Che un'amministrazione locale, stiamo parlando del terzo Comune del Trentino, rischi di saltare sulla programmazione urbanistica del proprio territorio è di per sé un segnale di vivacità, di dialettica aperta ed anche di sensibilità politica. Sono mesi che a Pergine Valsugana si discute infatti di scelte come il piano di riqualificazione di San Cristoforo e la questione del Teatro all'aperto, e questo evidenzia come la formazione di una maggioranza non avvenga per un patto di potere avulso dai contenuti.
Giustamente si è cercata una mediazione condivisa, ma alla fine le perplessità hanno prevalso sulle certezze e sulla compattezza della coalizione. E così ieri sera il Consiglio Comunale di Pergine, con 13 voti favorevoli, 8 contrari e 6 schede bianche, il piano di riqualificazione per San Cristoforo è stato bocciato.
Potrebbe essere l'occasione per un ripensamento collettivo, facendo tutti un passo indietro. Oppure la strada verso la crisi e le elezioni anticipate. Certo è che se sulle scelte più importanti le visioni rimarranno distanti, la maggioranza guidata dal sindaco Silvano Corradi avrà i giorni contati.
Staremo a vedere se la coalizione di centrosinistra autonomista ha qualcosa da dirsi oltre agli interessi di qualche potere forte.