19 Maggio 2019

Europa. Speranze, delusioni, futuro

Il Circolo del Partito Democratico di Ala organizza per lunedì sera, 20 maggio alle ore 20.30, presso la Pizzeria al Giardino, un incontro con la cittadinanza dal titolo "Europa. Speranze, delusioni, futuro".

L'incontro avverrà nella forma della conversazione con Michele Nardelli.


Ala, Pizzeria al Giardino

La locandina dell'incontro

13 Maggio 2019

Parole allo specchio. «Sicurezza» a Cles

«Uno sguardo rivolto al “prendersi cura” delle relazioni, del tempo, delle comunità, della pace, dei beni comuni, della qualità della vita e del fragile ambiente che ci ospita. Un libro politico da leggere subito e discutere, se volessimo veramente iniziare a disincagliare, dalla tempesta, le ali dell’angelo della storia»

Venerdì prossimo 17 maggio 2019, alle ore 20.30, presso la Sala Borghesi Bertolla a Cles, presentazione del libro di Mauro Cereghini e Michele Nardelli "Sicurezza" (Edizioni Messaggero).

A parlarne con gli autori ci sarà Frate Fabio Scarsato, già guardiano del Convento dei francescani di Sanzeno ed oggi direttore delle Edizioni Messaggero di Padova.

 


Cles (Trento), Sala Borghesi Bertolla

La locandina della presentazione

10 Aprile 2019

Nell’inedito del cambiamento climatico

Il reportage del decimo itinerario del "Viaggio nella solitudine della politica" dal titolo "Esiti del cambiamento climatico. Nelle Alpi devastate dagli eventi atmosferici" (15- 17 febbraio 2019)

di Micaela Bertoldi



Alberi con i piedi per aria

tronchi schiantati,

riversi

su pendii privati di chiome

alopecia di monti feriti.

Mortificato,

lo sguardo sorvola

i cimiteri tristi dove natura

giace sconfitta.

Alberi e sogni sono caduti.

Smarriti e soli. Silenti.

 

 

Natura che ignora i confini e si ibella alle prepotenze umane

Di sconfitte e sogni, abbiamo parlato nel decimo itinerario del “Viaggio nella solitudine della politica”, incontrando persone addolorate per gli eventi catastrofici che si sono riversati sui territori Dolomitici e delle Alpi Carniche lo scorso 29 ottobre: un nuovo limes che la ribellione della natura ci sottopone attraverso il lamento della montagna e di chi ci vive.

Sindaci e amministratori locali, rappresentanti delle Proprietà collettive e delle Comunità di Regola, lo Scario della Magnifica Comunità di Fiemme, i responsabili dei servizi forestali provinciali, regionali, demaniali delle province di Belluno, di Udine e di Trento, rappresentanti di associazioni ambientaliste o cooperative che operano nel settore legno: in ogni incontro abbiamo parlato con cittadini preoccupati non solo per come si affronta il presente – con le opere di primo rimedio ai guasti franosi, con la pulizia di ettari di bosco devastati, con il ripristino della viabilità – ma anche e soprattutto sugli scenari oltre l'emergenza che investono il tema cruciale della montagna.

20 Febbraio 2019

Nelle Alpi devastate dagli eventi atmosferici

Dal 15 al 17 febbraio 2019 si svolge l'itinerario n.10 del "Viaggio nella solitudine della politica". S'intitola "Esiti del cambiamento climatico. Nelle Alpi devastate dagli eventi atmosferici" e si snoderà attraverso le Alpi Carniche, il Cadore, il Lagorai e le valli colpite dal vento devastante che nella notte fra il 29 e il 30 ottobre  è arrivato a punte oltre i 200 chilometri orari.

«Ciò che è accaduto nella notte fra il 29 e il 30 ottobre del 2018 nelle foreste dolomitiche e carniche rappresenta un avvenimento tanto inedito quanto inquietante che ci porta a considerare come gli esiti dei cambiamenti climatici siano da considerare nel nostro presente. Ne ho parlato nel mio blog nella riflessione dal titolo “La ribellione della natura” (http://www.michelenardelli.it/commenti.php?id=4215) e riprendendo il prezioso reportage di Giampaolo Visetti “La terra guasta” (http://www.michelenardelli.it/commenti.php?id=4214).

Malgrado l'evidenza degli avvenimenti che investono il pianeta sotto ogni latitudine e rispetto ai quali nessuno può chiamarsene fuori, tanto la dimensione pubblica (le scelte dei governi in primo luogo) quanto quella privata (i nostri stili di vita) non sembrano approdare ad alcun significativo ripensamento.

