19 Maggio 2009

martedì, 19 maggio 2009

  Avrei bisogno di fermarmi un attimo, per metabolizzare la giornata precedente. Istintivamente mi viene da dire che, nonostante tutto, il confronto avvenuto nella scelta della figura del presidente del Forum trentino per la Pace abbia rappresentato una opportunità di crescita per tutto il Forum e che per la prima volta tale elezione sia stata motivo di un confronto vero sulle linee di lavoro del Forum stesso. Ma il tempo che dovrei darmi stride con gli impegni.  Alle 9.00 sono in ufficio dove ho appuntamento con Cristina per la gestione di questo sito. Vorrei imparare a gestirmi da solo alcune funzioni, almeno quelle più elementari, e mi rallegra vedere che riesco a metterci mano senza grandi difficoltà.  Avverto che attorno al sito c’è attenzione, motivo in più per arricchirlo ulteriormente, a cominciare dalla sezione "libri" per la quale ho lavorato tutta la domenica. Alle 11.30 mi vedo con Franco de Battaglia. E’ tanto che non conversiamo insieme e l’incontro è un fiume di parole e racconti. Parliamo di quel che con Mauro Cereghini abbiamo scritto nel libro "Darsi il tempo" e, più in generale, della necessità per la politica di tornare ad avere visioni globali. Non so se ne scriverà sul suo giornale, il Trentino, del quale è stato anima prima ancora che direttore. Nei mesi scorsi avevo molto apprezzato un suo messaggio di congratulazioni che riguardava non la mia elezione, ma – ben prima dell’esito elettorale – la qualità del mio programma. Ritorno in ufficio e con Michele Ghezzer lavoriamo ad un corposo emendamento sulla mozione a firma Lunelli – Giovanazzi sul tema del biodigestore di Lasino. Per poterlo sostenere vorremmo che il documento si facesse carico del problema della gestione dell’umido che oggi viene trasferito fuori provincia con costi altissimi (circa 150 euro a tonnellata) e destinati ulteriormente a salire. Introduciamo il concetto di autosufficienza nella gestione complessiva dei rifiuti e nella fattispecie dell’umido, attraverso la realizzazione di piccoli-medi impianti di biodigestione sul territorio, affinché tutte le aree del Trentino partecipino responsabilmente alla soluzione del problema. Inviamo il testo a Lunelli. Alle 15.00 dovrei andare in II Commissione legislativa dove inizia l’iter della Legge sull’educazione alimentare e sulle filiere corte o, meglio, dei DDL considerato che sull’argomento sono stati presentati altre due proposte. Ne parlo con il consigliere Dorigatti, nostro rappresentante in quella Commissione, affinché si concordi l’unificazione dei testi. Io infatti devo partire per Mestre dove alle 18.00 alla biblioteca civica c’è la presentazione del libro sulla cooperazione internazionale, impegno preso in precedenza e al quale ovviamente non posso mancare. E così via in auto con Mauro, fra parole e continue telefonate. In poco più di due ore siamo in centro a Mestre. Non ci sono grandi folle, ma il pubblico presente è molto attento ed il confronto con Gianfranco Bettin è sempre stimolante. Avevo in testa di partire dal "gorgo" che Gianfranco ci ha descritto nel suo ultimo libro, perché se la cooperazione di comunità ha un senso è proprio quello di indagare sui conflitti e sulla loro degenerazione violenta, e di farlo attraverso uno sguardo strabico capace di vedere anche la violenza ed il male che albergano intorno a noi. Non parlo dunque dei criminali di guerra, ma di quel "cerchio di fuoco" dal quale nei contesti di guerra è difficile uscire, perché in quel gorgo tutto è ammesso e giustificato. Non parlo dei Mladic e dei Karadzic ma di Rosa e Olindo, i coniugi di Erba, non parlo di guerre vicine e lontane, ma della banalità del male.  Alla fine del dibattito ci avvicinano alcune persone ed è bello sentire dalle loro parole che le cose che abbiamo scritto hanno dato respiro al loro sentire di studiosi ed antropologi sensibili alle culture e ai saperi dei luoghi. Ci salutiamo e ripartiamo verso Trento. Lungo la strada, alla stazione di Verona, ci troviamo con Silvia Nejrotti che viene verso Trento ed è un piacere fare l’ultimo tratto di strada insieme. Ci parla del suo recente viaggio in Kosovo e delle sensazioni positive che ne ha ricavato circa il lavoro della comunità trentina nella municipalità di Peja – Pec. Silvia è parte di una comunità di pensiero che in questi anni è cresciuta attorno all’idea di una nuova cooperazione. Alle 23.00 siamo a casa e forse è il caso di mangiare qualcosa.    
17 Maggio 2009

