Michele Nicoletti
Michele Nicoletti è il nuovo segretario del PD del Trentino
7 Novembre 2009
Via Rutelli dal Pd? Bene, sono felice
13 Novembre 2009
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Una risposta di Luca Zeni a Alessandro Branz

Buongiorno Alessandro,

grazie delle mail che mandi, e che leggo sempre volentieri. L’altra sera all’assemblea volevo salutarti di persona, sarà per la  prossima. Sul tuo articolo non ti nascondo di non condividere alcuni passaggi.

Condivido in pieno la conclusione sulla difficoltà di esportare un modello, quello trentino, che si basa su peculiarità non presenti nel resto d’Italia (senza contare il fatto che essere al governo di una Provincia Autonoma consente di poter contare su notevoli risorse da distribuire e quindi su una rete di amministratori importante).

Non condivido invece le considerazioni su Rutelli. Al di là della questione comunicativa, per cui sarebbe meglio parlare sempre il meno possibile di avversari e concorrenti, soprattutto se molto più “piccoli” di noi (Berlusconi non si occupa granchè né dell’Udc di Rotondi, né del centro di Rutelli), condivido in pieno quanto ha detto Bersani nel suo discorso di insediamento: con l’uscita di Rutelli non resta scoperto alcun fronte.

Non se ne sono andati i popolari, i moderati, i cattolici etc. Se ne è andato un ex radicale, ex verde, ex margherita ora diventato teodem o teocon..

Cosa centra questo con la vocazione maggioritaria, tra l’altro definizione che è stata usata per dire tutto e il contrario di tutto, in particolare che significa “pretesa di arrivare da soli al 51%, cosa che ovviamente dipende esclusivamente dalla legge elettorale?

Sabato a Roma su questo punto Bersani e Franceschini sono stati estremamente chiari e vicini: ora che abbiamo finito la fase congressuale, che porta a radicalizzare alcune posizioni e differenze, dobbiamo essere chiari che si faranno le alleanze che servono per governare (Franceschini), e che il Pd non accetta di rappresentare la sinistra del centrosinistra, lasciando ad altri il monopolio del centro (Bersani).

Lo ha detto bene Sartori a Trento giovedì: non contano i contenitori, ma la proposta politica. Se il Pd rinuncia in partenza al tentativo di conquistare più elettori possibile, sarebbe quantomeno sciocco, e Bersani a Roma lo ha detto chiaramente, anche con la scelta simbolica di nominare vicesegretario Letta e presidente la Bindi, che rappresentano la componente moderata cattolica.

Personalmente sono ormai insofferente all’autoetichettamento se siamo più di centro o più di sinistra. La maggior parte delle persone che conoscono da un partito come il Pd si aspettano risposte e soluzioni ai tanti problemi che ci sono, senza che queste derivino da sillogismi o deduzioni da un’ideologia pregressa. Bersani mi è piaciuto molto in questo, sabato, con uno spazio amplissimo dedicato all’economia, alle imprese, al lavoro..

Dopo di che, sul tema bipolarismo, bipartitismo proporzionale.. alla prima lezione di diritto pubblico spiegano che questo dipende dal sistema elettorale. Dire che il bipartitismo in Italia non si è realizzato per la volontà degli elettori, è sicuramente fuorviante (non che io lo auspichi, ci sono pro e contro): se le modifiche alla legge elettorale andassero verso un sistema proporzionale puro è ovvio che torneremmo ai vecchi tempi.

Forse un sistema uninominale con collegi piccoli che tende al modello francese sarebbe quello a mio avviso preferibile, ma sono andato fuori tema..

Scusa se sono stato disorganico, era un commento a caldo..

A presto

Luca Zeni

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