25 Agosto 2009

Idee per il Partito Democratico del Trentino.

Malgrado avessi sollecitato in tutti i modi, l’organizzazione di un dibattito politico precongressuale, che permettesse a tutti di capire il senso delle eventuali candidature e una valutazione da parte del partito prima del deposito formale delle stesse, ci ritroviamo a pochi giorni dalla data del 30 agosto con l’esclusiva e quanto mai sconcertante tribuna offerta dai giornali.

Molti iscritti hanno lamentato l’assenza d’informazioni e di chiarezza. Personalmente, in assenza del dibattito, da più di un mese cerco ogni occasione di confronto, partendo dal presupposto che la mia disponibilità aveva senso se avesse incontrato trasversalità di consensi, sia rispetto alle mozioni nazionali, sia rispetto alle diverse storie e sensibilità che hanno creato il Partito Democratico, sia infine rispetto al territorio provinciale.

La possibile candidatura di Tonini ha innescato una serie di reazioni che hanno reso più difficile questa verifica e per questo a tutt’oggi non sappiamo chi saranno i candidati o le candidate alla segreteria.

Trovo a questo punto utile, a prescindere dalla mia eventuale candidatura e come contributo al dibattito, rendere noto il senso e il contenuto della mia disponibilità, che è anche quello che mi aspetto dal Partito Democratico del Trentino.

Con una premessa: credo che chi si candidi alla segreteria debba offrire la sua piena disponibilità, debba indicare gli obiettivi che si prefigge, ma non sia necessario che si schieri per una delle mozioni nazionali.

 Il futuro segretario dovrà rappresentare tutto il partito e l’autonomia del partito, non una sola delle mozioni, a partire dalle liste collegate che dovranno esprimere il pluralismo. Dovrà essere protagonista del dibattito nazionale non perché ha fatto una scelta, ma perché saprà portare l’esperienza e il contributo d’idee di questa terra, contribuendo così alla crescita del PD nazionale.

Ringrazio anticipatamente tutti coloro che vorranno confrontarsi senza alcun pregiudizio. Un caro saluto.

Roberto Pinter

23 agosto 2009

25 Agosto 2009

Riflessioni sul Partito Democratico del Trentino

Care democratiche e democratici,

vedo da alcuni messaggi che il dibattito interno al PDT si è
positivamente orientato sui contenuti. In questa prospettiva vorrei
proporrvi alcune riflessioni sul Partito Democratico del Trentino
nella speranza di poterne discutere presto assieme.
Un caro saluto

Michele Nicoletti
23 Agosto 2009

Franceschini, Bersani, Marino: scelgo il Partito Democratico del Trentino.

di Roberto Pinter

Il congresso nazionale del PD chiede di schierarsi a favore di uno o dell’altro dei candidati alla segreteria. E la stessa cosa sta accadendo a livello di segreterie regionali dove, a parte qualche rara eccezione, si propongono candidati collegati a quelli nazionali.

5 Agosto 2009

Il chiarimento con il PD nazionale

Carissimi,
nei giorni scorsi il regolamento per il Congresso provinciale che abbiamo approvato nella nostra ultima Assemblea è stato esaminato dalla Commissione nazionale di garanzia che ne ha rilevato le difformità, a noi ben note, rispetto al regolamento nazionale.Siamo stati quindi invitati a far "comprendere l’origine e la necessità" delle nostre scelte "al fine di armonizzare le esigenze di autonomia e di unitarietà". Non siamo stati "convocati a Roma per dare spiegazioni" né siamo stati "commissariati" come qualche giornale ha lasciato intendere.
Questa fase si è conclusa con l’incontro, avvenuto a Trento ieri sera, del coordinamento provinciale (allargato ai parlamentari trentini e ai membri del gruppo di lavoro sul regolamento) con Gero Grassi della commissione nazionale di garanzia.
Alla fine del confronto il nostro lavoro è stato sostanzialmente confermato, con le nostre scadenze per tesseramento e candidature e con i quattro collegi per l’elezione dell’assemblea proviniciale; solo
abbiamo acconsentito alla richiesta che le liste cui il candidato segretario può collegarsi possano essere più d’una per collegio.
Nella grande soddisfazione per questo risultato, ci rendiamo ben conto che, come Coordinamento, abbiamo modificato, seppure in una piccola parte, la decisione dell’Assemblea. Avremmo voluto discuterne con voi ma la necessità di chiudere il confronto senza code, prospettata dall’onorevole Grassi che stamane portava i risultati all’ultima seduta della Commissione nazionale sui regolamenti, ci ha convinti a farci garanti di quanto sancito.
Questa vicenda, conclusasi con il riconoscimento pieno della specialità del PD del Trentino segnala a nostro avviso la necessità di accelerare la riflessione sul rapporto col partito nazionale e sulla prospettiva di attivazione della richiesta di confederazione prevista dallo statuto, ma anche, più in generale, sulla possibilità che l’intero PD si sviluppi nella direzione di diventare somma e sintesi di partiti regionali fortemente autonomi e radicati nelle rispettive realtà territoriali.
Colgo questa occasione per informarvi che, come previsto dal nostro regolamento, il Coordinamento ha nominato la Commissione per il congresso nelle persone di Flavia Brunelli, Giorgio Casagranda, Claudia Merighi, Rino Sbop, Paola Trenti, Salvador Valandro, a cui si aggiunge, come invitata permanente, la presidente della commissione dei garanti e, successivamente, un rappresentante nominato dai vari candidati segretari.
In attesa di un prossimo incontro che contiamo di mettere in calendario a fine mese, vi saluto cordialmente.
 
Maurizio Agostini

 

3 Agosto 2009

Per una Unione democratica autonomista trentina

di Vincenzo Calì 

Con il regolamento congressuale approvato dall’assemblea del Partito Democratico del Trentino e la decisione dell’UPT di tenere il proprio congresso in ottobre entra nel vivo un dibattito destinato a lasciare segni profondi nel paesaggio politico locale e nazionale.

3 Agosto 2009

Segretario, per fare cosa?

Il dibattito di questi giorni sul PD a mio parere soffre di un handicap - letteralmente di un peso che lo affatica e non lo lascia produrre buoni risultati - ossia della connessione prevista nello Statuto del partito fra la candidatura alla segreteria nazionale e la candidatura alla guida del prossimo governo del Paese. Ai più la cosa appare ovvia oltre che legittima: chi meglio del leader del maggior partito dell’opposizione può ambire a dare una solida base di consenso ad una maggioranza alternativa? Ma altri - come me - non capiscono: di che stiamo parlando? Del leader di un partito che ha fatto della partecipazione, della trasparenza, del pluralismo il contenuto del suo nome "democratico" oppure delle prove generali di un prossimo governo Democratico?

di Ilaria Pedrini