3 Luglio 2015

Incontro di ‘territoriali#europei’

Care e cari,

l'associazione "territoriali#europei" è nata qualche mese fa sulla spinta dell'esigenza condivisa di proporre alla comunità trentina un luogo di discussione, approfondimento e azione politica. Siamo passati attraverso una prima fase di conoscenza, di creazione di un gruppo, di messa alla prova in alcuni appuntamenti pubblici.

E' inutile sottolineare che dopo questa prima fase caratterizzata da un certo entusiasmo siano venuti poco alla volta meno i momenti di confronto collettivo, così come le occasioni di progettare le iniziative dell'associazione. Ci dispiacerebbe che quella che ci sembrava una proposta interessante e sensata si sciogliesse come neve al sole ed è per questo che abbiamo provato a dare forma ad un breve ragionamento (in allegato) che faccia il punto di dove siamo e che suggerisca un percorso di lavoro possibile per territoriali#europei.


Trento, il Marinaio (circonvallazione sud)

La proposta di lavoro

30 Aprile 2015

La Carta dell’associazione «territoriali#europei»

 

territoriali#europei

spazi di condivisione per lo sviluppo di comunità

 

Ci accomuna la preoccupazione verso una crisi della politica che ha raggiunto livelli di guardia. La fiducia degli italiani nei confronti della politica è ai minimi storici, corrodendo la stessa credibilità delle pubbliche istituzioni. Per chi ancora crede che il ruolo della politica sia decisivo, per chi non vuole accettare che a prevalere sia la logica del “diritto naturale”, ovvero del più forte, diviene urgente interrogarsi sulle ragioni di tale crisi, cercando risposte adeguate. Farlo riguarda tutti, chi ritiene che ancora sia necessario agire nei luoghi tradizionali dell’agire politico, chi esprime il proprio impegno civico nelle molteplici forme della cittadinanza attiva, dell’innovazione sociale dello sviluppo di comunità, chi ha semplicemente a cuore il bene comune.

 

Ci accomuna la convinzione che alla radice della crisi della politica vi sia certamente la questione morale, che ci costringe a riflettere sul senso stesso dell’impegno politico e intorno alle modalità di selezione della classe dirigente, ma non solo. Ci riferiamo in particolare all’incapacità di interpretare un tempo di profondi cambiamenti e di leggere il passato – quello più remoto come quello più prossimo – per imparare dagli errori e dalle tragedie, per mettere alla prova le nostre categorie interpretative e per cercare nuovi pensieri di promozione e liberazione umana. 

30 Aprile 2015

Città e territori, un necessario spazio comune di riflessione

Quello che segue è il documento che il collettivo di territoriali#europei ha presentato ieri sera a Trento, al circolo degli Alpini. Un lavoro in progress arricchito dai numerosi interventi che ci auguriamo possa divenire un contributo utile in una campagna elettorale piuttosto avara di idee.

 

a cura di territoriali#europei

 

(24 aprile 2015) Tempo di elezioni amministrative e di conseguenza tempo di proposte di aspiranti sindaci, assessori o semplici consiglieri. Governare lo spazio pubblico - che si tratti di una metropoli o di un piccolo paesino di montagna - è espressione basilare e fondamentale dell'agire politico, laddove rappresenta il contesto di maggiore prossimità e contatto tra rappresentanti e rappresentati. La figura del Sindaco, al netto di trasposizioni caricaturali sul piano nazionale, è quella più "alla portata"" del cittadino che &ndash

30 Aprile 2015

territoriali#europei

Spazi di condivisione per lo sviluppo di comunità

 

Quella che segue è la carta costitutiva dell’associazione di cultura politica "territoriali#europei"

 

Ci accomuna la preoccupazione verso una crisi della politica che ha raggiunto livelli di guardia. La fiducia degli italiani nei confronti della politica è ai minimi storici, corrodendo la stessa credibilità delle pubbliche istituzioni. Per chi ancora crede che il ruolo della politica sia decisivo, per chi non vuole accettare che a prevalere sia la logica del “diritto naturale”, ovvero del più forte, diviene urgente interrogarsi sulle ragioni di tale crisi, cercando risposte adeguate. Farlo riguarda tutti, chi ritiene che ancora sia necessario agire nei luoghi tradizionali dell’agire politico, chi esprime il proprio impegno civico nelle molteplici forme della cittadinanza attiva, dell’innovazione sociale dello sviluppo di comunità, chi ha semplicemente a cuore il bene comune.

24 Aprile 2015

Le necessarie increspature della città

 

di Federico Zappini *

Il vero degrado è la vostra riqualificazione.” Così recita un tratto a bomboletta sull’intonaco all’incrocio tra via degli Orti e via Carlo Esterle a Trento. Una provocazione, certo. Un approccio estremo ma pur sempre uno spunto di riflessione, laddove non raramente le riqualificazioni urbane (così come le abbiamo conosciute negli ultimi decenni) hanno determinato fenomeni di gentrificazione e fallimentari esperimenti urbanistici.

Potrà dare fastidio – potrà anche sembrare un affronto al decoro e all’ordine – ma finché ci sarà chi scrive su un muro le proprie idee perché altri le leggano, possiamo essere certi che la città sarà ancora viva. Lo stesso accade quando qualcuno – con fatica, impegno e una buona dose di coraggio – decide di occupare uno spazio abbandonato da anni per farlo rivivere oppure organizza settimanalmente concerti negli angoli dimenticati dedicati ai musicisti di strada (come fa con grande costanza I Know a place da alcuni anni) con l’obiettivo di promuovere cultura, creatività e relazioni.

Questa premessa non suggerisce la “liberalizzazione” di ogni gesto urbano – anche il più insensato e autoreferenziale – in una sorta di giustificazione dell’estetica del gesto fine a se stessa, ma pone l’accento sulla necessità di non negare la presenza di differenti “linguaggi urbani” che dal territorio emergono costantemente. Tralasciamo allora per un momento il giudizio sui metodi e concentriamoci sul contesto in cui queste azioni prendono forma.