BIBLIOTECA

16 Novembre 2017

Cercate ancora

Claudio Napoleoni

Cercate ancora

Lettera sulla laicità e ultimi scritti

Editori Riuniti, 1990


 
«... Però non c’è dubbio (e questo è uno dei risultati che ha conseguito la critica più recente al marxismo soprattutto in sede filsofica) che in realtà la liberazione all’interno del marxismo è ancora concepita come dominio: naturalmente si tratta di un dominio rovesciato, non è più la cosa che domina l’uomo, è l’uomo che domina la cosa, l’uomo che sta nella storia senza più perdere la sua caratteristica di soggetto ma riconquistandola fino in fondo e quindi dominando il mondo. Ci sono naturalmente dei luoghi classici in cui questa cosa è detta, ma poi l’intera tradizione del movimento operaio concepisce il comunismo in questo modo; il comunismo è finalmente quella condizione in cui l’uomo si riappropria di ciò che gli sarebbe proprio e cioè di essere il signore dell’universo. C’è quindi ancora all’interno del marxismo, se mi consentite questo gioco di parole, la dominazione del dominio, dentro la teoria e perciò dentro la pratica.»

16 Novembre 2017

In prima persona singolare

Cristiana Pivari

In prima persona singolare

Il filo, 2007



Proviamo mai a metterci nei panni degli altri, “in prima persona singolare”? A dire “io” e a pensare e agire come un altro penserebbe e agirebbe?

Cristiana Pivari lo ha fatto e dal suo esperimento è nata questa coinvolgente raccolta di racconti. Vicende straordinarie nella loro quotidianità, uomini e donne alle prese con situazioni diverse, cariche di significato e di spunti per riflettere. Il sogno di avere a disposizione un’ingente somma di denaro. Il passato che , di continuo, interferisce con il presente, o le azioni altrui che, inevitabilmente, si riflettono o modificano le proprie certezze. La decisione di dire, almeno una volta, ciò che si pensa veramente. I personaggi che popolano il mondo di “In prima persona singolare”, con armonia e semplicità, parlano di sé, si rivelano, testimoni di una società troppo spesso superficiale.

16 Novembre 2017

Il clima è fuori dai gangheri

Gianfranco Bettin

Il clima è fuori dai gangheri

Nottetempo, 2004

 

“Il clima è fuori dai gangheri” non è un libro. È un grido di dolore, un’ora del tuo tempo nella quale metti a fuoco il delirio dell’homo faber, come a descrivere il giorno prima quale sarebbe stata “l’alba del giorno dopo” lo scioglimento della calotta polare a causa dell’effetto serra.

16 Novembre 2017

La guerra moderna come malattia della civiltà

Nicole Janigro

La guerra moderna come malattia della civiltà

Bruno Mondadori

 

Tracce da una lettura personale, che non vuol essere recensione

di Mauro Cereghini

Il decennio lungo che sta alle nostre spalle – quello racchiuso fra i due crolli, simbolici e reali insieme, del Muro di Berlino e delle Torri gemelle – ci ha fatto conoscere per la prima volta il fenomeno delle nuove guerre.