 


Dolomiti e Alpi Carniche

Il programma

6 Febbraio 2019

«Sicurezza». La presentazione del libro a Tione

Giovedì 7 febbraio, alle ore 20.30, la presentazione del nuovo lavoro editoriale di Mauro Cereghini e Michele Nardelli a Tione. L'incontro si svolgerà presso il Centro Studi Judicaria in Viale Dante, 46. A parlarne con uno degli autori, Michele Nardelli, sarà il giornalista Giuliano Beltrami.

Il saggio "Sicurezza" è edito dalla casa editrice "Edizioni del Messaggero" di Padova in una collana che s'intitola "Parole allo specchio". Ed è proprio quello che cerca di fare anche questo libro nel prendere in esame la parola - sicurezza - diventata il mantra di questo tempo, per declinarla in forma diversa e non funzionale agli imprenditori della paura, l'urgenza del "prendersi cura".

Prendersi cura della vita delle persone, dell'ambiente in cui viviamo, del lavoro sempre più precario, della pace ormai stiracchiata fino a svuotarla di significato, di comunità in preda alla paura di futuro e chiuse a riccio a difesa del proprio status, di istituzioni sempre meno rappresentative e ridotte ad esercizio del potere, della politica ormai deprivata dalla ricerca del bene comune.

E nella serata a Tione di questo parleremo. Vi aspettiamo numerosi.

(in allegato la locandina dell'incontro)


Tione di Trento, Centro studi Judicaria, viale Dante 46

La locandina della serata

31 Gennaio 2019

La ribellione della natura

“Tempi interessanti” (88)

Fino ad oggi avevamo immaginato gli effetti dei cambiamenti climatici con un andamento lineare che poco a poco avrebbe eroso coste e ghiacciai, desertificato aree prima coltivabili... e che avrebbe riguardato le generazioni a venire. E invece ci siamo immersi.

Gli eventi eccezionali, penso alla quantità d'acqua caduta fra il 28 e il 29 ottobre o al vento a duecentoventi all'ora, sono inediti, quindi escono dalla norma. Ma come non vedere che la straordinarietà diventa normalità? O come non vedere che molto di quello che chiamiamo “emergenza“ è l'esito di fattori di tipo strutturale, dell'esplicarsi di interessi globali o di cambiamenti connessi ai nostri comportamenti e ai nostri approcci culturali?

27 Gennaio 2019

Parole allo specchio. «Sicurezza» a Cognola

«... ci siamo risvegliati dall'illusione del progresso e delle sue magnifiche sorti, scoprendoci aridi di pensiero e privi di futuro. In un presente pieno di insidie, l’incertezza si tramuta in paura, e la paura in aggressività. Per dare una nuova possibilità all’umanesimo occorre fare i conti con le grandi tragedie del Novecento. E nell’elaborazione del passato trovare le ragioni di un cambio di paradigma, capace di far propria la cultura del limite e la forza della nonviolenza. Occorre trasformare l’idea di sicurezza: non difesa dagli altri, ma cura dello stare assieme»

Giovedì 31 gennaio 2019, ore 20.30 - Sala Polivalente, Centro Civico di Cognola (Trento)

Una nuova presentazione del libro "Sicurezza" (Edizioni Messaggero Padova).

A discuterne con gli autori Mauro Cereghini e Michele Nardelli sarà la giornalista RAI Elisa Dossi

L'incontro è promosso dalle associazioni del territorio: Rete Radié Resch, Tremembè, Amici Villa San Ignazio, Astalli, ACLI, Amici del libro, Circolo Culturale Cognola, Comitato Martignano.


Cognola (Trento), Sala Polivalente

La locandina della serata

22 Gennaio 2019

A 31, perchè no! Variante T5, uscita a Marco?

Il Coordinamento NOA31 invita tutta la cittadinanza alla prossima serata informativa che si svolgerà a Marco di Rovereto il 28 gennaio 2019, alle ore 20.30, presso l'Auditorium di Via 2 novembre. Ovviamente è aperta a tutti, con ampio spazio lasciato al dibattito.

Si tratteranno temi quali: la situazione idrogeologica del proposto tracciato T5, la divulgazione dei reali dati di traffico attualmente a disposizione e la/le possibile/i tratta/e di sbocco dell'autostrada.


