14 Marzo 2021

Shooting in Sarajevo

Luigi Ottani

Shooting in Sarajevo

a cura di Roberta Biagiarelli

Bottega Errante Edizioni, 2020

 

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Martedì 16 marzo 2021, alle ore 18.30, sulla Pagina Facebook di Bottega Errante Edizioni

Presentazione del libro “Shooting in Sarajevo” (Bottega Errante Edizioni, 2020) di Luigi Ottani e curato da Roberta Biagiarelli. A confronto con gli autori ci saranno Carlo Saletti e Michele Nardelli.

Si tratta del primo di quattro incontri di presentazione nei quali altrettanti autori dei testi (Carlo Saletti, Gigi Riva, Mario Boccia e Azra Nuhefendic) sono in dialogo di volta in volta con ricercatori, attivisti, giornalisti e scrittori che hanno dedicato alle vicende balcaniche una parte importante del loro impegno.

Un libro di scatti fotografici e di parole che, a venticinque anni dalla fine dell'assedio di Sarajevo, ci riporta in quella tragedia durata 1425 giorni, interrogandoci sulla figura del cecchino e della banalità del male.

 


Pagina facebok di Bottega Errante Edizioni

La locandina degli eventi

4 Marzo 2021

Road to mountains – 5° incontro: il Pero Misso Presidio Slow Food

Road to mountains - 5° incontro: il Pero Misso Presidio Slow Food

Evento online promosso da Slow Food Valle dell'Adige Alto Garda e Terra Madre Salone del Gusto

Giovedì 4 marzo 2021, alle ore 21.00

per accedere: https://zoom.us/j/93937591681?pwd=bkFmQ0N0NGxCak1YbmtxN3dmcHhJQT09

 

Nel cuore delle vallate alpine, sugli Appennini, sui monti del Sud Italia e delle isole, comunità diverse resistono nelle Terre Alte. Hanno elaborato strategie per affrontare problematiche comuni: l’abbandono, l’inselvatichimento, la perdita di memoria e di valore del cibo, la centralità di città e fondovalle. Custodi del paesaggio, difensori della memoria, hanno trasformato le montagne in luogo delle opportunità.

Il primo ciclo di avvicinamento al Forum permanente delle Terre Alte prevede l’incontro con alcuni protagonisti dell’agricoltura di montagna, produttori di Presìdi Slow Food. L’obiettivo è costituire un confronto tra gli attori delle Terre Alte, una fucina di incontri e confronti, scambi di idee, un detonatore di sinergie.

 


Evento online sulla piattaforma Zoom
1 Marzo 2021

Islam, oltre la rappresentazione. La lezione di Massimo Campanini.

Mercoledì 3 marzo 2021, alle ore 17.30

in diretta sulle pagine FB delle Librerie Il Catalogo, due punti e Tamu

Islam, oltre la rappresentazione. La lezione di Massimo Campanini.

Saluto iniziale di Donatella Nepgen, moglie di Massimo Campanini.

Intervengono

Pejman Abdolmohammadi (Università di Trento)
Massimo Campanini, una biografia intellettuale.

Francesca Forte (Accademia Ambrosiana)
Il profilo filosofico di Massimo Campanini.

Luigi Alfieri (Università di Urbino)
L'Islam e l'Occidente, l'Islam come Occidente.

Francesco Cargnelutti (Fondazione per le Scienze religiose Giovanni XXIII)
Islam politico in Tunisia: dalla repressione al governo, l’esperienza di Ennahda.

Anthony Santilli (Università l’Orientale di Napoli)
L’Islam politico alla prova della realtà araba: il caso dei Fratelli musulmani.

Francesca Badini (Fondazione per le Scienze religiose Giovanni XXIII)
L’esegesi coranica tra modernità e contemporaneità.

