24 Novembre 2012

Valdastico, costosa e inutile

(23 novembre 2012) "Solo l'onorevole Fugatti può derivare una 'ventata di ottimismo' da una farsa. Non potrei definire altrimenti infatti l'approvazione, da parte della V.I.A./V.A.S. nazionale, di una nuova, costosa e inutile autostrada, la Valdastico Nord".

Questa la dichiarazione del presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai in seguito alle affermazioni dell'onorevole Fugatti che ha dato notizia dell'approvazione, da parte del Ministero all'ambiente, della Valutazione di impatto ambientale del progetto Valdastico Nord.

"Ciò - dice ancora Dellai - in un momento nel quale tutti dicono che le Alpi devono essere rispettate, che il traffico pesante di lunga percorrenza deve essere messo su ferrovia, e non sarà neppure tanto facile trovare i soldi per realizzare il potenziamento della ferrovia del Brennero del quale si parla da decine di anni.

Consola solamente il fatto che oramai soltanto gli ingenui o gli interessati dimostrano di non capire che tutto questo non è finalizzato a costruire veramente questa ennesima opera inutile, ma piuttosto a garantire in extremis la proroga della concessione autostradale Brescia-Padova in capo alla attuale società Serenissima."

18 Novembre 2012

Grazie Agostino, per il tuo sorriso pieno di gioia e di vita

Nella notte fra venerdì e sabato se ne è andato Agostino Catalano. Ho pensato a lungo se scrivere un mio testo di saluto ad Agostino, ma i nostri sguardi si sono incrociati troppo poco in questi anni per esprimere parole che non siano di circostanza. Così ho scelto di riprendere il bel testo che Simone Casalini gli ha dedicato oggi sul Corriere del Trentino.

di Simone Casalini

(17 novembre 2012) Agostino ci ha giocato un altro dei suoi tiri mancini. Si è lasciato andare tra le braccia di una dama bianca, e chissà a quale ironica considerazione sarà ricorso quando ha compreso che il viaggio era remoto, senza meta. Noi rimaniamo sulla banchina della vita ad aspettare, a ricordare. Un po' attoniti perché il distacco è sempre angoscioso. Ma in fondo sereni. La testimonianza che Agostino ci ha lasciato va in direzione opposta ai plumbei stati d'animo, era la capacità di risolvere con un'alzata di spalle il più grande dei problemi. L'arte dello scivolamento, non per eludere la vita ma per canzonarla.

9 Novembre 2012

Concorso di idee, poi si decida il leader

(3 novembre 2012) Il quotidiano "Il Trentino" dà ieri l'anticipazione di un appello sul futuro del centrosinistra autonomista al quale stiamo lavorando. Ovviamente non c'è alcun segreto da mantenere, anche se avrei preferito che questa notizia uscisse dai diretti interessati piuttosto che per sentito dire. Ma ormai non si può tenere nulla di riservato, non so se per questa disdicevole abitudine di far bella figura con i giornalisti o se per cercare di far terra bruciata.

Sì, in alcune persone di diverse o di nessuna appartenenza, trasversali al centrosinistra autonomista, stiamo lavorando ad un appello affinché tutti i soggetti politici e i possibili candidati facciano un passo indietro e per far sì che la proposta della coalizione per il "dopo Dellai" esca dal confronto più ampio possibile e non dalle prove di forze di qualcuno. Aggiungo solo una cosa. Non sarà solo una proposta di metodo, ma proverà ad indicare anche un profilo politico culturale per il Trentino del futuro, rivendicando ladiversità di questa terra ma anche indicando quel cambio di paradigma che i nuovi scenari ci richiedono.

Non aggiungo altro. Perché questa proposta non è di qualcuno in particolare, ma di tutte le persone (e saranno molte) che vorranno farla propria.

