22 Settembre 2021

«The Last 20», il summit per guardare il mondo dal basso

Come ha scritto recentemente Alessandro Di Bussolo di Vatican News, “nell’anno che vede l’Italia nel ruolo di presidente del G20, il forum internazionale dei Paesi più ricchi e potenti del mondo, nasce dal sud della Penisola “The Last 20”, il primo summit “dal basso” per guardare il mondo con lo sguardo degli ultimi”.

Mentre in Italia andavano avanti gli incontri dei G20, dei venti Grandi della terra, dal mese di febbraio si è costituito un comitato denominato “The Last 20”, che ha riunito gli “L20”, i venti Paesi più “impoveriti” del nostro pianeta, in base alle statistiche internazionali sui principali indicatori socio-economici e ambientali. Sono i Paesi che più soffrono della iniqua distribuzione delle risorse, dell’impatto del mutamento climatico, delle guerre intestine, spesso alimentate dai G20.

L’evento “The Last 20” è partito da Reggio Calabria il 22 luglio scorso, con l’intitolazione di un ponte, che unisce la città al suo porto, all’Ambasciatore Luca Attanasio e alla sua scorta, morti in un agguato in Repubblica Democratica del Congo il 22 febbraio 2021. Un ponte che ha un valore simbolico perché unisce l’ultimo lembo della penisola italiana con il mare che ci porta nel Continente africano. Un legame che vogliamo riprendere e rilanciare. Alla cerimonia erano presenti i familiari dell’Ambasciatore e del carabiniere Iacovacci, nonché le massime autorità locali.

 


Milano, Fondazione Casa della Carità

Il programma dell'iniziativa

19 Settembre 2021

«Il monito della ninfea» a Lavarone

Nell'ambito della rassegna «Incontri d'autore 2021» promossa dalla Biblioteca Comunale di Lavarone (in collaborazione con la Comunità di Slow Food per lo sviluppo agrocolturale degli Altipiani Cimbri), giovedì 15 luglio 2021, alle ore 21.00, presso il Centro Congressi ai Gionghi di Lavarone (Tn), si svolgerà la presentazione del libro di Diego Cason e Michele Nardelli "Il monito della ninfea. Vaia. la montagna, il limite" (Bertelli editore).

A conversare con uno degli autori, Michele Nardelli, ci sarà Domenico Sartori, giornalista de "L'Adige"

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Sono trascorsi due anni e mezzo da quella notte di fine ottobre 2018 quando la furia del vento abbatté 42.500 ettari di bosco e foreste dolomitiche. Si trattò dell'evento di maggior impatto sugli ecosistemi forestali mai avvenuto in Italia, cambiando in questo modo il volto di 494 Comuni, per un territorio complessivo di due milioni e 306 mila ettari spalmati sull'arco alpino orientale.


Lavarone, Gionghi - Centro Congressi

La locandina dell'evento

5 Settembre 2021

La ripulitura reputazionale del nucleare e il Grande Fratello

di Alessandro Mengoli *

In questa estate calda anche alcuni temi sembrano aver risentito del clima. Si torna a parlare con insistenza delle scelte energetiche e come queste influenzino non soltanto le politiche degli stati ma anche le scelte individuali.

Traggo spunto da un articolo apparso sul Foglio, oramai diventato per me fonte di ispirazione. Si parla della bislacca idea di creare una APP personale per calcolare le proprie emissioni di CO2: sono queste proposte che portano la gente ad odiare qualsiasi politica di contrasto ai cambiamenti climatici. E aggiunge, rincarando la dose, come se non bastassero gli aumenti delle bollette.

Visto che l’articolo si appella alla logica, nel proporre soluzioni efficaci, non si capisce quale nesso logico accomuna la APP, che vuole spiare i nostri comportamenti, al costo dell’energia elettrica o del gas. L’unico nesso che vedo è la produzione di CO2, rispetto la quale si mostra il fastidio nei confronti dei tentativi di limitarla in qualsiasi modo, o con la APP o con l’aumento tariffario.

