Nei giorni scorsi si è svolto a Trento un interessante convegno a carattere regionale dal titolo "A Nord di Trento, a sud di Bolzano. Immagini del territorio, osservazioni delle trasformazioni". Pubblichiamo qui l'intervento introduttivo del convegno.
di Giovanna Ulrici - Michele Stramandinoli (Istituto Nazionale di Urbanistica - Sezione Trentino e Sezione Alto Adige-Südtirol)
(3 dicembre 2012) La storia dell'uomo dentro il suo contesto di vita è una storia di lente ma inesorabili modificazioni che hanno la forza di trasformare un ambiente totalmente naturale in un ambiente antropizzato, un «paesaggio». È in esso che si rende manifesta l'opera degli uomini e delle donne sulla terra e nella terra, ed è in esso che si esprime lo spirito delle comunità che abitano un certo spazio per un certo tempo.
Nel paesaggio convivono i bisogni della natura e le tensioni dell'uomo. È, per usare un espressione di Martin Schwind, «un'opera d'arte collettiva» perché «tutto un popolo crea il suo paesaggio».
Esistono paesaggi molto delicati in cui l'opera dell'uomo si intreccia con particolare sensibilità all'ambiente: è questo il caso dei paesaggi di montagna, in cui l'uomo ha intessuto un dialogo di grande rispetto con la forza della Natura, basato su opere leggere e delicate, costruite con la fatica del lavoro manuale e in virtuoso equilibrio con i cicli naturali.