11 Giugno 2009

Ora come duemila anni fa

di Ali Rashid

Ora come duemila anni fa, in una Palestina dal volto trasfigurato alla quale si cambia perfino il nome, si intrecciano dimensioni locali, regionali ed internazionali, ingarbugliando sempre di più la matassa. Elementi religiosi e nazionali, storie e narrazioni contrapposte, fatti compiuti che esprimono il delirio della potenza accanto ad un’immane ed indescrivibile sofferenza, avvelenano l’umanità di ciascuno e mettono a dura prova la ragione, persino consigliano ai più di voltare altrove lo sguardo.

11 Giugno 2009

Sunce i zica (sole e filo)

Proiezione documentario sulla storia di una donna nel campo di concentramento di Jasenovac durante la seconda guerra mondiale. Promuove l'Associazione Progetto Prijedor in collaborazione con il Museo Storico del Trentino
Trento, Gallerie Piedicastello
9 Giugno 2009

Il muro, le mura

di Marjola Rukaj e Davide Sighele

(da Osservatorio Balcani e Caucaso)

Nel 1989 Fatos Lubonja era in carcere, come prigioniero politico. Ha vissuto lì le prime notizie su quanto succedeva nell'Europa dell'Est. E all'inizio sembrava che ciò che stava accadendo non avrebbe avuto alcuna conseguenza in Albania. Un'intervista.

2 Giugno 2009

Un progetto politico di nome Europa

di Michele Nardelli

Ma davvero noi elettori stiamo per eleggere il nuovo Parlamento Europeo? Sarà, perché di tutto si parla in questa campagna elettorale, tranne che di Europa. Il che riflette il grado di affezione verso il progetto europeo oggi ridotto ai minimi termini. In Italia come altrove. Eppure la parabola dell'Irlanda dovrebbe pur insegnarci qualcosa sul valore dell'Europa e della moneta unica. Nei salotti televisivi e nei media proprio l'Europa è la grande assente. Ecco perché vorrei porre qualche domanda sull'Europa.

27 Maggio 2009

La questione morale del nostro tempo

Non so tenere il conto. Lo dico con il cuore pieno di tristezza ma davvero non ricordo – per quante sono state – le manifestazioni e le iniziative a favore della causa palestinese alle quali ho partecipato dall’inizio degli anni ’70 ad oggi. Mi descrivono, questo sì, l’impotenza e forse anche l’inutilità, di fronte alle drammatiche immagini di distruzione e di morte che vengono in queste ore da Gaza. Il mondo è cambiato, sono finiti i blocchi e caduti i muri, ma quella palestinese – come ricordava qualche anno fa Nelson Mandela – continua a rimanere “la questione morale del nostro tempo”.

17 Aprile 2009

10 anni di Osservatorio sui Balcani

Venezia, 5 giugno 1999. Da pochi giorni le armi tacciono e gli accordisiglati a Kumanovo sembrano tenere, nonostante la beffarda occupazionedell’aeroporto di Pristina da parte dei soldati russi entrati in Kosovoprima della Nato. Anche gli aerei che partivano dall’Italia carichi diordigni di morte per tornarsene vuoti rimangono a terra.
17 Aprile 2009

Israele e Palestina. Ricostruire i ponti che la guerra abbatte

Mozione approvata dal Consiglio della Provincia autonoma di Trento nella seduta del 25 febbraio 2009

Sabato 17 gennaio 2009 i cannoni israeliani hanno cessato temporaneamente il loro frastuono tra le abitazioni civili della Striscia di Gaza, alcune ore dopo Hamas ha sospeso i lanci di missili sulle vicine località israeliane. Si è avviata così una delicata e difficile tregua dopo tre settimane di inaccettabile conflitto che ha lasciato sul campo oltre mille morti, molti dei quali donne e bambini palestinesi.
14 Aprile 2009

Avvio ed accompagnamento del Progetto Vino di Cana

Relazione conclusiva del progetto

Con la presentazione di questa relazione può considerarsi conclusa la fase preliminare del Progetto “Vino di Cana” che si proponeva lo studio di fattibilità del progetto in questione, ovvero la verifica delle condizioni sul territorio (Galilea – Israele e Aboud – Cisgiordania) sia di tipo tecnico progettuale (qualità dei terreni, condizioni climatiche, disponibilità idrica, reperimento materiali…), che di natura socio-politica (le forme di animazione del territorio derivanti dall’attivazione del progetto), che infine di natura soggettiva (l’individuazione dei soggetti di riferimento del progetto sul territorio).

14 Aprile 2009

Il Vino di Cana

«…il direttore di mensa chiamò lo sposo e gli disse:
“Tutti mettono (in tavola) prima il vino buono e poi,
quando son brilli, quello meno forte.
Tu (invece) hai conservato il vino buono fino ad ora”.
Così Gesù diede inizio ai miracoli in Cana di Galilea…»


L’idea di promuovere la produzione del Vino di Cana, antico villaggio della Galilea dove secondo la tradizione Gesù fece il primo miracolo nel mutare l’acqua in vino, evoca una grande suggestione che da sola potrebbe rappresentare insieme un segno di pace e di speranza per una terra che da troppo tempo non conosce pace. Ma un filo di speranza in un futuro di dialogo fra popoli diversi che decidano di convivere sulla stessa terra, in una stessa regione, questo non s’è ancora spezzato: proprio in quella che fu l’antica Galilea nasce un progetto che, se affonda nelle sacre scritture il fascino di un’immagine, cerca una risposta quanto mai attuale a una modernità globalizzata fatta di dominio, omologazione e violenza.
14 Aprile 2009

Oltre Lepanto, l’Europa fra Oriente e Occidente

«…Una cultura che da molti secoli,
attraverso conflitti tra città e campagna,
o tra poteri religiosi e poteri secolari,
attraverso la concorrenza tra fede e sapere,
la lotta tra i detentori del dominio politico e le classi antagoniste,
è stata lacerata più di tutte le altre culture,
non ha potuto fare a meno di apprendere nel dolore
come le differenze possano comunicare…»

Jacques Derida, Jürgen Habermas

L’Europa alla ricerca dell’identità perduta

Nei primi di giugno del 2003, in concomitanza con il varo della prima bozza della Costituzione Europea, sei intellettuali europei ed uno statunitense hanno dato vita ad un’originale iniziativa mediatica sui principali quotidiani europei attraverso una sorta di appello concordato affinché un ampio dibattito sul senso dell’Unione ne accompagnasse la costruzione istituzionale, affermando la necessità della crescita di una sfera pubblica, a partire dalle grandi manifestazioni con le quali i cittadini europei reagirono alla “guerra infinita” dell’amministrazione Bush e al precipitare di una frattura politica e culturale fra modello europeo continentale ed atlantico. Un grido, il timore di un’identità perduta ed insieme l’auspicio che la memoria politica e culturale della “vecchia Europa” potesse dare “le ali alla speranza kantiana in una politica interna mondiale”.