 

2 Settembre 2021

Clima e cambiamento

di Ugo Morelli

Clima

“Come scienziata del clima, voglio che lo sappiate: io non ho speranza”, così si è espressa Kate Marvel, una delle più importanti studiose del clima a proposito del sesto rapporto sul cambiamento climatico appena pubblicato dall’IPCC, il Panel intergovernativo sul cambiamento climatico (https://www.ipcc.ch/report/ar6/wg1/). La rilevanza dei dati per le aree locali è più evidente che mai. Non si tratta solo di innalzamento della temperatura. Il cambiamento climatico sta portando molteplici cambiamenti diversi in molte regioni – che aumenteranno con l’ulteriore riscaldamento. Questi includono modifiche all’umidità e siccità, venti, neve e ghiaccio, zone costiere e oceani. Il cambiamento climatico sta intensificando il ciclo dell’acqua. Questo porta precipitazioni più intense e inondazioni associate, nonché siccità più intensa in molte regioni. Negli ultimi trent’anni, sostiene il rapporto, i governi centrali e locali sono stati messi a conoscenza dei cambiamenti e della gravissima crisi in atto, ma non hanno fatto quasi nulla per intervenire in modo effettivo.

In base al rapporto, il cambiamento climatico è molto diffuso, rapido e in corso di intensificazione. Secondo gli scienziati che stanno osservando i cambiamenti del clima terrestre in ogni regione e in tutto il sistema climatico, molti dei cambiamenti osservati sono senza precedenti da migliaia, se non da centinaia di migliaia di anni, e alcuni dei cambiamenti già messi in moto, come il continuo innalzamento del livello del mare, sono irreversibili per centinaia di migliaia di anni. Tuttavia, forti e durature riduzioni delle emissioni di anidride carbonica (CO2) e altri gas serra limiterebbero il cambiamento climatico. Mentre i benefici per la qualità dell’aria arriverebbero rapidamente, e potrebbero volerci 20-30 anni per vedere stabilizzare le temperature globali, secondo il rapporto approvato venerdì da 195 membri rappresentanti dei governi coinvolti nell’IPCC. Per le aree alpine rilevante è anche che un ulteriore riscaldamento amplificherà lo scongelamento del permafrost e la perdita del manto nevoso stagionale, con scioglimento dei ghiacciai e delle calotte glaciali e perdita del ghiaccio marino artico estivo.

Per la prima volta, il sesto rapporto di valutazione fornisce una valutazione regionale più dettagliata di cambiamento climatico, compresa un’attenzione alle informazioni utili che possono informare la valutazione del rischio, l’adattamento, e altri processi decisionali. Dal rapporto emerge un nuovo quadro che può aiutare a tradurre i cambiamenti fisici nel clima nelle conseguenze per gli ecosistemi locali. Sarebbe importante vedere finalmente emergere scelte precise e profonde per organizzare la speranza.

 

 

2 Settembre 2021

Save the planet: ogni azione conta

Rassegna Generazioni 2021: “aspirazioni&ispirazioni”

Sette gli incontri in Trentino e Alto Adige. Appuntamenti a ingresso gratuito, con prenotazione e green pass obbligatori. Info su www.generazioni.online

Valorizzare le idee che nascono dal basso, setacciare i territori alla ricerca di energie e talenti, far sentire la voce di chi anima questi luoghi: questi gli obiettivi di “Generazioni”, il progetto che le cooperative sociali Young Inside e Inside coltivano da tre anni con il sostegno delle Province autonome di Bolzano e Trento e della Regione autonoma Trentino - Alto Adige/Südtirol.

Anche quest’anno, Generazioni propone nel mese di settembre una rassegna di eventi distribuiti sull’intero territorio regionale.

Domenica 12 settembre, la rassegna raggiunge Maso Drocker, a San Giacomo in Val di Funes (BZ). Alle ore 15.00, protagonisti di “Save the planet: ogni azione conta” sono Craig Leeson, documentarista australiano autore del documentario “A Plastic Ocean” e la biologa marina e divulgatrice Mariasole Bianco, punto di riferimento nazionale e internazionale per le politiche legate alla tutela dell’ambiente marino e allo sviluppo sostenibile. Si confronta con loro Michele Nardelli, membro del Consiglio nazionale di Slow Food.

 

 


San Giacomo in Val di Funes (Bz), Maso Drocker
22 Agosto 2021

«Il monito della ninfea» a Sopramonte

Nell'ambito del Monte Bondone Green Festival domenica 29 agosto 2021, con inizio alle ore 11.00, presso il Parco Frà Dolcino e Margherita di Sopramonte, in occasione della Festa del Gusto, un nuovo appuntamento attorno al ciclone tropicale Vaia che ha devastato una parte importante dei boschi e delle foreste dolomitiche.

Sarà l'occasione per riflettere sulla crisi climatica, sugli eventi estremi, sulle previsioni che ci parlano della fine dei ghiacciai alpini e, più in generale, sull'insostenibilità del nostro modello di sviluppo.