16 Novembre 2017

Le città divise

Ci sono delle cose che non amo fare e oggi sembrano concentrarsi. La prima (immagino comune) è andare sotto i ferri del dentista, per quanto possa essere delicato. Ci passo gran parte della mattinata. La seconda è andare dal barbiere, tant’è che non sono certo un buon cliente e quando mi mettono mano effettivamente un po’ di lavoro c’è da fare. Oggi mi tocca anche questa. Infine andar per negozi di abbigliamento. Il mio look (se così si può dire) non è certo dei più ricercati anche se non disprezzo affatto le cose di qualità. Diciamo pure che nell’economia famigliare questa voce non incide granché. Se sono riuscito a sottrarmi alla cravatta, in Provincia è comunque richiesto un po’ di decoro. Dovremmo curarci piuttosto di sobrietà, ma questa è un’altra questione. Non amo aver gli occhi addosso e così vado nel luogo più impersonale che conosco e cerco di sottrarmi alla soggezione che ho verso i commessi, con l’effetto di portare a casa cose che poi rimangono nell’armadio. Fra una cosa e l’altra, metto in forma scritta l’intervento svolto in Consiglio sulla legge sulle filiere corte e l’educazione alimentare e lo invio al quotidiano "il Trentino". Proprio oggi un altro quotidiano locale, il Corriere del Trentino, propone un ottimo editoriale di Ugo Morelli dal titolo "Mangiare informati" dedicato alla nuova legge sulle filiere corte e al ruolo dell’autonomia nei processi globali (lo potete trovare nella home page di questo sito). Ma il Trentino aveva dedicato all’approvazione di questo importante provvedimento legislativo solo poche e piuttosto confuse righe. Staremo a vedere se hanno voglia di rimediare. Anche L’Adige nei giorni scorsi ha trattato la cosa con molta superficialità, quasi si trattasse di elargire contributi alla ristorazione trentina, equivocando su un emendamento della giunta e scambiandolo per l’insieme del provvedimento. Ne parlo con la redazione e vediamo se si riesce a dare il giusto valore alle cose. Verso sera vado alla sede del PD del Trentino. Il salone è pieno di gente per l’incontro delle persone che si sono riconosciute nelle liste "Democrazia è partecipazione" a sostegno di Roberto Pinter alle primarie del PD. Il risultato ha fatto sì che questa componente (questa "parte non parte" come la definisce acutamente Franca Berger) risulti decisiva nella scelta della segreteria del partito e questa responsabilità s’avverte nel confronto, approfondito e tutt’altro che banale o scontato. Le voci e le accentuazioni sono diverse, così come le storie che vi si riconoscono, ma gli intenti largamente condivisi verso l’idea di una soluzione unitaria che da un lato eviti che qualcuno si possa considerare il vincitore di qualcosa, e dall’altro che possa dare risposta al nuovo e per certi versi sorprendente atto di fiducia che oltre ventimila trentini ci hanno consegnato con il loro voto. In termini di unità e di rigore nei contenuti che tradotto significa: un maggior ruolo di indirizzo nel governo dell’autonomia, attrezzarsi efficacemente verso la scadenza delle elezioni amministrative di primavera che investiranno gran parte dei Comuni trentini, un rapporto di autonomia politica dal partito nazionale ed infine una gestione del partito che valorizzi le idee e il ruolo dei circoli. Lo devo proprio dire, una buona riunione, ricca di interventi e di spunti di riflessione negli apporti di tutti. Molte delle persone in sala nemmeno si conoscono fra loro e anche questo mi dice che "questa parte non parte" rappresenta in sé un contributo al superamento delle vecchie appartenenze. Sono quasi le nove di sera quando vado alla riunione del Consiglio direttivo del Progetto Prijedor. Anche qui si discute di come avviare una nuova fase nella vita dell’associazione che opera ormai da quasi quindici anni nella relazione fra il Trentino e la Bosnia Erzegovina. C’è bisogno di innovazione, di uscire dai rituali di una cooperazione che ancora tende ad attardarsi alla logica dell’aiuto, di rendere più politica tale presenza e di fare sistema fra i tavoli di lavoro che operano nella regione. C’è qualche resistenza, ma la proposta del presidente Giuseppe Ferrandi di andare nella direzione di un unico Tavolo balcanico è largamente condivisa dai presenti. Del resto, l’innovazione culturale nella cooperazione è stata una delle caratteristiche di questa esperienza e sarebbe davvero singolare che oggi, proprio in quest’ambito associativo, ci si attardasse in logiche conservatrici. E’ notte. A casa una cena frugale e un po’ di preoccupazione per Gabriella che non sta bene. Il lavoro le toglie il fiato ed ogni altra energia. Il farsi carico, il senso di responsabilità, non può ridursi a non avere un po’ di tempo per sé. Un tempo che dobbiamo darci…  
16 Novembre 2017

La questione tibetana

Eva Pföstl La questione tibetana Prefazione del Dalai Lama Marsilio 

Autonomia non indipendenza: una proposta realistica

Eva Pföstl, collaborando con il governo tibetano in esilio, ha maturato l'idea che la migliore prospettiva realistica per progredire nella tutela delle minoranze consista in un rafforzamento dell'autogoverno nell'ambito dell'autonomia territoriale. Tra gli esempi "positivi" in questo senso spicca quello dell'Alto Adige/Südtirol. Lo stesso Dalai Lama, in visita a Bolzano nel 1997 per conoscerne meglio il modello di autonomia, rimase favorevolmente colpito dalla salvaguardia della cultura locale e della co-gestione del potere fra i vari gruppi linguistici presenti sul territorio.

