29 Maggio 2013

Le decisioni dell’assemblea del PD del Trentino

(28 maggio 2013) Carissime/i, in quanto componente dell’Assemblea provinciale del PD del Trentino, mi pare giusto ed opportuno riferirvi brevemente su quanto avvenuto nella riunione di ieri sera, lunedì 27 maggio.


L’Assemblea si è espressa votando su una serie di proposte avanzate dalla Presidenza ed è giunta alle seguenti conclusioni:


a) il PD proporrà alle altre forze della coalizione di centrosinistra autonomista che l’individuazione del candidato alla Presidenza della Giunta provinciale avvenga attraverso primarie di coalizione;


b) il PD proporrà che queste primarie abbiano luogo a turno unico (vince il candidato che arriva primo);


c) il PD si presenterà con un solo candidato.


Nel merito io mi sono astenuto, per una ragione di fondo: non ritengo che il metodo delle primarie di coalizione sia il più adatto ad individuare il candidato migliore alla Presidenza della Giunta, che invece -a mio avviso- dovrebbe costituire il risultato non di una competizione fra persone più o meno autorevoli, ma di un grande dibattito dentro il PD, dentro gli altri partiti della coalizione e fra le forze che la compongono. Vera sintesi di un programma e di una strategia politica condivisa (sulla falsariga di quanto scrive Michele Nardelli su Politicaresponsabile: http://www.politicaresponsabile.it/pensiero/1167/il-caso-trentino.html). Ma evidentemente questa mia posizione è minoritaria.

7 Maggio 2013

Senza primarie non c’è democrazia?

di Alessandro Branz

Vorrei sviluppare qualche riflessione a margine dell’Assemblea provinciale del Partito Democratico del Trentino di ieri (6 maggio).

Toccherò in particolare due punti: la discussione si è quasi interamente incentrata sulle regole: come scegliere i candidati PD alla Presidenza della Provincia e come organizzare le primarie di coalizione con le altre forze politiche. Ne sono scaturite due posizioni piuttosto divergenti: chi propone la convocazione di assemblee territoriali che possano individuare dei nominativi e chi invece non è per nulla disposto a rinunciare, neppure per la scelta del candidato interno, alla celebrazione delle primarie.

4 Maggio 2013

Conferenza Programmatica, una prima sintesi

Premessa - Anche in Trentino dove l’Autonomia e un governo migliore ci hanno permesso di pagare un prezzo più basso per la crisi che ha colpito il paese e per il crollo di fiducia, non possiamo pensare di avere una rendita sufficiente. Il messaggio "uniti per il senato, uniti per l’autonomia" ci ha permesso un risultato unico nel paese ma non basta. L’autonomia è il nostro bene primario e dobbiamo rivendicarlo anche come prodotto del nostro impegno, dobbiamo rivendicare le differenze tra il nostro tessuto sociale e quello che è stato spazzato via dal liberismo e dall’esasperazione dell’individualismo, dobbiamo mostrare le differenze ma essere consapevoli che non sempre ci sono e non sempre bastano.

29 Aprile 2013

Il valore della coalizione

(27 aptrile 2013) Come gruppo di amministratori di Enti locali espressione del Partito Democratico del Trentino o di liste civiche che vedono in questo il principale alleato, riteniamo utile contribuire al dibattito relativo al percorso migliore con il quale avvicinarsi alle prossime scadenze politiche e in particolare alle elezioni provinciali del prossimo autunno. 

Nel nostro impegno amministrativo quotidiano abbiamo sempre vissuto con orgoglio e come elemento di forza l’appartenenza ad un progetto politico collocato in una dimensione più ampia rispetto a quella locale, un progetto riformista e popolare che costituisce la natura stessa del Partito Democratico. Le difficili sfide che abbiamo di fronte necessitano sempre di più di una responsabilità condivisa, anche tra gli amministratori che nei diversi livelli istituzionali stanno maturando fondamentali esperienze nel governo della complessità del quotidiano. È anche per questo che riteniamo che il Partito Democratico possa arricchirsi maggiormente se valorizza il contributo e la sensibilità dei suoi amministratori, persone che rappresentano orgogliosamente un progetto politico riformista coerente con la storia e le aspettative della nostra comunità. In una fase di crisi delle forme tradizionali di partecipazione i Sindaci, gli Assessori, i Consiglieri impegnati negli Enti locali hanno sempre più la funzione, fondamentale in una democrazia, di rendere protagonisti i cittadini della vita delle Istituzioni.

19 Aprile 2013

La conferenza programmatica del PD del Trentino

In preparazione delle Elezioni Provinciali il Partito Democratico del Trentino organizza un momento di approfondimento programmatico. Obiettivo della conferenza è l’elaborazione di idee chiave attorno alle quali costruire con la coalizione di centro sinistra autonomista una Carta d’intenti che costituisca la base programmatica per le elezioni di ottobre.