Marco (Rovereto), Auditorium

La locandina della serata

17 Dicembre 2018

A proposito di Valdastico

(Questo articolo è apparso domenica scorsa 16 dicembre sul quotidiano L'Adige)

di Roberto Pinter

L'editoriale del direttore de L'Adige sul tema della Valdastico permette di entrare nel merito, evitando la superficialità che caratterizza molti interventi a favore o contro. Se dovessimo confrontare le ragioni a favore indicate da Fugatti (va fatta, punto a capo) o dalla capogruppo Dalzocchio (che saranno mai un paio di gallerie e di viadotti), con le criticità indicate da Giovanetti si potrebbe tranquillamente archiviare la Valdastico, ma gli interessi in campo sono troppi per essere sottovalutati.

Vorrei allora proporre un ragionamento preliminare nel dibattito sulla Valdastico indicando i rischi da evitare e i problemi da affrontare.

1. Il primo nodo da sciogliere è il rinnovo della concessione autostradale della Serenissima. Il completamento della Valdastico è un obbligo per la società assunto per giustificare il prolungamento della concessione. Senza questo obbligo non sarebbe tornata d'attualità la prosecuzione della Valdastico, né ci sarebbe alcun interesse a dirottare due miliardi di euro su un'opera che non ha alcun ritorno economico. Se si sgomberasse il campo da questo obiettivo strumentale, assumendo ad esempio l'investimento sulla ferrovia come previsto per il rinnovo della concessione della Autobrennero, avremo una discussione libera dal condizionamento dei pesanti interessi della Serenissima.

14 Novembre 2018

Il futuro della Politica sta nel risalire la corrente… *

... e imitare il salto di Fosbury

 

di Alberto Winterle e Federico Zappini

 

Anno 1968. Dick Fosbury vince la gara del salto in alto alle Olimpiadi di Città del Messico. Lo fa stupendo il mondo, modificando per sempre la tecnica di salto. Dalla transizione ventrale si passa a un movimento con l’asticella approcciata di schiena, dopo una rincorsa arrotondata invece che lineare. Un azzardo. Una rivoluzione della tecnica fino ad allora utilizzata.

Osservando il contesto politico e sociale – in Trentino e non solo – risulta evidente l’urgenza di ripercorrere metaforicamente la coraggiosa storia di Dick Fosbury. Un cambio di paradigma, tanto nei contenuti quanto nelle forme, con l’obiettivo di mettere in campo risorse e idee per la definizione di un un nuovo campo possibile per il confronto politico e per l’azione che ne dovrebbe conseguire.

1 Novembre 2018

Gli alberi caduti e la comunità che semina il proprio futuro

di Federico Zappini *

Scrivo queste righe mentre ancora non si è esaurita la coda dell’allarme maltempo che da giorni tiene in scacco il Trentino insieme a diverse altre regioni italiane. Fuori dalla porta della libreria cade ancora qualche goccia di pioggia. Sul divano della libreria Petra e Adele – le mie due figlie – capiscono solo in parte la causa delle loro prolungata assenza da scuola. Incrocio sui social network le cronache appassionate di amministratori locali che guidano e monitorano, mani e piedi nel fango, i tentativi di rimettere in esercizio vie di comunicazione interrotte, riattivare servizi di base come luce e acqua non garantiti in alcuni casi da giorni, elaborare la conta dei danni e – compito ingrato e doloroso – offrire sostegno a chi ha subito dei lutti.

Siamo quindi ancora nel campo precario di ciò che avviene immediatamente dopo un fenomeno traumatico che impatta su un territorio e sulla comunità che lo abita. Si interrompe il flusso normale della vita. Si incrinano le certezze banali e pur fondamentali della quotidianità. Soffrono le istituzioni – politiche, sociali ed economiche – che ne regolano il funzionamento.

23 Ottobre 2018

Operazione Fosbury *

di Federico Zappini

Considerazioni sul voto di domenica scorsa in Trentino riprese da https://pontidivista.wordpress.com/

1 – Niente panico! Il sole è sorto anche questa mattina e – a meno di clamorosi imprevisti, nonostante la giornata insolitamente calda per la fine di ottobre – sorgerà anche domani. La storia non finisce.

2 – Magari fosse un “cigno nero”. Ci permetterebbe di sembrare onestamente sorpresi. Davvero le premesse – e non solo nei mesi successivi al 4 marzo – non erano state colte? Qualcuno immaginava un finale diverso? Solo le proporzioni sono forse più ampie del previsto, ma la caduta era difficilmente evitabile, date le condizioni.

3 – Mi chiedo da chi sia composto quel 15% che ha votato alle Politiche ma non si è preso la stessa briga per le elezioni di massima prossimità per il territorio che abita tutti i giorni. Ho un sospetto sul M5S (quanto possono durare ancora dentro l’ambiguità che li caratterizza?) e sui delusi più marginali (quelli veri, quelli che non incrociamo proprio, mai…).