 
16 Novembre 2017

La guerra in casa

Leggo sui giornali locali della manifestazione contro l’inceneritore. Farsi carico responsabilmente del problema, impegnarsi per prevenire la produzione di rifiuti e raggiungere livelli significativi di raccolta differenziata e riciclaggio, proporsi l’obiettivo della chiusura del ciclo sul territorio trentino (e dunque impegnarsi a non importare, né esportare rifiuti), indicare un percorso di progressiva bonifica delle discariche disseminate in Trentino, realizzare un impianto di "termovalorizzazione" secondo le tecnologie più avanzate, a moduli per corrispondere al raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei rifiuti e a termine, realizzare un sistema di biodigestori di ultima generazione per evitare che l’umido finisca – come accade ora – fuori provincia a costi elevatissimi… tutto questo viene giudicato come una scelta contro l’ambiente e la salute dei cittadini. Padre Alex Zanotelli rincara la dose e afferma "Per me ormai è questione di vita o di morte". Credo che la cultura del limite, dovrebbe riguardare anche l’uso delle parole.  
16 Novembre 2017

Il pianeta dei naufraghi

Mi sveglio al mattino e la mia guancia si è di nuovo gonfiata. Questo nonostante gli antibiotici che ho ripreso a prendere da sabato notte quando ho avvertito che l’infezione aveva ripreso il suo corso. Evidentemente l’ascesso non è stato estirpato e dunque devo modificare i miei programmi della giornata. Salto un paio d’appuntamenti nella mattinata, ma non riesco ad evitare un’intervista alla Rai sulle filiere corte, nonostante il mio faccione sia impresentabile. Le parole sono efficaci, l’immagine lascia un po’ a desiderare. Verso mezzogiorno mi metto nelle mani del dentista, che mi tortura per più di un’ora e mezza. Avrei voglia di tornarmene a casa, ma devo prima passare in ufficio e poi c’è la riunione del Gruppo consiliare. Si parla di riforma delle scuole professionali con l’assessore Marta Dalmaso, anche in relazione al fatto che martedì sera c’è una riunione straordinaria del Consiglio Provinciale, richiesta dalle minoranze proprio su questo tema. La mia impressione è che si sia fatto tanto rumore per nulla e che in buona sostanza l’iniziativa della Giunta sia sostanzialmente corretta. Come spesso accade, però, c’è un difetto di comunicazione e, prima ancora, di condivisione del progetto più generale dell’autonomia scolastica, ma forse sarebbe più giusto dire di "una scuola dell’autonomia". Perché questa è la scommessa, non solo come risposta alle politiche di demolizione della scuola pubblica del governo Berlusconi, ma come idea di una scuola capace di pulsare con il suo tempo e con la sua comunità. Credo che il passaggio chiave della "scuola dell’autonomia" possa essere individuato nel Protocollo PAT – MIUR sottoscritto dal Presidente Dellai con la allora ministro all’istruzione Letizia Moratti. Un accordo che suscitò nel mondo della scuola molte perplessità, ma che permise alla scuola trentina di intraprendere una propria strada virtuosa, resistendo ai tagli nazionali e valorizzando le competenze dell’autonomia. La sfida, in buona sostanza, è ancora lì. Con un mondo scolastico refrattario all’autogoverno della scuola (e alla responsabilità che ne viene) e talvolta indisponibile a farsi carico dei processi di cambiamento che s’impongono. Avevamo avviato proprio su questi aspetti un lavoro di confronto nel Forum tematico sulla scuola, ma non tutti si sono sintonizzati attorno a quella riflessione tant’è vero che ora le spinte di una base sociale di riferimento nel settore muovono da atteggiamenti diversi e spesso contraddittori. E non tutti nel PD del Trentino la pensano allo stesso modo. Anzi. C’è un lungo lavoro da fare, ma una cosa bisognerebbe non fare: rincorrere le spinte conservatrici e corporative che vengono dall’interno della categoria. Vedremo domani come andrà a finire. Io domani sera devo disertare il Consiglio perché sono con l’assessore Pacher a Mezzocorona dove si preannuncia un incontro pubblico piuttosto interessante e vivace dal titolo "Non solo rifiuti. Dai prodotti di qualità alla chiusura del ciclo dei rifiuti", che si svolge tre giorni prima del raduno al Palarotary contro l’inceneritore promosso da alcuni comuni della Piana Rotaliana (spendendo la bella cifra di oltre 20 mila euro, alla faccia della sobrietà). Finalmente riesco a tornare a casa. Il gonfiore non passa ma speriamo che il lavoro di ripulitura del molare in questione – insieme alla chimica – prima o poi faccia effetto. La giornata che mi attende non è certo leggera e uso il dopo cena per riordinare le idee e prepararmi. Sono le 23.35 e decido che è ora di staccare.  
16 Novembre 2017