8 Novembre 2012

L’America ha scelto Obama

di Michele Nardelli

(8 novembre 2012) Quattro anni fa abbiamo gioito di fronte all'elezione di Barack Obama a Presidente degli Stati Uniti d'America. Al di là della condivisione o meno del programma del presidente, la sua elezione rappresentava in sé un fattore di straordinaria novità e non solo sul piano simbolico.

Oltre ad essere il primo presidente USA a portare sulla pelle la tragedia della schiavitù, Obama ha introdotto una forte discontinuità nell'uso della guerra come strumento di affermazione degli interessi  americani nel mondo, facendo uscire il suo paese dalla devastante logica dello scontro di civiltà, confermata dall'uscita di scena in Iraq e dalla strategia di uscita dall'Afghanistan. Ha poi affermato sul piano della politica interna un'attenzione non certo scontata verso i settori più deboli della popolazione (in particolare con la riforma sanitaria) e nella difesa del lavoro industriale. Ha sostenuto l'affermarsi dei diritti civili, confermato dall'esito referendario di queste ore. Ha cercato di affrontare la crisi finanziaria provando (pur senza riuscirci) a mettere qualche regola su Wall Street e sulla proliferazione abnorme dei titoli derivati. Anche sul piano della lotta al terrorismo Obama ha dimostrato come sia stata largamente più efficace una politica di intelligence che la fallimentare strategia dei bombardamenti del suo predecessore.

30 Ottobre 2012

L’Ulisse venuto dai Balcani

(30 ottobre 2012) Appare azzardato parlare di vittoria di fronte ad un esito elettorale che vede meno di un elettore su due esercitare il proprio diritto di voto. Il fatto che il 52,3% degli aventi diritto abbia scelto di non recarsi alle urne è una sconfitta della democrazia sulla quale tutti dovrebbero interrogarsi. Senza contare che poi ci sono i voti nulli e le schede bianche di cui i network non parlano.

Credo che per i partiti ci sia di che riflettere sulla propria capacità di entrare in comunicazione con la società. A partire dalla semplice constatazione che - alla luce dell'astensione - le percentuali ottenute dalle liste, da chi ha vinto e da chi ha perso, dal 30,5% di Crocetta come il 13,4% del PD, in termini assoluti rappresentano rispettivamente il 15% e il 6,7% degli elettori aventi diritto. Mettiamo pure che sia fisiologica un'astensione dal voto che in questi anni è stata crescente, ma ciò nonostante il tasso di rappresentatività della politica rimane comunque ai minimi storici.

Credo che ogni valutazione da parte della politica debba partire da un bagno di umiltà, senza per questo nulla togliere al fatto che, in questa cornice non certo rassicurante, il candidato del centrosinistra abbia ottenuto i maggiori consensi. Basta scorrere i risultati che trovate sul sito http://www.regione.sicilia.it/famiglia/elettorale/ 

22 Ottobre 2012

Quella carovana, da rimettere in movimento

Dal Corriere del Trentino di ieri l'editoriale del professor Ugo Morelli sul tema dell'animazione territoriale al centro della riflessione dell'incontro promosso dal gruppo consiliare del PD del Trentino

di Ugo Morelli

(20 ottobre 2012) Da tempo abbiamo provato a sostenere che è necessario cercare, attraverso la progettualità sociale e la capacità di iniziativa delle comunità locali, una via appropriata a un nuovo modello di sviluppo. Quando le cose cambiano profondamente e in fretta, come accade in questo tempo, tendono a prevalere l'ansia e le difese, che di solito procedono insieme. Mentre l'ansia induce perlopiù all'immobilismo derivante dalla paura della fine delle risorse abbondanti, le difese cercano vie di fuga facili e ingannatrici.

Riguardo alla ricerca di un modello di sviluppo appropriato le difese si chiamano decrescita, oppure conferma del modello vigente. In entrambi i casi si fugge dal problema: nel primo spesso non si considera la ricerca della propria autorealizzazione da parte delle persone e il bisogno di creare economie soddisfacenti; nel secondo caso si fa come se non ci fosse l'esigenza di tutelare le risorse e utilizzarle in modo che non se ne pregiudichi l'uso per il futuro.

