Considerazioni intorno alle primarie
14 Gennaio 2015Terra – Patria
3 Febbraio 2015di Michele Nardelli
(25 gennaio 2015) Non so se oggi in Grecia – come dice Alexis Tsipras – si faccia la storia. Penso inoltre – contrariamente a quel che sostiene il candidato di Syriza – che il futuro debba essere l’austerità, non quella della troika bensì la consapevolezza che siamo già oltre il limite e che se vogliamo dare un futuro ai nove miliardi di esseri umani che abiteranno il pianeta nel 2030 dobbiamo riconsiderare e riqualificare i consumi nel nome della sobrietà e della bellezza.
Sono convinto – diversamente da quel scrive Syriza nel suo programma – che un diverso modello economico e sociale non si debba fondare sulle nazionalizzazioni bensì su un progetto realmente alternativo che valorizzi le vocazioni territoriali e le forme di economia sociale.
Credo – e si tratta di un’impostazione diversa da quella di Syriza – che l’Europa debba essere la nostra casa comune e che l’esercizio dell’autogoverno debba essere sempre più in capo alle regioni e alle autonomie locali.
Ci sarebbero molte altre cose di cui discutere nel programma di Tsipras ma qui, ora, non ha importanza. Perché nonostante tutto questo spero che oggi per la Grecia sia una bella giornata di democrazia e spero che Syriza, vincendo le elezioni, sia capace di aprire davvero un capitolo nuovo non solo nella vicenda travagliata di quel paese, ma ci aiuti tutti quanti a guardare con occhi diversi l’Europa e il Mediterraneo. Perché di una diversa Europa e di un Mediterraneo come spazio comune di civiltà ne ha bisogno il mondo intero.
2 Comments
sobrietà è un conto, austerità significa distruggere le vite di milioni di persone.
L’alternativa secca tra crescismo compulsivo e decrescismo compulsivo è una trappola cognitiva e morale, come quella tra capitalismo liberista e comunismo.
L’umanità è sufficientemente creativa e talentuosa da saper trovare modi e mezzi per realizzare il motto latino: “In medio stat virtus”
http://www.futurables.com/2015/01/17/il-grande-rinascimento-umano-automazione-utopia-e-tradizione/
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“…che l’Europa debba essere la nostra casa comune e che l’esercizio dell’autogoverno debba essere sempre più in capo alle regioni e alle autonomie locali”.
Questo è nel programma di governo di Syriza – un movimento europeista che non ha mai chiesto di uscire dall’eurozona e per questo è detestato dagli eurofobi -, dunque non può essere un’impostazione diversa dalla loro.
Il nuovo ministro delle finanze, Yanis Varoufakis, non avrebbe nulla da ridire. Né troverebbe qualcosa da eccepire Rena Dourou, la governatrice dell’Attica
http://www.iodonna.it/attualita/primo-piano/2015/rena-dourou-volto-femminile-di-syriza-50224251363.shtml
L’alternativa alle politiche neoliberiste o anche semplicemente di rigore finanziario messe in campo dalla troika non è il rilancio dei consumi. E’ un diverso modello economico (e sociale) che parte dalla consapevolezza che abbiamo da tempo superato a livello globale il limite della sostenibilità e dunque della necessità di ridurre, riequilibrare e riqualificare i consumi e con essi il lavoro e le produzioni.
Ho letto attentamente il programma di Syriza, so bene che non vi si propone l’uscita dall’Eurozona. Ma l’impronta è centralista.
Quanto alla creatività umana, i campi della morte effettivamente ci dicono molto…