(8 maggio 2012) Non è affatto scontato decifrare l'esito del voto di domenica scorsa in Europa. Intanto vediamo i dati di maggiore rilievo.
In Francia, dopo 17 anni, ritorna un uomo di sinistra all'Eliseo. Hollande conferma le ultime previsioni e batte Sarkozy, ma la cosa solo qualche mese fa non era affatto scontata. E infatti ora l'incognita maggiore è capire che cosa accadrà nelle elezioni parlamentari di giugno dove la sinistra potrebbe non avere la maggioranza per governare. Perché il paradosso di questo voto è che il candidato socialista Hollande vince le presidenziali proprio quando l'estrema destra xenofoba di Marine Le Pen raggiunge il suo massimo storico, facendo man bassa di voti nelle aree del nord tradizionalmente vicine alla sinistra. Tanto da condizionare i toni del ballottaggio finale pur di conquistarsi quel pugno di voti che alla fine risulteranno decisivi (51,7% contro il 48,3%). Vince la sinistra, ma il segnale più forte che viene dal voto francese è una sorta di avvertimento antieuropeo.