La conferenza si terrà a Rovereto, presso l’Hotel Nero Cubo (uscita sud A22) e si svilupperà in due parti, una mattutina per gruppi tematici, dalle 9.00 alle 13.00 e una plenaria pomeridiana, dalle 14.00 alle 17.00.

15 Aprile 2013

La crisi della politica e il ruolo dei partiti: qualche riflessione

di Lorenzo Passerini

La crisi del sistema politico italiano e della cosiddetta II Repubblica merita, da parte di tutte le forze democratiche, uno sforzo di riflessione: lo stato delle "cose" ha ragioni storiche profonde e complesse, che vanno oltre  una lettura superficiale degli accadimenti degli ultimi mesi.

(15 aprile 2013) L’Italia, durante i decenni della I Repubblica, è sempre stata una democrazia debole, con un sistema bloccato. Alberto Ronchey impiegò la formula fattore K per analizzare le ragioni della mancata alternanza di governo nel nostro Paese: nel momento in cui un potente partito comunista prevaleva su ogni altra opposizione, con quel nome legato alla tragica esperienza sovietica, senza un’ideologia e una politica estera compatibili con le condizioni storiche dell’Europa a ovest del muro di Berlino, non potevano crearsi le condizioni per una democrazia dell’alternanza.

25 Marzo 2013

Le otto cose che deve fare il PD del Trentino

L’intervento di Roberto Pinter all’assemblea del Partito Democratico del 22 marzo 2013.

Comunque vada il nostro impegno per il governo del paese abbiamo un patrimonio che non dobbiamo disperdere, e questo patrimonio sono le tante persone che hanno rinnovato la loro fiducia nel Partito Democratico. Verso queste persone e verso chi ha sospeso la sua fiducia per l’assenza di una proposta credibile o di comportamenti credibili, noi dobbiamo sentirci responsabili.

La prima cosa da fare è cercare di rispondere al nostro scopo sociale che è ben descritto dall’atto costitutivo del PD e dunque interpretare la domanda che ci viene rivolta e che noi stessi abbiamo rivolto al PD. Rendere questo paese più giusto.

Un paese più giusto non è solo quello ribalta il rapporto tra economia e politica, che da lavoro a tutti, che riduce le disuguaglianze sociali, che tutela il bene comune e offre cittadinanza e partecipazione, che crea pari opportunità, opportunità per i giovani e parità tra i generi, un paese dei diritti e della legalità, libero dalla corruzione e dalle mafie: un paese più giusto è anche quello che riforma le sue istituzioni e la politica, che trasforma  gli apparati e ne riduce il costo, che conosce la sobrietà e la trasparenza, evita il conflitto di interessi e cambia il sistema elettorale.

11 Marzo 2013

Il PD della Vallagarina sulla delicata fase del paese e del partito

Il Coordinamento del PD della Vallagarina, riunitosi il 7 marzo per analizzare la situazione politica nazionale e provinciale alla luce del risultato elettorale, esprime le seguenti posizioni, chiedendo che vengano diffuse alla segreteria, ai membri dell’assemblea e da questi all’interno del partito.

1. La situazione politica nazionale è estremamente delicata e decisiva per le sorti del paese e del nostro partito. In questo momento, lo sforzo del segretario Bersani di proporre una soluzione per la governabilità va sostenuto in modo compatto e forte da tutto il partito, evitando ogni distinguo personalistico che finirebbe con l’indebolire tutto il PD e aprire scenari pericolosi per lo stesso paese.

11 Marzo 2013

Otto punti per un governo di cambiamento

Proposta del segretario Pier Luigi Bersani alla Direzione del Partito Democratico per lo sviluppo, la crescita e il cambiamento.

(7 marzo 2013) Queste proposte, che non sono ovviamente esaustive di un programma di governo e di legislatura, ma che segnano un primo passo concreto di cambiamento, vengono sottoposte a una consultazione sia riferita alle priorità sia ai singoli contenuti. A questo fine verranno messi in rete l’elenco delle proposte e, via via per ogni singolo punto, i relativi progetti di legge o le specificazioni di dettaglio in modo da consentire una partecipazione attiva alla elaborazione e all’arricchimento dei contenuti.

1. Fuori dalla gabbia dell’austerità

Il Governo italiano si fa protagonista attivo di una correzione delle politiche europee di stabilità. Una correzione irrinunciabile dato che dopo 5 anni di austerità e di svalutazione del lavoro i debiti pubblici aumentano ovunque nell’eurozona. Si tratta di conciliare la disciplina di bilancio con investimenti pubblici produttivi e di ottenere maggiore elasticità negli obiettivi di medio termine della finanza pubblica. L’avvitamento fra austerità e recessione mette a rischio la democrazia rappresentativa e le leve della governabilità. L’aggiustamento di debito e deficit sono obiettivi di medio termine. L’immediata emergenza sta nell’economia reale e nell’occupazione.

