Ringrazio Enrico Franco, già direttore del Corriere del Trentino, per questo articolo. Veder riconosciuto il proprio impegno fa sempre piacere. Contestualmente devo prendere atto con rammarico nel veder venire meno uno degli elementi essenziali della cultura istituzionale, laddove la funzione legislativa, come sottolinea Enrico, dovrebbe spettare all'Assemblea consigliare e ,aggiungo io, le leggi approvate si dovrebbero applicare, oppure cambiare o abrogare. Alcuni dei provvedimenti legislativi di cui sono stato primo firmatario e approvati dal Consiglio Provinciale sono rimasti infatti lettera morta. I Presidenti del Consiglio dovrebbero esserne garanti. (m.n.)
di Enrico Franco *
Mentre a Trento e Bolzano i presidenti delle Province autonome cercano di comporre il mosaico delle rispettive giunte, con difficoltà diverse ma in entrambi i casi con più tessere a disposizione rispetto ai posti da riempire, gli aspiranti a uno scranno sgomitano. Lo fanno non solo per ambizione e per una più o meno sana brama di potere, ma anche perché convinti che altrimenti sarebbero condannati a cinque anni di irrilevanza.
In nome dell’efficienza di governo, infatti, l’azione dell’esecutivo si è estesa sempre più, al punto che di fatto ha assorbito quasi totalmente anche la funzione legislativa. I consiglieri, così, si sentono ridotti a parti in commedia, chiamati ad alzare la manina quando richiesto, senza concrete possibilità non solo di veder approvato un proprio disegno di legge, ma perfino di riuscire a modificare quelli portati nell’Aula dal governatore o dagli assessori.