 


Online con Facebook Live
2 Febbraio 2021

Bestiario d’Amore

«Non è che siccome la sola verità amorosa è quella del cuore,

e non della ragione,

è necessario parlare solo all'immaginazione

e non all'intelligenza»

G.Bianciotto, “Sur le Bestiaire d'Amour”


di Vinicio Capossela

 

«Il “Bestiario d'Amore” è una delle opere più straordinarie, più ironiche, più immaginifiche che si possano trovare su questa forza misteriosa che trasforma e imbestia le creature umane quando sono sotto l'effetto dell'amore. L'intero meccanismo amoroso è analizzato in maniera scientificamente impossibile. Come un indagatore del moto perpetuo, Fournival prova a codificare le incodificabili ed eppure certissime leggi che governano questa mascherata perenne che è la commedia amorosa. Accanirsi nel musicare un'opera che comincia con una messa al bando del canto è stata un'impresa diversamente bizzarra e inutile, oltre che superstiziosamente pericolosa. Chi canta o ascolta non fa mai una buona fine nel bestiario, che sia il canto della sirena, o quello del cigno, o quello del grillo si finisce sempre per morirne. Forse per questo il poeta, una volta constatato che “il canto poetico conduce alla morte senza procurare alcun beneficio”, rinuncia e affida il suo estremo bando a parole e immagini, perché per mezzo di immagini e parole si possa giungere alla memoria che è “custodia dei tesori che lo spirito umano conquista con l'eccellenza del suo ingegno”. Se cantare è rischioso, più che una canzone ho provato a mettere insieme una specie di racconto musicale in cui ogni creatura viene evocata con sigle melodiche o timbriche, grazie all'opera di Stefano Nanni che ci ha messo l'orchestra, che è pur sempre il più grosso organismo vivente in musica: l'Orcaestra sinfonica, l'essere smisurato in grado di inghiottire l'esperienza della vita e risputarla fuori in forma di emozione. Nel suo emiciclo è finito questo testo prezioso, riassunto e rischiosamente cantato novecento anni dopo, solo per il rinnovato diletto del vedere, udire e ricordare parole che mettano in mostra il bestiario illustrato che siamo. Ora come allora non si è mai così soli e affollati di mostri, come da innamorati. Completano la compagnia di ventura una opertra-copertina musicale e due canzoni ricavate da liriche trobadoriche, a conferma del fatto che l'unica cosa che conta sia l'essere trovati».

 

 

29 Gennaio 2021

Come vivremo insieme? Il futuro (e il presente) delle città

La scuola degli spiazzi

Come vivremo insieme? Il futuro (e il presente) delle città

Percorsi collettivi di approfondimento e conoscenza

 

Venerdì 29 gennaio 2021, alle ore 18.00, in diretta sulla pagina FB Libreria “due punti” e il giorno successivo sulla pagina YouTube sempre della “due punti”

Dialogo a più voci con Elena Granata (autrice di Biodivercity, città aperte, creative e sostenibili che cambiano il mondo) e Davide Agazzi (co-autore di https://cittadalfuturo.com/)

Il 2020 pandemico che abbiamo vissuto (e che ancora prolunga i suoi effetti) ha determinato l'annullamento di una miriade di eventi. Tra questi anche la biennale di Venezia di architettura per la quale il direttore Hashim Sarkis aveva immaginato il titolo "Come vivremo insieme?". Speriamo sia possibile visitarla quest'anno.

Era una domanda ben posta e che riguardava ognuno di noi, abitanti di città medie, lavoratori pendolari nei contesti metropolitani o appassionati attivatori delle aree interne. Lo é ancora più oggi dopo che l'esperienza di Covid19 ha modificato radicalmente le abitudini del presente e le condizioni per immaginare il futuro.

 

 


Sulla pagina facebook della Libreria "due punti"
12 Gennaio 2021

Il paesaggio mancante *

di Ugo Morelli

 

Il paesaggio corpo

Quali effetti inattesi può generare la mancanza! Uno si ritrova in contatti sociali deprivati per la pandemia ed ecco che fa scoperte inaudite.

