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Una lettera da un esponente della minoranza cimbra del Trentino

… peraltro antistorico e nazionalistico e contestato o non gradito anche da tanti italiani, potrebbe costituire il catalizzatore del malcontento comunque esistente  tra la popolazione di lingua tedesca della Provincia di Bolzano (pensiamo al malcontento per la permanenza dei monuimenti fascisti, al confronto sulla toponomastica ecc.) ed aumentare la simpatia verso i movimenti più nazionalistici tedeschi di desta e forse anche ricreare serie tensioni con esiti non predefinibili.

Faccio presente a voi questo rischio, perché nella vostra funzione stiate attenti ai segnali, e suggeriate a chi di dovere di tenerne conto e di non prendere provvedimenti che favoriscano l’accentuarsi delle tensioni, già più o meno latenti.

Chiedere ai sudtirolesi di lingua tedesca di cantare o far cantare obbligatoriamente a tutti i loro figli l’inno nazionale italiano corrisponde ad una seria provocazione, che può compromettere la pacifica convivenza faticosamente raggiunta. Se il disegno di legge andrà avanti io suggerisco di prevedere,  in legge, quanto meno  l’alternativa, da decidere a livello di singola scuola, o di Sovrintendenza scolastica,   se cantare l’inno nazionale italiano o quello europeo  (inno alla gioia). Anche la crescita della coscienza europeista è da sostenere ed in essa si possono identificare sia gli italiani di lingua italiana che quelli di lingua tedesca, slovena, francese ecc.  

Valutate voi, naturalmente, se e cosa fare. Io penso che come trentini dobbiamo svolgere un ruolo di comprensione e mediazione tra le varie comunità della Regione e di difesa dell’autonomia e pacifica convivenza. Prendere un’iniziativa prima che la pressione salga. e si sia costretti a farlo,  non potrebbe che favorire simpatia ed amicizia verso noi trentini. 

Un cordiale saluto ed augurio di buon lavoro.

Luigi Nicolussi Castellan

1 Comment

  1. Mauro Cereghini ha detto:

    Condivido la premura per la prevenzione di un possibile conflitto, peraltro su un tema materialmente poco significativo ma dall’alto valore simbolico. E quindi un terreno perfetto per chi vuol fare polemica nazionalista. Bella anche l’idea “in avanti” di proporre l’inno d’Europa. D’altra parte va detto che il Sudtirolo non è solo quello delle destre rumorose e furbette, e non di solo Hofer vive. In questi giorni ad esempio sta andando in porto una mediazione sul depotenziamento e la storicizzazione del Monumento della Vittoria a Bolzano, che se tiene alla prova dei fatti sarà un grande passo in avanti. Così come a fine anno usciranno i dati ufficiali del censimento, e i sudtirolesi di qualsiasi lingua dovranno fare i conti con la presenza del quarto gruppo – quello degli immigrati – ormai più numeroso dei ladini. Insomma, chiari e scuri di una terra che a me pare così vicina eppure così poco in dialogo col Trentino.