Presentazione del Libro di Diego Cason e Michele Nardelli “Il monito della ninfea. Vaia, la montagna, il limite” (Bertelli Editori)

Interviene uno degli autori Michele Nardelli, in dialogo con Federico Zappini, Libreria Due Punti di Trento.

 


Sopramonte (Trento), Parco Fra Dolcino e Margherita
14 Agosto 2021

Il discredito sul IPCC. Un film già visto mezzo secolo fa.

 

Queste note sono state scritte in due momenti diversi. La prima è nata in risposta ad una serie di articoli che “Il Foglio” ha pubblicato in questi giorni. Complice la calura estiva, la lettura ha subito innalzato la temperatura corporea oltre il livello di sopportazione. E cosi ho preso carta e penna e ho scritto al Direttore. Sono gesti di reazione che si fanno, pur sapendo che il direttore del Foglio mai pubblicherà una riga di quanto ho scritto.

Alla prima è seguita, il giorno dopo, la seconda nota dove faccio alcune considerazioni per analizzare le "ragioni dell'avversario", considerazioni che non mi sentivo di condividere con Cerasa. Ma con questo blog, sì. (a.m.)

 

di Alessandro Mengoli


Egregio Direttore,

scrivo in risposta all’articolo pubblicato in prima pagina a firma di Maurizio Crippa, pubblicato sull’edizione del Foglio del 12 agosto 2021, con il titolo: Il Cuomo dell’IPCC scriveva balle ma vinceva il Nobel.

Riporto dal testo: “…Ma il clima è cambiato, sì. Fosse stato lo stesso nel 2007 – quando un vecchio marrazzone di nome Rajendra Pachuari, che guidava l’Ipcc come un satrapo, fu costretto a dimettersi per molestie sessuali – assieme a lui avrebbero coperto di merda anche il suo istituto. Invece, siccome era a capo di un comitato alla moda, gli studi sul clima, in quel 2007 gli diedero pure il Nobel per la Pace. Incuranti che Pachuari quello stesso anno avesse diffuso un report che annunciava, sbagliando, lo scioglimento dell’Himalaya nel 2035.Ora siamo nel 2021 e tutti, tranne Franco Prodi e pochi altri prodi, pensano che i report Ipcc siano vangelo. Che clima ”.

 

 

12 Agosto 2021

Climate Change 2021. I messaggi principali del Sesto Rapporto IPCC

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Lo stato attuale del clima

Rispetto al Quinto rapporto di valutazione dell’IPCC (AR5) sono migliorate le stime basate sulle osservazioni e le informazioni dagli archivi paleoclimatici, che forniscono una visione completa di ogni componente del sistema climatico e dei suoi cambiamenti fino ad oggi. Nuove simulazioni dei modelli climatici, nuove analisi e metodi che combinano numerose evidenze, portano ad una migliore comprensione dell’influenza umana su un’ampia gamma di variabili climatiche, compresi gli estremi meteo-climatici.

È inequivocabile che l’influenza umana ha riscaldato l’atmosfera, l’oceano e le terre emerse. Si sono verificati cambiamenti diffusi e rapidi nell’atmosfera, nell’oceano, nella criosfera e nella biosfera.

- Gli aumenti osservati nelle concentrazioni di gas serra (GHG) dal 1750 circa sono inequivocabilmente causati da attività umane. Dal 2011 le concentrazioni in atmosfera hanno continuato ad aumentare, raggiungendo nel 2019 medie annuali di 410 ppm per l’anidride carbonica (CO2), 1.866 ppb per il metano (CH4), e 332 ppb per il protossido di azoto (N2O).

 

5 Agosto 2021

Risonanze mimetiche (Eco/nomie – Eco/logie)

Vaia

ha plasmato il paesaggio, quello esteriore e quello interiore. Le ferite sono profonde, visibili. Bruciano ancora, come un monito severo. Ci chiedono con insistenza chi vogliamo essere, che montagna vogliamo (continuare ad) abitare. Riambientiamoci, ci siamo detti due anni fa. Riambientiamoci a partire da quelle ferite, mettendoci in ascolto del bosco e chiedendogli cosa ha da dirci, e da darci.

Casarmonica

un sogno possibile e un segno tangibile con cui ridare valore alla montagna a partire proprio da quegli alberi che Vaia ha distrutto. Il nostro cantiere è partito post Vaia e un anno fa abbiamo presentato l’idea, la visione. Il progetto sta prendendo forma e ve lo presenteremo dal palco di risonanza realizzato grazie alla filiera bosco-legno-suono e alla volontà di noi tutti.

