Immagini e pensieri per uno sguardo nuovo sul Brasile
Conferenza internazionale con José Magela Da Silva, Marco Antonio Ribeiro Vieira Lima, Mauro Castagnaro, Alberto Tridente, Maria De Fatima Moreira
Trento, Centro Marnighe di Cognola, via Julg 9
Immagini e pensieri per uno sguardo nuovo sul Brasile
Conferenza internazionale con José Magela Da Silva, Marco Antonio Ribeiro Vieira Lima, Mauro Castagnaro, Alberto Tridente, Maria De Fatima Moreira
La finanza sta distruggendo la società, cancellando il problema del riscaldamento climatico.
di Susan George
(ottobre 2011) In Europa la crisi finanziaria è quella che preoccupa la maggior parte della gente e che gode della copertura più ampia sulla stampa, ma non è l'unica. La gente fa bene a preoccuparsi della finanza, visto che nella vita reale l'attuale caos finanziario si traduce in alta disoccupazione giovanile, pesanti tagli ai servizi pubblici e in tutte quelle misure di austerità che sono destinate ad aggravare la crisi. Ci troviamo inoltre in una grave crisi di disuguaglianza. In Europa, ma soprattutto negli Stati Uniti, dagli anni Venti o Trenta del Novecento il benessere non è mai stato così mal distribuito. Gli "indignados", gli "indignati" hanno completamente ragione a identificarsi con il "99 per cento": hanno compreso che l'uno per cento al top ha aumentato enormemente il proprio reddito mentre tutti gli altri lo stanno perdendo. Tuttavia, ritengo che la crisi più drammatica sia quella di cui meno parliamo, il global warming e il cambiamento climatico. La crisi climatica avrà infatti gli effetti più profondi sulla stessa civiltà, e in paragone renderà irrilevanti le nostre preoccupazioni finanziarie. Provo a spiegare con un'immagine ciò che intendo.
di Mohammad Dauod Hussein Ali *
Oggi è il 7 ottobre. Esattamente dieci anni fa la coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti ha dato inizio agli attacchi contro l'Afghanistan. La guerra ha portato alla caduta del regime talebano e per il paese ha avuto inizio una nuova era. Negli anni successivi sembrava che, con l'appoggio internazionale, l'Afghanistan avrebbe potuto iniziare il suo cammino verso il progresso e che l'accordo dei paesi occidentali sulla questione afghana potesse finalmente porre fine ad una guerra sanguinosa.
Sono onorato di trovarmi qui al Cairo, in questa città eterna, e di essere ospite di due importantissime istituzioni. Da oltre mille anni Al-Azhar rappresenta il faro della cultura islamica e da oltre un secolo l'Università del Cairo è la culla del progresso dell'Egitto. Insieme, queste due istituzioni rappresentano il connubio di tradizione e progresso.
Sono grato di questa ospitalità e dell'accoglienza che il popolo egiziano mi ha riservato. Sono altresì orgoglioso di portare con me in questo viaggio le buone intenzioni del popolo americano, e di portarvi il saluto di pace delle comunità musulmane del mio Paese: assalaamu alaykum...
(17 agosto 2011) Non c'è nulla di più antipatico dei saputelli che indicano la via per uscire da ogni crisi. Ma questa cosa della Tobin Tax che sta riempiendo le prime pagine di tutti i giornali europei, ad onor del vero, non ci è nuova. Nell'anno 2000 la proponemmo insieme ad altre associazioni all'interno del primo World Social Forum (marchio da noi registrato un anno prima di Porto Alegre alla Camera di commercio) all'interno di Civitas in Padova.
Il 12 e 13 giugno, al referendum 4 sì
di Michele Nardelli
(7 giugno 2011) I referendum del 12 e 13 giugno rappresentano una importante opportunità per la politica, l'occasione per un confronto attorno ad alcuni temi di fondo che hanno carattere paradigmatico per il nostro tempo: la sostenibilità, il concetto di limite, la sobrietà, l'autogoverno.
La sfida della sostenibilità
Il tema della sostenibilità non è nuovo. Sul piano politico già all'inizio degli anni '70 il "Club di Roma" nel suo famoso "Rapporto sui limiti dello sviluppo" pose l'accento sul carattere limitato delle risorse, mettendo in guardia dal proseguire nell'idea di uno sviluppo illimitato, cosa che avrebbe potuto determinare nell'arco di un secolo una situazione di rottura irreversibile. Già qualche anno prima alcuni scienziati e matematici come Nicholas Georgescu Roegen, avevano posto le basi per un'economia ecologicamente e socialmente sostenibile. Ma, a guardar bene, l'acuta sensibilità di Giacomo Leopardi aveva messo in guardia "dalle magnifiche sorti e progressive" dello sviluppo ancora nel secolo precedente.
L'economista Manfred A. Max-Neef protagonista dell'incontro organizzato da Habitech
"Lo scopo dell'economia è servire le persone, e non far si che le persone servano l'economia": è questa la lectio fondamentale che ha regalato ad un pubblico entusiasta l'economista e ambientalista cileno Manfred A. Max-Neef. Lo studioso, ospite presso la Fondazione Bruno Kessler di Trento nell'evento organizzato da Habitech, ha presentato il suo libro "Lo sviluppo su scala umana", appena uscito in Italia edito da Slow Food Editore
Incontro condotto da Francesco Terreri, giornalista economico, con la partecipazione di: Michele Nardelli presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani; Paolo Brichetti presidente Microventures Investment; Laura Foschi direttrice generale Etimos; Giampietro Pizzo presidente Microfinanza.
(20 maggio 2011) Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha fatto ieri un importante discorso di politica estera, concentrato sui cambiamenti avvenuti negli ultimi sei mesi in Medio Oriente e Nordafrica. È un discorso importante perché segna con decisione il cambiamento di approccio dell'amministrazione Obama rispetto a quello del recente passato, schierando apertamente ed esplicitamente gli Stati Uniti dalla parte dei manifestanti che chiedono riforme democratiche. Inoltre, è un nuovo tentativo di ravvivare il processo di pace tra Israele e Palestina, proponendo un terreno comune su confini territoriali e sicurezza per mettere le premesse alla discussione degli altri nodi sul tavolo. Di seguito, la traduzione dei passaggi più interessanti del discorso di Obama, il cui testo integrale in inglese si può leggere qui.
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