di Guglielmo Ragozzino *
Nei primi sei mesi del 2015, Volkswagen ha superato la rivale Toyota che deteneva il vertice da qualche anno, avendo approfittato della crisi di General Motors, tradizionale capofila del settore automobilistico. Ma la corsa del gigante tedesco si è
Domenica 5 luglio la Grecia andrà al voto per dire un sì o un no alla proposta della troika (Commissione Europea, BCE e FMI) per una soluzione alla crisi finanziaria della Grecia. Un passaggio delicatissimo non solo per quel paese ma per l'insieme dell'Europa, il suo presente ed il suo futuro. Mi è sembrato dunque interessante riprendere l'intervista di Georg Blune all'economista e scrittore Thomas Piketty pubblicata nei giorni scorsi dal settimanale tedesco Die Zeit.
 
Secondo l’economista statunitense il premier Tsipras non poteva fare altro che ricorrere agli elettori: “La troika sperava che il governo greco avrebbe ceduto o in alternativa si sarebbe dimesso. Non posso biasimare il premier ellenico per aver rimesso tutta la questione nelle mani degli elettori”.
di Paul Krugman, da Repubblica, 29 giugno 2015
Ad oggi ogni monito riguardo a un’imminente frattura dell’euro si è dimostrato infondato. A dispetto di quanto affermato in fase di campagna elettorale, i governi cedono alle richieste della troika, e parallelamente la Bce interviene per calmare i mercati. Tale dinamica ha permesso di tenere insieme la moneta unica, ma ha al tempo stesso perpetuato un’austerità profondamente distruttiva: non lasciate che qualche trimestre di modesta crescita metta in ombra l’immenso costo di cinque anni di disoccupazione di massa.
Dal 29 maggio al 2 giugno 2015 si svolgerà a Trento la decima edizione del Festival dell'economia dedicata quest'anno al tema della "mobilità sociale". Il programma lo potete trovare cliccando qui http://2015.festivaleconomia.eu/programma oppure sul banner dedicato al Festival nella home page di questo sito. L'inaugurazione alle 15.30 del 29 maggio, alla Sala Depero della Provincia.
Trento
Dal 23 al 27 ottobre si è svolta a Torino una nuova edizione del Salone internazionale del Gusto - Terra Madre. Quello che segue è l'intervento di Carlo Petrini.
di Carlo Petrini
(6 novembre 2014) In tanti anni abbiamo visto cambiare il focus del mondo sull’alimentare italiano che prima era su Cibus, che mostrava la potenza di un’industria alimentare prepotente. Ma che è cambiata, anche grazie a noi, e ora le nostre industrie del cibo possono andare nel mondo senza paura di fare brutte figure sul fronte etico, ne hanno guadagnano di prestigio. Con Slow Food, Salone e Terra Madre è cambiato tutto: basta pensare allo spazio del cibo in tv, al fatto che non c’è Comune che non sia orgoglioso di una cipolla, di un peperoncino, di un prodotto che è simbolo di identità, diventa mito. E non si costruisce nessuna forza senza il mito; e il mito, a volte, è anche un prodotto semplice in cui comunità intere vedono il lavoro dei loro padri, il valore di un territorio, e creano il mito che dà forza all’economia. Ha fatto bene il Salone del Gusto a trasformarsi, dal 1996, in modo internazionale: senza essere sciovinisti, accogliendo e mostrando tutte le comunità del cibo del pianeta abbiamo portato il mondo a Torino.
E io vorrei che Expo 2015 a Milano fosse un po’ anche questo: se “se la canta e se la suona” sulla potenza dell’Italia, non va bene. Serve più umiltà: l’Italia accolga il mondo, e non per i suoi prodotti, ma per i suoi contenuti, perché o questa Expo, nei pochi mesi che mancano, si costruisce una vera anima che ancora non ha, o altrimenti avremmo sì i capannoni a posto, ma non riusciremo a passare alla storia.
Tempi interessanti (10)
Nella società dell’immagine, dove tutto si gioca alla velocità della luce, realtà ed apparenza si confondono fino a non saper più distinguere il falso dal vero. Accade così che in un recente sondaggio alla domanda "Sentite di avere un maggiore controllo sul vostro futuro finanziario?" il 44% degli italiani intervistati (un campione di due mila persone) abbia risposto positivamente, qualche punto in più rispetto alla precedente rilevazione. Sufficiente per far dire ai media (e alla politica interessata ad incassare consenso) che l’Italia sta volgendo al meglio. E questo nonostante gran parte dei dati reali indichino livelli record di disoccupazione (il 12,7%, mai così alta dal 1977), il 43,9% di giovani senza lavoro, una crescita produttiva pari a zero, ampie fasce sociali a rischio di impoverimento. Strani effetti mediatici, ma nel comune sentire c’è aria di ripresa.