A cent’anni

di distanza ripensiamo mimeticamente la nostra relazione con la montagna del post-confine. Con le vette e le selle oggi più che mai spazi di attraversamento, di ibridazione tra saperi, genti, lingue. E con gli abitanti più numerosi di queste sterminate valli, gli alberi, capaci di contenere la fibra che interrompe i sovrumani silenzi delle stagioni.

Lo facciamo con il suono e la musica, linguaggi che non hanno bisogno di traduzioni. Né di interpretazioni. Risonanze mimetiche è l'inizio di un percorso poetico (nel senso etimologico di fare) di riambientazione.


Val Visdende (Belluno)
28 Luglio 2021

La debolezza della carne

di Lorenzo Berlendis *

 

Da predati a predatori

(28 luglio 2021) La frequentazione della carne, per usi alimentari, affonda nelle remote origini ed abitudini del genere Homo. Probabilmente i primi australopitecini, i consimili della Lucy di D. Johanson per intenderci, all’incirca 3 milioni e mezzo di anni fa, cominciarono a contendersi con gli altri spazzini della savana, iene, sciacalli e avvoltoi, le carcasse degli animali spolpate dai carnivori.

Discesi per cause facilmente legate al diradamento degli alberi nell’Africa orientale, loro abituale dimora, iniziarono, insieme alla postura eretta, un cambio di dieta imposto dalle mutate condizioni ambientali. Un cibo sicuramente tenuto in grande considerazione fu il midollo osseo, miracolosa riserva proteica custodita all’interno delle ossa. Memorabile, a questo proposito, la sequenza di “2001, odissea nello spazio” del maestro Stanley Kubrick.

Il passaggio verso la predazione e la macellazione di animali ottenuti dalla pratica della caccia, parimenti dalla pesca, fu inevitabile acquisizione successiva, ancorché occorsa in tempi lunghissimi rispetto alla nostra capacità di comprensione del succedersi delle fasi evolutive del genere Homo. Così le abitudini nomadi e le migrazioni che portarono i nostri lontani antenati a colonizzare altre terre furono dovute, probabilmente, oltre che ai cambi progressivi di clima, anche alla necessità di seguire gli spostamenti delle mandrie degli animali cacciati. Così come all’esaurimento di semi e vegetali oggetto di raccolta e all’aumento dei componenti delle comunità paleolitiche.

9 Luglio 2021

Un Green deal per le foreste trentine

Vaia, da problema ad opportunità

Venerdì 9 luglio 2021, alle ore 17.30, si svolge a Trento, presso la sede delle Acli (via Roma 57), un incontro di vari soggetti sul tema del "dopo Vaia". A partire dalla proposta di documento che qui riportiamo.

La tempesta Vaia, che meglio sarebbe definire con il suo vero nome, ovvero uragano o ciclone tropicale, è stata la prima, palese manifestazione delle ripercussioni in sede locale delle modificazioni climatiche che si stanno verificando a livello globale.

In poche ore, ma meglio sarebbe parlare di minuti, la tempesta ha abbattuto oltre 42.500 ettari di foresta, molte dei quali secolari, creando una devastazione mai vista nei boschi di cinque comunità regionali: Lombardia, Trentino, Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

L’evento ha messo in evidenza in primo luogo la fragilità “colturale e culturale” che ha caratterizzato le politiche forestali messe in campo da diversi decenni a questa parte e che risentono dell'impostazione produttivistica di tipo austroungarico, con la diffusione di impianti monospecifici (con la prevalenza di abete rosso) e coetanei che hanno indebolito la diversità dei boschi rendendoli più vulnerabili rispetto ad eventi come quello di Vaia.

Una vulnerabilità che misuriamo anche nell' affrontare l'onda lunga di Vaia, sia per i rischi connessi alla mancata estrazione del legname schiantato, sia per effetto del bostrico tipografo che aggredisce porzioni sempre maggiori di foreste indebolite da Vaia e dagli eventi estremi come le grandi nevicate dell'inverno scorso.

 

 

30 Giugno 2021

«Il monito della ninfea» a Sassuolo

Per iniziativa dell'Associazione culturale Biasin, del Comune di Sassuolo e di Legambiente, martedì 6 luglio 2021, alle ore 18.30, presso Arci Caccia - Il Parco in via Padova 7, ci sarà una nuova presentazione del libro di Diego Cason e Michele Nardelli "Il monito della ninfea. Vaia, la montagna, il limite" (Bertelli editori).

In dialogo con uno degli autori, Michele Nardelli, ci sarà Corrado Toni, presidente di Legambiente Sassuolo e Comuni pedemontani modenesi.


Sassuolo, Arci Caccia - Il Parco, via Padova 7

retro locandina