Il tempo delle capre

Quando arrivo a casa verso mezzanotte mi chiedo quale sia il senso di un fare così estenuante. Perché la giornata di consiglio provinciale dove si discute dei sei mesi di lavoro della Commissione d’inchiesta sui controlli ambientali, seguita dall’incontro con la Commissione cultura del Comune di Trento e chiusa con l’incontro pubblico a Mezzocorona ha l’effetto di esaurire ogni mia energia, anche perché la pausa pranzo si svolge dal dentista e quella di cena non c’è proprio. Avrei in tasca un certificato medico che prescrive tre giorni di assoluto riposo, ma non importa. Riavvolgiamo il nastro. Il Consiglio ha un ordine del giorno non particolarmente interessante, se escludiamo il punto relativo al Rapporto sulla indagine conoscitiva della Terza commissione legislativa relativa ai controlli ambientali. Una relazione finale approvata all’unanimità in Commissione ma il voto cambia in consiglio, forse per effetto delle riprese televisive che lungi dal garantire trasparenza verso il Palazzo ha la capacità di esasperare il dibattito. Accade così che i gruppi di opposizione dichiarino la loro astensione. Intervengo in aula per indicare il mio punto di vista sul lavoro svolto (che metterò in forma scritta al più presto). E sottolineando la necessità di adeguare la normativa provinciale relativa alla gestione dei rifiuti ponendo l’obbligo al principio di autosufficienza. La Commissione cultura del Comune di Trento mi chiede di presentare il Forum per la Pace e i Diritti Umani. Il Consiglio prosegue e avrei anche un altro incontro al PD, ma mi fa piacere incontrare la commissione perché il rapporto con i Comuni è una delle linee di lavoro del Forum stesso. Mi rendo subito conto di quanto si dia come scontata la conoscenza delle istituzioni, perché questo è il Forum, un’istituzione del Consiglio provinciale. Ho infatti l’impressione che del Forum non si conosca granché, tanto meno la legge istitutiva.  Parlo del programma e dell’impronta che ho cercato di dare all’attività del Forum, vedo facce attente ed altre un po’ stranite, non so se perché quel che dico corrisponde ad un altro pianeta o perché non corrisponde allo stereotipo che hanno del mondo della pace. L’incontro si sviluppa positivamente ma avverto una preoccupante fragilità che mi descrive come il flusso storico di informazioni fra una legislatura e l’altra sui temi della pace, della solidarietà internazionale e della cooperazione di comunità (nelle quali il Comune di Trento è protagonista) sia tutt’altro che scontato. Si sono fatte le otto di sera. Con Michele Ghezzer e Alberto Pacher andiamo all’incontro di Mezzocorona. La sala dell’auditorium delle scuole medie è già affollata e l’incontro si preannuncia tutt’altro che facile. Ne parlo in prima pagina del sito ma vi assicuro che la fatica è molta e anche la pazienza necessaria a fronte di posizioni  che faticano a capire il ruolo che qualcuno di noi sta svolgendo anche nell’ambito della maggioranza. Ma, si sa, chi si pone nel ruolo dei "pontieri" rischia di prendere sberle a destra e a manca. La categoria del "tradimento" è sempre in uso, specie nel pensiero manicheo, e anche stavolta traspare nelle parole degli esponenti di Nimby, che m’interrogano sulla mia coerenza. Ho proposto per primo l’idea di un impianto a termine sei anni fa, preso per marziano. E’ la strada verso la quale si sta andando. Nonostante le preoccupazioni, a fine incontro molte persone ci esprimono la loro vicinanza.  
16 Novembre 2017

