Piccole Dolomiti 2040. Quale futuro attende il monte?
27 Giugno 2023I Domini Collettivi e il Monte Bondone
1 Luglio 2023DOPO LA TEMPESTA /LA GIORNATA
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ore 16.00, partenza dal Lago Serraia, sfilata/marcia dei giovani abitanti che arriveranno al Lago delle Rane, ciascuno con una piccola pianta che verrà messa a dimora, per un totale di 300 nuovi alberi a compensazione delle emissioni di CO2 prodotte dall’evento serale.
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ore 17.00 riforestazione a cura della start-up VAIA, tra i sostenitori del progetto, e in collaborazione con le Asuc e il Corpo Forestale. Sarà presente anche Federico Stefani, uno dei tre giovani founder di questa realtà, impegnata nella riforestazione delle Dolomiti grazie a un modello di business sostenibile, attento ai bisogni del territorio e delle comunità che lo vivono. Dalle ore 19.00, Baita del Mett, alcuni talk su politiche e tematiche ambientali, a cura della libreria due punti di Trento con autori e ospiti.
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ore 19.00 Francesco Boer, autore di Troverai più nei boschi. Manuale per decifrare i segni e i misteri della natura, edizioni Il Saggiatore dialoga con Sara Filippi Plotegher, autrice ed illustratrice di Alberi di strada. Manuale di convivenza con il verde urbano, edizioni Quinto Quarto
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ore 20:00 Paolo Costa, autore di L’arte dell’essenziale. Un’escursione filosofica nelle terre alte, edizioni Bottega Errante dialoga con Michele Nardelli, co-autore de Il monito della ninfea. Vaia, la montagna, il limite, edizioni Bertelli
Intorno agli appuntamenti musica e cibo alla Baita del Mett.
Dopo la tempesta /Lo spettacolo
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Ore 22.00 Dopo la Tempesta. Lo spettacolo segna la tappa finale di un percorso durato circa un anno (da luglio 2022) durante il quale artisti, cittadini, istituzioni e aziende del territorio hanno lavorato insieme attraverso incontri, interviste, laboratori, studi degli spazi per dar vita a un grande evento teatrale partecipato, a basso impatto ambientale, che potesse rappresentare una nuova relazione tra luoghi, storie e persone colpite da questa recente catastrofe naturale.
Un teatro di comunità per non dimenticare, uno stimolo alla partecipazione culturale attiva dei cittadini, una valorizzazione del patrimonio ambientale e artistico del territorio, un ponte con e per le generazioni future.
Dalla Tempesta Vaia e dai suoi milioni di alberi abbattuti a Shakespeare, attraverso la rilettura audace di uno dei grandi capolavori del teatro di tutti i tempi per una grande messa in scena site specific.
La Tempesta, una delle ultime opere di Shakespeare, è infatti un immenso inno al teatro e alla sua magia in cui, evocato in un’atmosfera di favola, molto presente è anche il tema ecocentrico, la ricerca dell’armonia necessaria tra l’elemento umano e quello naturale, tra civiltà e natura selvaggia, l’eterno contrasto tra il buon sapere e i cattivi costumi degli uomini.
Una tempesta totale, dunque, il cui senso profondo può riportare al senso del “Mabul” biblico, quel diluvio o “tempo della crisi” che investe tutto ma da cui tutto può potenzialmente anche nascere. Una tempesta che può essere punizione ma anche occasione ed insegnamento.
Temi attualissimi, in un momento come quello presente, di grandi emergenze e di grande confusione, che hanno portato a una riscrittura scenica del celebre testo del Bardo in cui la memoria dei fatti fa parte essenziale della narrazione e la popolazione è messa al centro del processo creativo, in uno scambio continuo con gli artisti coinvolti.
Carlo Sciaccaluga ed Elisa D’Andrea, sotto la direzione artistica del collettivo Nogravity4monks che cura anche le musiche originali, firmano la regia di questo nuovo adattamento che vede protagonisti Ariel / Laurence Tremblay-Vu, un funambolo che suona un cavo amplificato lungo 80 metri, accompagnato da un quartetto di musicisti dal vivo; Prospero / Angela Baraldi, cantante e attrice di forza eccezionale; Calibano / Riccardo Rebaudengo, un bambino accompagnato dal coro di voci bianche dei minipolifonici di Trento, che sprigiona l’energia ingenua e primitiva dell’infanzia.
E poi il pubblico, protagonista nel ruolo di osservatore passivo, antagonista suo malgrado, inerte e dunque complice del disastro.
Lo spettacolo è stato presentato in anteprima il 10 giugno u.s.all’Andersen Festival di Sestri Levante.