismo europeo.
Per la salvaguardia ambientale e la rinaturalizzazione delle valli dolomitiche, nessun tentennamento nel dire no alle tante PIRUBI che popolano i sogni degli speculatori. Il Trentino è e sarà all’avanguardia nella salvaguardia dell’ecosistema europeo. La dignità del lavoro socialmente utile va salvaguardata, memori come siamo delle esperienze passate, quelle dell’industrialismo da rapina (Sloi, Montecatini, Prada, Prestavel…).
Cultura, istruzione, ricerca, sono settori da potenziare, abbandonando però i sogni di gloria e valorizzando le tradizioni culturali incarnate nelle antiche istituzioni territoriali: Musei e Accademie in primis.
Dimensionare in senso specialistico l’Università, contenendo il numero eccessivo di lauree generaliste, investire risorse in strutture d’avanguardia (biblioteche, archivi, veri centri culturali). Ridare impulso al modello cooperativistico in campo economico, abbandonando la malsana idea di poter concorrere ad armi pari con potenti colossi alla conquista di lontani mercati, recuperando l’intuizione che fu di Michele Nardelli sulle “filiere corte”. Incentivare infine le alleanze partitiche interstatali a partire dalle valli alpine, nella prospettiva di un maturo federalismo europeo.
Il nuovo millennio muoveva i primi passi quando nel manifesto di “Costruire Comunità” , nato su ispirazione di Micheli e Vincenzo Passerini, venivano indicate le vie nuove da seguire.
Se si poteva allora, siamo nel 2002, descrivere il presente politico come un insieme di partiti che avevano perso la spinta ideale, come un tempo costretto a segnare il passo perché guidato da un’oligarchia ormai impermeabile (da cui il riflusso verso radicalizzazione e disimpegno), di quali ulteriori aggettivi potremmo fare uso per il tempo presente?