Imperium

Il 4 novembre è una data particolare, non per le forze armate, ma per la mia storia personale. E’ il compleanno di Carlo, che a casa si festeggiava insieme a quello di Ada, nostra madre, che invece gli anni li compiva il 5 di novembre. Un tempo era anche festa nazionale perché segnava la data simbolica della fine della prima guerra mondiale e dunque non si andava a scuola. Più festa di così… Ma il tempo per festeggiare a quanto pare non c’è. Alle 9.00 c’incontriamo con Denise per parlare del sito del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani. Occorre un restauro radicale, non ci sono dubbi, per cercare di farlo pulsare con il cambio di passo che si è cercato di imprimere all’attività del Forum e di metterlo in rete con "Trentino solidarietà", affinché i due siti si parlino fra loro. Denise è attenta, l’avverto partecipe di questo cambiamento, quasi stupita… Telefono a Carlo per gli auguri e decidiamo che il regalo potrebbe andare a prenderselo da solo, che così è più semplice e non corriamo rischi di sorta visto che poi io e Gabriella di tecnologia non ci capiamo un tubo. Di lì a poco inizia o, meglio, riprende il Consiglio provinciale da dove l’avevamo lasciato nella serata precedente. In mezzo la seduta straordinaria dedicata alla scuola professionale, con la Lega a soffiare sul fuoco di un conflitto spurio, che una riforma poco spiegata e poco condivisa ha generato. Vedo i miei compagni di gruppo affranti dall’esito della discussione, dalla gazzarra della Lega, dalla contestazione di un pubblico di giovani studenti accorsi a "salvare" la loro scuola, dal difficile confronto con quegli insegnanti (molto spesso di sinistra) che dell’autonomia apprezzano solo i soldi in più del loro stipendio. Con Alberto Pacher eravamo a Mezzocorona e sono contento così. Tranne la votazione sul Rapporto finale della Terza Commissione sui controlli ambientali in provincia di Trento, il resto è ben poca cosa. Il documento passa ma senza il voto della minoranza, dopo che quest’ultima aveva votato a favore in Commissione. Incredibile giravolta. La giornata se ne va nella discussione su una serie di mozioni a volte davvero inconsistenti, ma in consiglio tutto si carica politicamente, così un documento sulla conoscenza della cultura ebraica diventa il pretesto per discutere sulla sentenza della Corte europea sull’esposizione a scuola del crocifisso e… apriti cielo. Il pretesto dà la stura alle posizioni più becere e inqualificabili. Davvero difficile persino da ascoltare. Il solito intermezzo odontoiatrico e poi di nuovo in aula. Poco dopo le 18.00 mi vedo con Annalisa, parliamo della sua impegno nella circoscrizione del Centro storico – Piedicastello, e poi passo dal gruppo per un veloce aggiornamento sulla preparazione dell’assemblea del PD del Trentino di venerdì. Alle 20.30 ci sarebbe l’inaugurazione del ciclo di manifestazioni dal titolo "Tutti nello stesso piatto", il festival internazionale del Cinema e del cibo proposto da Mandacarù, ma proprio ne ho piene le tasche di cose pubbliche e me ne vado a casa dove con Carlo e Olga condividiamo se non altro un piatto di canederli come li sa fare la mamma di Gabri. Come festa di compleanno, piuttosto sobria.  
16 Novembre 2017

La seconda rivoluzione

Adam Michnik

La seconda rivoluzione

L’Europa dell’est e la costruzione della democrazia

Sperling & Kupfer, 1993



«All’epoca della lotta tutto era chiaro. Noi e loro, il bene e il male, gli scioperi e le cariche della polizia, la scelta tra l’angelo e il diavolo. L’angelo perseguitato, il diavolo che esercitava potere. Oggi il potere è esercitato dall’angelo e si deve vivere senza il diavolo. Come vivere senza il diavolo del comunismo?»