Prima di tutto ha tempo per riflettere. All’inizio ha un effetto di vertigine, si sente spaesato. Poi è forse proprio quello spaesamento che diventa produttivo.

Del resto, se non ci si spaesa è difficile riconoscere il paesaggio. Non lo sappiamo, ma è probabile che è quando lo tiri per un momento fuori che il pesce si accorge dell’acqua.

Allora un’intera stratificazione di paesaggi, come matrioske, si propone, con la pandemia. A cominciare dal paesaggio corpo.

Ci accorgiamo delle mani: non possiamo usarle liberamente; dalla loro centralità nelle nostre vite e nella nostra evoluzione, una centralità tacita e addirittura scontata, diventano fonte di rischio e pericolo: per toccare gli altri e le cose e per toccare persino se stessi. Le guardiamo e le sentiamo con una certa diffidenza. Averle rimane indispensabile ma è anche preoccupante. Ce ne dobbiamo prendere cura più del solito e persino il vecchio monito del galateo diventa una disposizione sanitaria e normativa: lavarsi e disinfettarsi le mani continuamente. Scoprendo che non basterà mai: dopo averle lavate bisogna chiudere il rubinetto! Poi bisogna aprire la porta del bagno con la maniglia, e poi…e poi… Quella che era un’indicazione di buona educazione, salutare stringendo la mano all’altro, è divenuta un’offesa da untori, da superficiali irresponsabili che non si curano del rischio di contagiare un altro. Per non parlare del respiro, altro atto costante e necessario per vivere, e dato altrettanto per scontato. Ci accorgiamo della sua importanza per vivere perché sentiamo di rischiare ad ogni inspirazione e di mettere a rischio gli altri ad ogni espirazione. E vogliamo parlare delle labbra e di un bacio?! Il paesaggio corpo si presenta a noi come se fosse la prima volta che lo viviamo.

1 Gennaio 2021

Presentazione del libro «Abitare la complessità»

Nella cornice della "Scuola degli spiazzi" (Percorsi collettivi di approfondimento e conoscenza), venerdì 15 gennaio 2021 alle ore 18.00, pagina FB della libreria "Due Punti", ci sarà la presentazione del libro di Mauro Ceruti e Francesco Bellusci "Abitare la complessità", Mimesis, 2020, attraverso un dialogo a più voci con uno degli autori Mauro Ceruti.

«L’uomo odierno si trova in una crisi cognitiva, che concerne il rapporto che intrattiene con sé stesso e con la realtà. È una condizione paradossale. Viviamo in un mondo sempre più complesso, nel quale tutto è connesso. E all’interno del quale, tuttavia, si producono drammatiche disgregazioni.

Domina un paradigma di “semplificazione”, che ci separa illusoriamente dalla natura, ci rinchiude nei confini nazionali, frammenta i saperi, irrigidisce le identità. Il successo di tale modello accresce le tendenze regressive e il rischio di catastrofi future.

Cambiare paradigma per apprendere ad abitare la complessità è la sfida del XXI secolo. Raccogliere questa sfida significa ripensare le attività umane fondamentali: la cura, l’educazione, il governo».


Pagina Facebook della Libreria Due Punti
21 Novembre 2020

«Squilibri ambientali e pandemie». Un importante premio a Tolmezzo

Premio Leggimontagna, le motivazioni della giuria per "Il monito della ninfea"

La sezione saggistica del prestigioso Premio Leggimontagna giunto nel 2020 alla sua diciottesima edizione ha avuto due vincitori. Il primo classificato è stato il volume edito da Einaudi "L'impero in quota. I Romani e le Alpi" di Silvia Giorcelli Bersani. Il secondo premio è andato invece ad una piccola casa editrice, la Bertelli Editori di Trento, con "Il monito della ninfea. Vaia, la montagna, il limite" di Diego Cason e Michele Nardelli. Accanto a queste opere, il riconoscimento come premio alla carriera per Annibale Salsa con il suo libro "I paesaggi delle Alpi. Un viaggio nelle terre alte fra filosofia, natura e storia (Donzelli Editore, 2019). Complessivamente le opere in concorso erano trentadue, di altrettanti autori italiani ed europei.

