25 Maggio 2011

Acqua bene comune. La mozione approvata dalla Comunità delle Giudicarie

(24 maggio 2011) Quello che segue è il testo dell mozione sull'acqua bene comune approvata in Comunità di Valle Giudicarie.

Premesso che:

- l'acqua rappresenta fonte di vita insostituibile per gli ecosistemi, dalla cui disponibilità dipende il futuro degli esseri viventi;

- l'acqua pertanto è un bene sociale comune destinato ad usi collettivi, non un prodotto commerciale;

- l'acqua è un bene esauribile e va usato con rigorosa attenzione per gli equilibri ambientali;

24 Maggio 2011

Rinnovabili o nucleare? Acqua bene comune

(24 maggio 2011) Giornata cruciale quella di oggi per uno dei referendum sui cui dovremmo votare a giugno. Il Governo ha posto la fiducia a Montecitorio sul decreto omnibus che contiene anche le norme in cui si sospende il programma nucleare italiano. Se passerà, sarà poi la Cassazione ad esprimersi. Viste le dichiarazione del premier sull'intenzione di rilanciare il nucleare quando l'emotività sarà passata, si tratta di una truffa ed un attentato agli strumenti di partecipazione democratica. Di nucleare e di acqua come bene comune si parlerà nella serata sui referendum con Mirco Elena (fisico) e Michele Nardelli (consigliere provinciale, presidente del Forum trentino per la Pacee i Diritti Umani).


Folgaria, Cinema teatro

il manifesto dell'iniziativa

16 Maggio 2011

Per l’acqua, senza il nucleare

Il circolo del PD di Mori promuove una serata sui referendum. L'appuntamento è alle ore 20.30 presso l'ex Municipio. Interverranno: Michele Nardelli, consigliere provinciale; Mirco Elena, scienziato Uspid; Paolo Battocchi, consigliere della Comunità della Vallagarina.
Mori, ex Municipio

la locandina dell'incontro

11 Maggio 2011

A difesa dell’acqua bene comune

Promossa dal Circolo del PD di Lavis, Zambana e Nave San Rocco si svolgerà mercoledì 11 maggio una serata dedicata al tema dell'acqua al centro del referendum del prossimo 12 e 13 giugno. Partecipa alla serata il consigliere provinciale Michele Nardelli
Lavis, sala didattica Centro Anziani
5 Maggio 2011

Giù le mani dalla Val di Fumo

Dalla Lombardia l'idea di una strada di collegamento con la Val Camonica. Un'interrogazione in Consiglio provinciale e la risposta dell'assessore Pacher 

(4 maggio 2011) La Val di Fumo, parte alta della Val Daone, è una delle valli più affascinanti del Trentino. Val Daone e Val di Fumo si protraggono per circa 25 chilometri in scenari alpini stupendi che da Malga Bissina in su non sono antropizzati e da Malga Bissina a Daone lo sono scarsamente. Il fiume Chiese nasce e scorre nella parte alta della valle, in un ambiente incontaminato fino a trovare lo sbarramento artificiale di Malga  Bissina. La Val Daone è famosa per le cascate di ghiaccio naturale che sono meta di molti appassionati. La Val di Fumo inoltre si trova nel Parco Naturale Adamello-Brenta.

16 Aprile 2011

Fukushima è come Chernobyl

La comunicazione dalla Tepco e dal governo: è stato innalzato al "livello 7" l'incidente nucleare, il massimo raggiungibile. Il 12 giugno il referendum può mettere definitivamente la parola fine al nucleare italiano.

(12 aprile 2011) Che cosa sta accadendo nella centrale di Fukushima? Per settimane si è minimizzato sugli effetti limitati dell'incidente, i nostri soloni del nucleare hanno tranquillizzato l'opinione pubblica italiana sulla sicurezza degli impianti per dire che Chernbobyl rappresentava un passato remoto (e sovietico), gli esponenti del governo italiano che tutto proseguiva per il verso indicato, seppure una pausa di riflessione (dopo l'aggravarsi della situazione e i sondaggi d'opinione) si rendeva necessaria. Dopo la decisione di queste ore dell'agenzia giapponese per la sicurezza nucleare che ha innalzato al livello massimo di 7 la classificazione dell'incidente nucleare alla centrale di Fukushima, l'impressione è che l'incertezza regni sovrana e che l'effetto di quanto sta accadendo nel complesso nucleare giapponese incalcolabile.

14 Aprile 2011

San Cristoforo, il Consiglio Comunale dice no al piano

Che un'amministrazione locale, stiamo parlando del terzo Comune del Trentino, rischi di saltare sulla programmazione urbanistica del proprio territorio è di per sé un segnale di vivacità, di dialettica aperta ed anche di sensibilità politica. Sono mesi che a Pergine Valsugana si discute infatti di scelte come il piano di riqualificazione di San Cristoforo e la questione del Teatro all'aperto, e questo evidenzia come la formazione di una maggioranza non avvenga per un patto di potere avulso dai contenuti.  

Giustamente si è cercata una mediazione condivisa, ma alla fine le perplessità hanno prevalso sulle certezze e sulla compattezza della coalizione. E così ieri sera il Consiglio Comunale di Pergine, con 13 voti favorevoli, 8 contrari e 6 schede bianche, il piano di riqualificazione per San Cristoforo è stato bocciato.

Potrebbe essere l'occasione per un ripensamento collettivo, facendo tutti un passo indietro. Oppure la strada verso la crisi e le elezioni anticipate. Certo è che se sulle scelte più importanti le visioni rimarranno distanti, la maggioranza guidata dal sindaco Silvano Corradi avrà i giorni contati.

Staremo a vedere se la coalizione di centrosinistra autonomista ha qualcosa da dirsi oltre agli interessi di qualche potere forte.

11 Aprile 2011

Non si farà il Centro Commerciale di Lavis

Con un emendamento all'articolo 37 della legge di riordino urbanistico presentato dall'assessore Olivi e condiviso dai capigruppo della maggioranza, il Consiglio provinciale ha cancellato con un voto unanime l'ipotesi di realizzare il mega centro commerciale di Lavis. Anticipando uno dei punti qualificanti che caratterizzerà la riforma del settore commerciale. Il progetto di area commerciale integrata elaborato da Area 51 srl (società degli immobiliaristi Silvio Pisetta e Mario Zorzi) che era stato approvato in via definitiva dal Comune di Lavis nel 2007 viene così fermato stabilendo che per le diverse tipologie commerciali d'ora in avanti valgano gli attuali limiti sulle metrature dei centri commerciali "classici", pari a 1500 metri quadrati per i centri abitati con meno di 10 mila abitanti e a 3000 metri quadrati per i centri abitati più grandi, mettendo così fine alla proliferazione di queste strutture.

Una vittoria per la forte opposizione sociale che il centro commerciale aveva suscitato ed anche per chi, come noi, s'era impegnato (vedi l'interrogazione del mese scorso) contro la realizzazione di questo nuovo monumento al consumo irresponsabile.