21 Ottobre 2012

La fine di una stagione

di Michele Nardelli

(21 ottobre 2012) Ale Pacher ha deciso di non ricandidare. Nelle scorse settimane me ne aveva parlato, condividendo con lui la fatica nel riconoscersi in una politica che ha smarrito i tratti di originalità e di ricerca che, pur da posizioni diverse, abbiamo contribuito a costruire nel corso di un arco politico avviatosi (almeno simbolicamente quella notte fra il 9 e il 10 novembre 1989) con la caduta del muro di Berlino.

In quelle straordinarie giornate che cambiarono il mondo, Achille Occhetto andò alla Bolognina e noi qui demmo vita a Solidarietà. Non era questione di sigle, cambiava lo sguardo sul mondo. Finiva la cosiddetta prima repubblica e con essa i partiti che l'avevano caratterizzata. Non finiva la storia, ma una storia certamente sì. Andò in pezzi anche la DC, il partito che aveva governato ininterrottamente l'Italia e il Trentino dal dopoguerra in avanti.

24 Settembre 2012

Intorno alla politica e ai privilegi

di Michele Nardelli

Questo articolo è uscito oggi come editoriale del quotidiano L'Adige

(20 settembre 2012) Il Consiglio Regionale del Trentino Alto Adige - Sud Tirolo ha votato la nuova legge sulle indennità dei consiglieri regionali. Una riduzione significativa dell'indennità lorda, l'abolizione della diaria, un tetto massimo alle spese, un taglio sullo stipendio netto nell'ordine del 10% che a cascata riduce le indennità per la giunta e gli uffici di presidenza, che va ad aggiungersi alla sterilizzazione di ogni aumento automatico già realizzata nel corso di questa legislatura e all'abolizione dei vitalizi operata nel corso della passata legislatura ed entrata in vigore con questo mandato consiliare. Un intervento legislativo atteso, frutto di una difficile mediazione che ha visto convergere tutte le forze politiche. Con questo provvedimento, i consiglieri provinciali e regionali del Trentino Alto Adige - Sud Tirolo avranno a partire dal 2013 le indennità più contenute rispetto ad ogni altra regione italiana, oltre ad essere l'unica Regione ad aver già esecutiva l'abolizione dei vitalizi.

Mi pare oltremodo significativo che ciò avvenga in una Regione dove in capo alle Province Autonome di Trento e Bolzano figurano competenze di autogoverno particolarmente ampie, il che comporta un impegno legislativo e amministrativo ben superiore ad ogni altra istituzione di pari livello sul territorio nazionale.

24 Settembre 2012

Polveroni

di Michele Nardelli 

La presidente della Regione Lazio Renata Polverini si è dimessa. Travolta dalla degenerazione della politica. O, meglio, di un'idea della politica ridotta a potere, carriera, interesse personale, privilegio.

Dovrei esserne felice, in fondo "Liberare la politica dai privilegi" era quanto scrivevamo sui manifesti ancora vent'anni fa, in quel passaggio fra la prima e la seconda repubblica che avveniva sull'onda di "mani pulite". Come sappiamo, andò diversamente.

Anche ora, il crepuscolo dei personaggi cresciuti all'ombra del cavaliere dovrebbe rappresentare una sorta di pulizia morale da accogliere come una liberazione. Eppure avverto inquietudine.

Sono inquieto perché la valanga non investirà i furbi, che già stanno attrezzandosi per cavalcarla con la demagogia di cui sono capaci. A rischio temo saranno le istituzioni in quanto tali. Una polvere nella quale "sono tutti uguali", dove la caccia alle streghe avviene indistintamente contro "la casta", come se l'impegno politico e istituzionale fosse cosa di cui vergognarsi. Temo il rancore e la locanda che ne è il retroterra culturale.

E' un film già visto. Odora di "dannunzianesimo". Gli uomini della provvidenza scaldano i motori, il cavaliere annuncia il suo ritorno e la Lega ricresce nei sondaggi.