Forse basterebbe questo per descrivere il valore di questo riconoscimento e, insieme, l'emozione per aver raggiunto un risultato sostanzialmente inaspettato per un libro dal forte accento politico che parla della tragedia Vaia e, più in generale, dell'insostenibilità dell'attuale modello di sviluppo. Lo si evince anche dalle motivazioni della giuria dedicate a "Il monito della ninfea":

«Un libro documentatissimo, ma agile, dedicato al tema degli equilibri, dei disequilibri e dei limiti. Un volume militante che nasce dalla constatazione che è ormai impossibile pensare alla realtà della montagna prescindendo da ciò che è accaduto alla fine di ottobre del 2018. Vaia, infatti, non ha lasciato soltanto segni di devastazione; ha inciso in profondità anche su analisi, riflessioni, capacità progettuali, obbligando a riflettere sugli effetti diretti e indiretti del nostro stile di vita e sulle scelte economiche e politiche che lo reggono. Ogni passaggio è sorretto da cifre e statistiche e accompagnato da citazioni mai casuali che rafforzano il concetto che è necessario uno sguardo globale che superi e dia significato alle analisi specialistiche e alla quantità di dati prodotti dai diversi settori della ricerca scientifica e sappia porre le basi per offrirci la capacità di cogliere le interrelazioni fra i fenomeni che caratterizzano gli squilibri ambientali e che possono influire anche su eventi ancor più drammatici come le pandemie».

19 Novembre 2020

Il ritmo del contagio, così paurosamente simile a quello della ninfea

Considerazioni attorno al libro di Diego Cason e Michele Nardelli “Il monito della ninfea”

di Stefano Semenzato

Agli inizi di novembre era prevista a Porretta Terme (Bologna) la presentazione del libro di Cason e Nardelli. Il precipitare della situazione pandemica ha costretto al rinvio. Avevo preparato degli appunti per aprire il dibattito e interloquire con Michele. Li presento qui in forma leggermente rivista.

(19 novembre 2020) Non conosco Diego Cason, ma conosco a sufficienza Miche Nardelli. So che mi trovo di fronte ad un viaggiatore, spesso viaggiatore scontento, ma che non rinuncia a percorrere i territori della esperienza materiale e quelli immateriali della mente.

La sua vita di scorribande per i territori della politica romana prima, poi per quelli dei della ex-Jugoslavia, e poi ancora i viaggi di quella che è stata chiamata “solitudine della politica” lo stanno a testimoniare.

Anche questo libro è un viaggio. I giorni passati ad incontrare le comunità colpite da Vaia, gli incontri per dar conto dei tanti microprogetti messi in campo per ripartire, ma anche un viaggio nel mondo delle fiabe e in quello delle religioni. Il tutto intrecciato con analisi e approfondimenti sullo stato del pianeta. Da non perdere il bellissimo capitolo in cui – a proposito dei miti della montagna - si ripercorre lo scontro tra le teorie e pratiche animiste e la forzatura delle religioni monoteiste.

 

11 Novembre 2020

Shooting in Sarajevo

«La strada che va dal ponte Skenderija al ponte Vrbanja, passando sulla sponda sinistra del fiume Miljacka, è la più breve via per raggiungere dal centro città il quartiere Grbavica. Percorrevo questa strada ogni giorno, tornando a casa, e continuavo a percorrerla nei primi giorni di guerra, nell’aprile 1992. La zona è aperta, soleggiata, a destra scorre il fiume Miljacka e a sinistra ci sono le falde del monte Trebevi con le basse case famigliari circondate dai giardini. All’inizio di aprile a Sarajevo ci furono le prime vittime. Così abbiamo saputo che i cecchini e l’artiglieria erano già posizionati sui monti intorno alla città. A mezzogiorno, per la paura, le vie della città si svuotavano, e tornando a casa incontravo poca gente, talvolta nessuno».

