Migranti ambientali e cultura del limite
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27 Settembre 2017Stiamo parlando di Venezia e della sua grandezza nel far tesoro delle culture con le quali entrava in relazione; di una città come Trieste che si è dibattuta e ancora si dibatte fra la sua identità asburgica e quella mediterranea; di un territorio conteso come quello istriano dove il fascismo prima e il comunismo poi rivendicarono cavalcando istanze nazionaliste, sommando dolore al dolore; di vicende come quella dei lavoratori dei cantieri navali di Monfalcone che spinti dall’ardore nella costruzione del socialismo si ritrovarono nel gulag titino di Goli Otok.
Vicende che hanno trovato la loro narrazione epica in “Alla cieca”, il capolavoro di Claudio Magris che forse proprio per effetto di una trama storica tanto dolorosa quanto controversa non ha avuto il dovuto riconoscimento. Ma anche nelle innumerevoli opere narrative e saggistiche che da quel tragico “limes” hanno tratto spunto per riflettere sul nostro tempo senza memoria.
Di questo ed altro parleremo lungo il quarto itinerario del “Viaggio nella solitudine della politica”.
Itinerario 4. Sul limes nord orientale
Territori coinvolti: Venezia, Monfalcone, Trieste, Istria, Rijeka/Fiume, Goli Otok
Tematiche: Tracce della storia, Novecento, Elaborazione dei conflitti, Europa
Date: 13/17 settembre 2017
Programma provvisorio
1° giorno, mercoledì 13 settembre 2017: Venezia
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Ore 9.30. Il viaggio prende il via a Venezia con un’escursione in barca nella laguna, fra il passato e il presente, le vicende storiche comunità ebraica, armena… , il sacco di Venezia e il rapporto con la terra ferma… assieme alla storica Elisabetta Tiveron e a Giovanni Andrea Martini, presidente della Municipalità di Venezia. A mezzogiorno una tappa alla Giudecca all’Iveser Istituto Veneziano per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea). A seguire pranzo nei dintorni del Carcere femminile, proseguendo poi il viaggio per una panoramica su Porto Marghera.
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Ore 16.30 Incontro alla Municipalità di Marghera con Gianfranco Bettin
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Ore 18.30 Incontro con Maria Fiano, curatrice con Beatrice Barzaghi del libro “Venezia ribelle” al Vapore di Marghera, locale storico.
2° giorno, giovedì 14 settembre 2017: Monfalcone, Trieste
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ore 10.30 Monfalcone. Sulle tracce dei “Monfalconesi”. Incontro con Adriano Persi, già sindaco di Monfalcone.
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Ore 18.30 Trieste, presso associazione “Tina Modotti” c/o Casa del popolo, via Ponziana 14 “Il passato che non passa”. Incontro con Gianluca Paciucci, Melita Richter, Marino Vocci ed altri
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a seguire cena presso l’Osteria sociale, al piano terra della stessa struttura.
3° giorno, venerdì 15 settembre 2017, Trieste e Fiume/Rijeka
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Ore 10.00 Trieste, Caffè Tommaseo. Conversazione con il giornalista e scrittore Roberto Curci a partire dal libro “Via S.Nicolò 30”
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Ore 11.30 Visita alla Risiera di san Sabba
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Ore 12.30 Incontro con Boris Pahor
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Ore 14.30/15.00 Koper/Capodistria, incontro con Stefano Lusa, storico, corrispondente di OBC dalla Slovenia
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Ore 18.00 con lo scrittore e giornalista Giacomo Scotti, autore di saggi e romanzi sulle storie di confine.
4° giorno, sabato 16 settembre 2017, Istria, Rijeka/Fiume, Krk
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Ore 10.00 Il dolore degli altri. Lungo il confine del ventesimo secolo.
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Nel primo pomeriggio spostamento a Baska, isola di Krk
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Ore 16.00 “Il gulag in mezzo al mare” conversazione con Giacomo Scotti sul suo libro dedicato al gulag titino (e presentazione del suo nuovo lavoro editoriale “Matvejevic e io, due marinai”, Infinito edizioni)
5° giorno, domenica 17 settembre 2017, Goli Otok
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al mattino Visita a Goli Otok
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Nel pomeriggio, ritorno a Krk e poi verso Trento.
Per informazioni: Michele Nardelli, 347 4098578 – contatti@michelenardelli.it
1 Comment
Bravo Michele
Hai il coraggio del lupo aspromontano, che malgrado stesse scomparendo, continuava a girare imperterrito… Gli esperti faunistici del Parco nazionale lo andavano cercando da tanto tempo e gli aveva pure affibbiato un nomignolo: Narchele (dal nome dell’elfo che la leggenda vuole vivesse tra le immense faggete dell’Aspromonte).
Fu così che un giorno, quando era stremato, quando non trovava da mangiare da due settimane e si cibava solo di bacche secche, e aveva perso tutte le forze…quando sentiva che la fine si avvicinava… lui ancora ci credeva e vide spuntare un cerbiatto, giovine e bello, carne fresca che non si vedeva in giro dalla notte dei tempi. Pensò di avere delle allucinazioni. Sapeva che quando si rimane a digiuno per tanto tempo la nostra mente reagisce creandoci un mondo fantastico per non farci vedere il deserto che ci circonda. Ma, lui non era uno stupido sognatore, uno di quelli che si vogliono prendere in giro perché non sopportano il mondo così com’è. No. Si strofinò gli occhi con la zampa destra e restò con la bocca spalancata: un gruppetto di caprioli saltellava spensierato di fronte a lui. Grazie al presidente Nerpa nel Parco nazionale erano stati importati 70 caprioli da una riserva del senese e così Narchele potè continuare a mangiare e girare tra le sue montagne alla ricerca di nuove avventure…