3 Marzo 2013

Il mio piano per governare


  

  

Intervista a Pier Luigi Bersani di Massimo Giannini, La Repubblica, 1 marzo
2013

Chiamatelo come volete: governo di minoranza, governo di scopo, non mi interessa. Mercoledì prossimo lo proporrò in direzione, poi al Capo dello Stato: io lo chiamo un governo del cambiamento, che mi assumo la responsabilità di guidare, che propone sette o otto punti qualificanti e che chiede in Parlamento la fiducia a chi ci sta’.

Pierluigi Bersani si gioca così le ultime carte. Chiuso nel suo ufficio, tormenta il solito toscano spento. Ma appare molto più battagliero della mesta conferenza stampa di martedì scorso. Il leader del Pd prova a uscire dall’angolo rilanciando la sfida a Grillo («i suoi insulti non mi spaventano’), aprendo alle ipotesi di offrire le alte cariche dello Stato a M5S e Pdl «sui ruoli istituzionali siamo pronti a esaminare tutti gli scenari’) ma chiudendo definitivamente la porta a qualunque "governissimo" con Berlusconi («ora basta, di occasioni per dimostrarsi responsabile ne ha avute e le ha sprecate tutte’).

Segretario, partiamo dall`inizio. Il giorno dopo lo tsunami. Cos`ha provato, lunedì sera?

«Come ho già detto: una delusione per una governabilità a rischio’. Vogliamo dirlo? Queste elezioni le avete perse. «Anche se per la prima volta un partito di centro sinistra ha avuto la maggioranza assoluta alla Camera e relativa al Senato questo non ci ha consegnato di per sé la soluzione, come avverrebbe in altre democrazie del
mondo...’.

23 Febbraio 2013

Un governo democratico che metta al primo posto i bisogni delle persone

di Michele Nicoletti

Vorremmo che le elezioni del 24 e 25 febbraio segnassero l’inizio di una nuova stagione politica. Non lo chiediamo per noi. È l’Italia ad averne bisogno. Chi non ha lavoro, i tantissimi giovani e le donne; chi non vede riconosciuti i suoi diritti; chi vorrebbe far cultura, fare impresa, organizzare servizi efficienti, difendere l’ambiente, combattere la corruzione e l’illegalità, veder finalmente valorizzato il merito e l’impegno rispetto alle raccomandazioni e alle furbizie, insomma i milioni di persone che vorrebbero un’Italia più giusta.

In questi giorni vediamo riaffacciarsi il rischio di un ritorno di Berlusconi e del centrodestra che ha portato l’Italia allo sfascio. Un loro ritorno al governo segnerebbe la definitiva perdita di credibilità del nostro Paese sulla scena internazionale e un vero disastro economico. Ma non possiamo nemmeno augurarci una nuova situazione di stallo in cui la democrazia viene come sospesa e impoverita e il cambiamento è affidato a governi tecnici che fanno i guardiani dei conti pubblici senza riuscire a rispondere alla domanda di sviluppo, di lavoro, di giustizia.

Abbiamo bisogno di un governo democratico che metta al primo posto i bisogni delle persone. Il Partito Democratico è l’unica forza in grado di costruire questa prospettiva. Ne conosciamo i limiti, ma è l’unico partito che ha cercato di aprire le porte ai cittadini.

Per questo vi chiediamo in questi ultimi giorni un impegno straordinario per contattare le persone, in particolare quelle sfiduciate che vorrebbero non votare o esprimere un voto di protesta, per cercare di convincerle a sostenere l’unica reale possibilità di cambiamento che oggi si offre al Paese, e cioè un governo guidato dal PD.

23 Febbraio 2013

Ricostruiamo con il PD un futuro sostenibile

di Roberto Pinter 

(22 febbraio 2013) Abbiamo la possibilità di cambiare qualcosa in questo paese e di renderlo più giusto, abbiamo bisogno di creare lavoro, di retribuirlo meglio e di renderlo più sicuro, di ridare legalità e credibilità e di ricostruire un futuro possibile e sostenibile.

Abbiamo pure la possibilità di cambiare la politica, e un pezzo di strada il PD lo sta facendo, rinnovando con le primarie i due terzi della sua rappresentanza. Non è ancora abbastanza ma è tanto rispetto agli impostori che mettono al centro solo il proprio potere e i propri interessi.

Bersani rappresenta la proposta di governo che vuole un Paese più giusto; il resto, per quanto giustificato dalle responsabilità di classi politiche non adeguate, è cedere al richiamo di chi la spara più grossa ed un modo per non scegliere da che parte stare. Se vogliamo un paese più giusto votiamo il Partito Democratico!