Azra Nuhefendic

 

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Oggi 12 novembre 2020 esce in libreria "Shooting in Sarajevo", un progetto che ha mosso i primi passi cinque anni fa con Luigi Ottani.

Grazie agli amici che con la loro sensibilità e professionalità hanno permesso alla nostra idea di prendere corpo: Azra Nuhefendic, Jovan Divjak, Gigi Riva, Mario Boccia, Carlo Saletti e all'editore Bottega Errante fatto di tante anime.

 
5 Novembre 2020

La Caporetto del pensiero razionale. Una lettura pratico-filosofica della pandemia

di Neri Pollastri *

La particolare situazione che abbiamo vissuto in questo periodo, che ci vede attraversare un’emergenza sanitaria internazionale di proporzioni inedite almeno per l’epoca storica che stiamo vivendo, costituisce anche un’interessante occasione di studio per comprendere il modo in cui pensa e vive l’uomo del terzo millennio, immerso qual è nei propri pregiudizi culturali, preso in mezzo tra le comunicazioni dei media e le opinioni in libertà dei social media, tra la necessità razionale di orientarsi nel mondo comprendendone il funzionamento e quella emozionale di individuare al più presto le migliori strade da percorrere. Il dibattito pubblico al quale si è assistito (e spesso anche partecipato) in questi mesi è infatti stato segnato da anomalie particolarmente evidenti, eppure dai più ignorate o persino cavalcate per motivi spesso difficili da comprendere, talvolta consapevoli e talaltra inconsapevoli. Cercheremo qui di analizzarlo, riducendo al minimo i riferimenti a singoli argomenti, ma cercando invece di descrivere quale sarebbe stato un atteggiamento razionalmente adeguato alla situazione e quali invece siano state le aberrazioni di pensiero che lo hanno attraversato.

Premessa: il “negazionismo”

Prima di entrare nel tema specifico ci sembra importante spiegare le ragioni per le quali non useremo qui il termine “negazionismo” e i suoi derivati. La principale è il fatto che quel termine è troppo vago, potendo a pieno titolo indicare sia chi neghi l’esistenza del virus, sia chi sostenga che non è pericoloso, sia chi affermi che sono inutili alcune delle misure indicate per contenerne la diffusione (per esempio il confinamento o l’uso delle mascherine). Categorie, queste, troppo diverse tra loro, non tutte criticabili e comunque non sulla base dei medesimi argomenti, cosicché accomunarle sotto il titolo di “negazionisti” è solo fonte di confusione e incomprensioni. Si aggiunga a questo il fatto che il termine “negazionismo”, nato e solitamente usato per indicare il revisionismo storico riguardo lo sterminio nazista degli ebrei, è per questo pesantemente gravato da un giudizio di valore senza appello, che rende accidentato ogni confronto dialogico argomentato. Pur riconoscendo quindi a quei termini una sensata applicabilità semantica, preferiamo non farne uso in questo articolo.

4 Novembre 2020

Natura & Pace

Nell'ambito del progetto "Pillole di saggezza" promosso dall'associazione Tremembè in collaborazione con il Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani e il Collettivo Akoma, si svolgerà online il primo di quattro incontri, in questo caso dedicato al tema "Natura & Pace".

I giornalisti junior Giulia Zanicchini e Lorenzo Baduino dialogheranno in diretta con Laura Masciocchi e Michele Nardelli.

Per seguire la conversazione: https://www.tremembe.it/cittadinanza-attiva/incontri/pilloledisaggezza


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