Dal 9 all'11 maggio si svolge a Riva del Garda l'8° congresso di Slow Food Italia. Una delle realtà più vive sul piano culturale, sociale e politico che ha avuto nel corso degli anni un'evoluzone molto positiva a partire dal principio "Buono, Pulito e Giusto" che è diventato l'identità di questa associazione ormai proiettata sul piano internazionale.
Il Congresso Nazionale è il massimo organismo deliberante di Slow Food Italia e si svolge ogni quattro anni, secondo le norme stabilite dal Consiglio Nazionale, che ne predispone la convocazione.
Al Congresso partecipano tutti i delegati eletti dai soci in ambito territoriale con i criteri di rappresentanza omogenea stabiliti dal Consiglio Nazionale al fine di garantire la partecipazione democratica di tutti i soci alla vita associativa, alle deliberazioni sociali nazionali e all'elezione degli organismi dirigenti. Il Congresso vota a maggioranza dei presenti. Art. 31 dello statuto di Slow Food Italia
Il Congresso Nazionale ha il compito di: a) discutere, definire e approvare le linee di politica associativa e le strategie dell'Associazione; b) approvare eventuali modifiche allo Statuto Nazionale; c) eleggere i membri del Consiglio Nazionale; d) eleggere il Collegio dei Revisori dei Conti; e) eleggere il Consiglio di Indirizzo; f) eleggere il Segretario Nazionale; g) eleggere il Presidente Nazionale. Art. 32 dello statuto di Slow Food Italia
Il congresso in diretta
Non perdetevi il live blogging e seguite l'hashtag #CongressoSF su @slow_food_italy e facebook.com/Italia.slowfood
Riva del Garda, Palacongressi
Presentazione pubblica del progetto "Vignaioli senza frontiere", a cura dell'associazione "Vignaioli del Trentino" e di "Imperial Wines".
Nel contesto della mostra "Terre coltivate", allestita presso le Gallerie di Piedicastello a Trento, degustazione dei vini dei vignaioli e buffet con prodotti locali.
Trento, Gallerie di Piedicastello
S'intitola "Terra madre. Filiere corte, fondi rustici, animazione territoriale, certificazione di qualità nell'azione legislativa di Michele Nardelli"".
E' una sorta di rapporto sul lavoro svolto sul tema dell'agricoltura nella legislatura che si è appena conclusa, ma insieme una proposta per mettere al centro dell'azione del futuro governo del Trentino il territorio, le sue vocazioni e la qualità delle sue produzioni.
Tornare alla terra, un progetto politico.
"Agricoltura, filiere corte e unicità dei territori
Una serata conviviale fra visioni e sapori del Trentino che ci piace.
Locanda delle 3 Chiavi - Isera, via Vannetti 8
Domenica 13 ottobre 2013, dalle ore 17.00
Nel corso della legislatura appena conclusa il Consiglio provinciale ha approvato una serie di provvedimenti legislativi di rilievo per la valorizzazione delle produzioni di qualità del Trentino, per l’educazione alimentare e per l’animazione territoriale.
Penso alla LP 13/2009 sull’educazione alimentare e i prodotti a basso impatto ambientale, alla LP 3/2011 sui Fondi Rustici (le proprietà pubbliche non soggette ad uso civico) e il loro utilizzo per favorire la nascita di nuove imprese da parte di giovani agricoltori, alla Legge Finanziaria 2013 dove sono state incardinate le norme sull’animazione territoriale come strumento di pianificazione dello sviluppo locale e quella sulle caratteristiche nutraceutiche dei prodotti locali.
(14 aprile 2014) Leggo e rileggo il testo per trovare traccia di un'impostazione territoriale che avevamo cercato di dare nella scorsa legislatura ad un Trentino alle prese con una crisi di natura strutturale e per ciò stesso richiedente un cambio di paradigma che avevamo individuato nell'identità economica delle nostre valli e nell'“animazione territoriale” come forma di pianificazione strategica fondata sulle Comunità.
Prendo atto che di tutto questo non c'è traccia nelle “Misure per lo sviluppo economico e il lavoro”, il “Patto” siglato sabato scorso dalla Provincia Autonoma di Trento con le organizzazioni sindacali e imprenditoriali. O, meglio, una traccia c'è ed è quella del Fondo strategico regionale per lo sviluppo locale, l'idea di una “finanza di territorio” che avevo proposto in una specifica mozione poi entrata nelle leggi finanziarie regionale e provinciale, la cui attuazione rappresenta uno dei pochi spunti di novità del documento.