21 Novembre 2015

Ritorno nel rancore

Diario messicano. Sesta ed ultima puntata.

... Nemmeno il tempo di rientrare a Trento e, nell’ascoltare in autostrada un radiogiornale, veniamo riportati all’amara realtà di un allucinante dibattito sul diritto delle persone a farsi giustizia da sé. Un sindaco padano, intervistato da un cronista accondiscendente, dice cose che fanno rabbrividire, sul diritto di sparare a casa propria ma anche per strada. Bentornati in questo mondo, dove la paura fa strame di buonsenso e di civiltà. Gli umori sono diventati rancore ed il rancore progetto politico. Mentre questo accadeva la sinistra, elitaria e un po’ snob, nemmeno si accorgeva di quel che stava covando nei luoghi del rancore, le nostre krčme, le locande balcaniche che a guardar bene potevamo vedere anche sotto casa nostra. Tutti contro tutti, con le unghie pronte all’aggressione verso tutto ciò che, diverso o famigliare che sia, ti insidia nel tuo possesso o nel bisogno spasmodico di sicurezza. Così va il mondo, ben prima di Parigi.

12 Ottobre 2015

Centralismo e irresponsabilità

Tempi interessanti (27)

... l’atto politico forse più emblematico, al di là degli effetti concreti che ne verranno, del dibattito sulla riforma costituzionale è stato l’accoglimento da parte del Governo di un ordine del giorno presentato da Raffaele Ranucci (PD) che impegna il governo a prendere in considerazione prima dell’entrata in vigore della riforma, "l’opportunità di proporre attraverso una speciale procedura di revisione costituzionale, la riduzione delle Regioni". In un suo precedente Disegno di Legge, presentato a dicembre del 2014 insieme al deputato romano PD Roberto Morassut, Ranucci prevedeva la riduzione delle Regioni italiane da 20 a 12. Non so quanto questa fosse una proposta del PD o solo di due suoi parlamentari, ma di certo si tratta di una proposta che definire folle è una gentilezza. Per la cronaca, in questa cornice, il Trentino e il Sud Tirolo verrebbero a far parte della Regione Triveneto...

5 Ottobre 2015

Quando si bombarda un ospedale…

di Tonio Dell’Olio

Il bombardamento dell“ospedale di Medici senza frontiere a Kunduz in Afghanistan non è un errore. L“errore è la guerra. L“orrore è la guerra. Continuiamo a pagare l“arretramento di civiltà che, per interessi economici, strategici o di potere non vuole cercare altri strumenti per risolvere i conflitti. Continuare a pensare che la violenza si possa contrastare soltanto con una violenza più forte, è la peggiore delle ipocrisie possibili. Le vittime dell“ospedale non sono effetti collaterali ma la sottrazione di vita calcolata e preventivata della barbarie della guerra...

21 Settembre 2015

Grecia, dal risultato elettorale una grande opportunità

(20 settembre 2015) A spoglio elettorale in Grecia ancora in corso il risultato appare comunque inequivocabile, Syriza ha nettamente vinto le elezioni. Nonostante l’intransigenza di un’Europa che si è dimostrata subalterna agli interessi degli stati nazionali, la sfiducia crescente di un paese che è andato alle urne per tre volte in nove mesi, una crisi che impatta una società già ampiamente provata sul piano economico e sociale (e che ha conosciuto per settimane la chiusura delle banche), la scissione della parte più radicale del partito, nonostante infine l’esito di una estenuante trattativa in sede europea che ha imposto ai greci nuovi sacrifici, Syriza ottiene praticamente gli stessi voti in percentuale del gennaio scorso portando il partito di Tsipras a pochissimi seggi dalla maggioranza assoluta in Parlamento.

16 Settembre 2015

Territorialismo, l’ultimo appello. Quel cambio di paradigma che fatica a realizzarsi.

“Tempi interessanti” (26)

(15 settembre 2015) La terza puntata di un piccolo racconto di viaggio, fra Toscana, Liguria e Lombardia (quelle precedenti le potete trovare nel "diario di bordo"). Ambiti formativi dove le parole sembrano violini in una discoteca. Luoghi unici che ancora resistono all’omologazione, altri che subiscono l’ingiuria di modelli insostenibili. Il valore dell’amicizia. Ed infine, un incontro sul territorialismo che assomiglia ad un ultimo appello.

6 Settembre 2015

Analogie

“Tempi interessanti” (25)

(6 settembre 2015) In questi giorni mi veniva da associare le immagini della stazione di Budapest affollata da migliaia di migranti a quelle del 1989, quando sempre in Ungheria (era il 19 agosto) per la prima volta vennero sfondate le frontiere della cortina di ferro. Fu, allora, l’inizio di una rivoluzione che cambiò il mondo. Neanche tre mesi dopo cadde il muro di Berlino, altri più o meno visibili si innalzarono. Di lì a poco cambiarono le geografie, scomparvero tre paesi (Jugoslavia, Cecoslovacchia, Unione Sovietica) e ne apparvero diciotto di nuovi (a guardar bene 21). La bandiera rossa sul Cremlino venne ammainata e finì una storia. L’astronauta sovietico Sergej Krikalev partito qualche mese prima con la nave spaziale Mir diventò l’ultimo cittadino di un paese che nel frattempo non esisteva più. La Jugoslavia, per decenni a capo (con l’India, l’Egitto e l’Indonesia) del movimento dei paesi non allineati, si sgretolò dilaniata da una guerra che per dieci anni insanguinò il cuore dell’Europa fra l’indifferenza dei più...