22 Settembre 2012

Servirebbe una terza mano

di Francesco Cavalli *

(20 settembre 2012) Non andrò mai nell'antipolitica. Me lo ripeto ogni mattina, come la litania del giorno, come un training autogeno, un'opera costante di autoconvincimento. Ma la nostra classe politica attuale non perde occasione per spingerci sempre di più in questa direzione. Quello che è successo ieri in parlamento ne è un'ulteriore spinta. Con gli scandali di soldi e politica che ci invadono con maggiore frequenza della pioggia, l'opporsi al controllo esterno sulle spese dei gruppi parlamentari, nel nome di una trasparenza invocata da tutti, dall'ultimo cittadino al Presidente della Repubblica, è davvero l'ennesimo segnale di una politica profondamente malata al suo interno. La marcia indietro sucessiva di Pd-Udc-Idv sono un ulteriore segnale di smarrimento che lascia noi spettatori quantomeno perplessi.

9 Settembre 2012

Specialità e federalismo

di Michele Nardelli

(8 settembre 2012) Il Presidente Giorgio Napolitano si incontra con quello austriaco Heinz Fischer nell'anniversario dell'Accordo Degasperi Gruber e in un momento molto particolare della storia dell'autonomia. L'incontro ha in sé un valore evocativo di un passaggio tanto delicato quanto lungimirante nella soluzione del conflitto sudtirolese. A cui corrispondono parole importanti a tutela della specialità.

Ignari della delicatezza della questione e della pesantezza delle loro parole, gli esponenti veneti del centrodestra e della Lega si scagliano contro l'accordo Degasperi Gruber (e l'autogoverno che ne viene) che considerano un privilegio ingiustificato, facendo emergere in questo tutta la loro incultura politica.

Ciò che oltretutto non capiscono è che la specialità non è in alternativa alla riforma in senso federalista dello Stato Italiano, che invece proprio da qui dovrebbe partire per comprendere come l'autogoverno sia una delle condizioni per affrontare la crisi e governare al meglio questo paese. Perché autogoverno significa coesione sociale e cultura della responsabilità, ingredienti decisivi per vincere la sfida di questo passaggio di tempo.

L'Italia ha una straordinaria ricchezza che sono le sue diversità regionali, la loro storia e un patrimonio artistico ed archeologico unico al mondo, la posizione geografica e l'attraversamento che ne ha plasmato le identità culturali, la bellezza del territorio, il valore dell'agire umano nel suo rapporto con la terra e i suoi prodotti. E davvero non conosco regioni povere. Semmai impoverite, dallo smarrirsi delle loro identità e dall'assistenzialismo che ne ha minato l'orgoglio. E il cui riscatto non può venire che dall'autogoverno.

La riforma in senso federale dello Stato deve partire dai territori e dalla capacità di darsi nuove classi dirigenti che amino la loro terra. E da un governo nazionale consapevole che le sfide del tempo si vincono solo insieme ai territori, non loro malgrado.

2 Settembre 2012

Un pensiero di solidarietà alla Sardegna

di Michele Nardelli

(1 settembre 2012) Amo la Sardegna, la sua gente, la letteratura che ne è venuta, i luoghi d'incanto che ti sa offrire, i suoi sapori. La Sardegna è un'isola ricca di ambiente, storia, cultura, tradizioni. Malgrado ciò la Sardegna è in profonda sofferenza.

La protesta dei minatori del Sulcis che difendono nelle viscere della terra quel disgraziato lavoro, i lavoratori dell'Alcoa che si aggrappano ai loro impianti siderurgici, i pastori che non vedono riconosciuto il valore del loro lavoro, i contadini che nemmeno raccolgono più l'uva pregiata che produce il Cannonau o il Carignano tanto poco viene loro pagata... sono i segni disperati di come questa terra sia stata violentata, sfruttata, avvelenata e buttata via da un modello di sviluppo insostenibile.