8 Agosto 2015

Ipocrisia

“Tempi interessanti” (24)

A settant’anni dalla tragedia di Hiroshima e Nagasaki, il mondo conta almeno 17.300 testate nucleari e l’accordo sul nucleare iraniano vacilla. Alla presidenza della Rai arriva Monica Maggioni. Raccontò la seconda guerra del Golfo dalla parte degli invasori, costò almeno 120 mila morti. Il Veneto alle prese con il dissesto idrogeologico. Zaia annuncia un disegno di legge sul "consumo zero di suolo" ma nel contempo prova l’assalto al Trentino con il completamento della Valdastico. Il clima cambia e la risposta qual è? L’aumento del consumo energetico. Il problema sarebbe quello di "cambiare rotta" nella direzione della riduzione del proprio impatto ecologico, non di accendere il condizionatore. Nutrire il pianeta o promuovere se stessi? Potrebbe anche non essere un’alternativa, ma intanto a Expo 2015 Mc Donald’s batte Slow Food. E il sistema Melinda diventa esempio di biodiversità. Insomma, piove all’insù...

7 Agosto 2015

Cosa stiamo diventando? Dai muri della vergogna alla guerra.

“Tempi interessanti” (23)

(5 agosto 2015) Quanto piccolo è diventato il pianeta, da mettere in discussione uno dei tratti salienti della natura umana? Eppure è così. In un mondo che si è costruito attraverso grandi processi migratori si ergono muri di ogni tipo, materiali ed immateriali...

... Per questo siamo (e cominciamo a sentirci) in guerra. L“acqua, la terra (ovvero il cibo), le fonti energetiche fossili hanno carattere limitato. In prossimità dei 9 miliardi di esseri umani sul pianeta (2030) e di fronte all“insostenibilità dell“attuale livello di consumi (l“overshoot day nel 2014 è stato il 19 agosto), possiamo imboccare due strade: la prima è quella della sobrietà, riducendo la nostra impronta ecologica e facendo nostra la cultura del limite; la seconda è quella di rivendicare che qualcuno ha più diritti di altri, la divisione del mondo fra inclusi ed esclusi, in altre parole la guerra...

6 Agosto 2015

Stava. Trent’anni e un giorno.

Tempi interessanti (21)

(20 luglio 2015) Non amo gli anniversari, vi vedo troppa retorica e ipocrisia. Non mi piace l’idea che il ricordo sia richiamato di tanto in tanto anziché diventare insegnamento permanente. Sono stufo di sentire espressioni come “mai più“ o “per non dimenticare“ che suonano vuote e che io stesso ho usato in passato, perché ogni volta che le ho pronunciate poi ho dovuto prendere atto di quanto fossero rituali e lontane dalla realtà. Perché dalla storia non si impara quasi nulla. Perché la ritualità ha il sopravvento sull’elaborazione. Perché non solo si dimentica ma si rimuove tutto ciò che chiama in causa le nostre stesse responsabilità (falsa coscienza). Perché nella ricerca delle responsabilità si tende ad affrontare solo il tema della colpa criminale, lasciando inesplorata la colpa politica e quella morale.

6 Agosto 2015

L’Europa politica che non c’è. Considerazioni dopo un compromesso.

Tempi interessanti (20)

(13 luglio 2015) Alla fine un accordo per impedire l’uscita della Grecia dalla zona euro è stato siglato. Non si conoscono ancora i dettagli ma è abbastanza chiaro che si tratta di una serie di condizioni e di una road map molto dure per la Grecia, solo in parte mitigate nel serrato confronto notturno fra chi voleva umiliare Tsipras e chi invece si è battuto contro la grexit. Ora la partita non è affatto conclusa perché l’accordo dovrà essere ratificato dai parlamenti nazionali e da quello greco in primis. Il che non è affatto scontato, per l’aprirsi dentro Syriza di un confronto tutt’altro che scontato visto che l’accordo raggiunto sembra essere più oneroso di quello respinto con il referendum dalla maggioranza dei greci (e che una parte del partito ha definito “umiliante“)...

5 Agosto 2015

Le ragioni della crisi della coalizione trentina

Tempi interessanti (22)

... il tema oggetto della ventilata crisi della maggioranza non è la questione della sanità trentina (e nemmeno quello del metodo giacobino dell’assessora Borgonovo Re), bensì la mancanza di un progetto di fondo condiviso fra i partiti del centrosinistra autonomista. Nodo, questo, trasversale alla maggioranza, aggravato da una leadership espressione di un soggetto politico che rappresenta storicamente una parte minoritaria (ed incerta, nella sua tentazione blok frei) della coalizione e che oggi sembra guardare più al Veneto che non all’Europa ...

9 Giugno 2015

Fusioni e comunità, gli effetti della controriforma

Tempi interessanti (19)

(9 giugno 2015) So di andare controcorrente ma questo non sarebbe una novità. Questa volta ancor più di altre, mettiamola allora così. Di che cosa sto parlando? Mi riferisco al referendum tenutosi domenica scorsa in 55 Comuni del Trentino che ha portato a 15 fusioni. Solo 4 municipi hanno espresso un voto contrario, peraltro con motivazioni – diciamo così – non sempre apprezzabili. Per il resto si è trattato di un plebiscito a favore delle fusioni, con grande soddisfazione della politica provinciale.

Personalmente leggo questo voto popolare a favore delle fusioni come l’ultimo colpo portato all’affossamento della riforma istituzionale varata dalla Provincia nel 2006, un disegno di cambiamento profondo nella dislocazione dei poteri a favore dei territori, abolendo i Comprensori e dando vita alle Comunità di Valle, organismi ad elezione diretta e dunque dotati di autorevolezza politica verso i quali si sarebbe dovuta attuare una cessione di sovranità tanto da parte della Provincia quanto da parte dei Comuni.