domenica, 17 maggio 2009

La mia agenda è quasi vuota di impegni. Sabato è una giornata di sole, ma quando durante la settimana si trascurano le cose di casa bisogna recuperare. Quindi dopo il diario e aver sbrigato la posta, con Gabriella decidiamo di fare due passi in centro a Trento. Così passiamo in piazza Fiera dove nel tendone allestito dal Punto d’Incontro c’è una manifestazione – festa in onore dei trent’anni di impegno di tanti volontari e di don Dante Clauser in particolare. Rivedo dopo un po’ di mesi Vittorio Cristelli, con la grinta di sempre ma anche con un po’ di stanchezza in più. Con Vittorio abbiamo condiviso molti passaggi importanti nell’impegno per la pace di questi anni, dal costituirsi dell’Unip alla Casa per la Pace di Trento, che poi tante altre cose ha germinato. Fra noi, pur con percorsi molto differenti alle spalle, c’è una grande affinità anche se con il passare degli anni ci si vede sempre meno. Vedo anche Franco Giacomoni, fino a poche settimane fa presidente della SAT. Sta lottando come un leone contro il male che lo affigge da un paio d’anni e la sua carica mi ricorda quello di un altro amico amante della montagna, Alberto Tridente. Entrambi un passato di sindacalisti alle spalle, ma soprattutto una grande passione per la natura. Anche Alberto qualche anno fa è stato messo alla prova da un tumore al fegato, ma – contro ogni previsione – è riuscito a combatterlo e a guarirlo. Con Franco ci diamo appuntamento a breve per parlare del Colbricon e tentare di far passare un’ipotesi alternativa di impianto.Pomeriggio dedicato a qualche spesa e poi a preparare la cena, sono con noi oltre ad Annamaria anche Anita e Flavio, cari amici di Pergine. Entrambi ottimi cuochi, fare una cenetta all’altezza non è la cosa più semplice, ma l’effetto è buono.La domenica dovrebbe servire ad accumulare un po’ di energie per la settimana, ma in realtà la passo davanti al computer. Anziché renderci più liberi il tempo ce lo ruba anche fra le mura domestiche.
15 Maggio 2009

venerdì, 15 maggio 2009

Mattina dedicata alla lettura e alla scrittura. Sfoglio le ultime pagine del libro di Gianfranco Bettin “Gorgo. In fondo alla paura”. Il racconto di una ordinaria follia del nostro tempo, ambientato nella marca trevigiana. Gorgo al Monticano è un paese di quattromila abitanti, non lontano da Motta di Livenza e Oderzo, un paio d’anni fa al centro di un tragico fatto di cronaca. Ma gorgo è anche una metafora del nostro presente, un vortice che ti fa perdere l’orientamento, capovolge… «…questo posto non è più lo stesso. Tante robe gera già cambiae. Basta vardarse intorno. Xe cambià tuto. Ma questo massacro xe ‘na roba fora del mondo…». Vedrò Gianfranco martedì prossimo, a Mestre, per la presentazione di “Darsi il tempo”. E penso che inizierò a parlare della cooperazione partendo proprio da dove lui ha concluso il suo ultimo lavoro. Dalla necessità di stare in quel gorgo, di viverlo “come una possibilità”.Mi metto a scrivere qualcosa per il Forum trentino per la Pace, mi sono dato una settimana per pensarci su e alla fine mi sono detto molto semplicemente di vivere la cosa con molta naturalezza, mettendo a disposizione competenze ed esperienza affinché l’assemblea possa decidere come utilizzarle, non in contrapposizione con qualcuno ma per operare al meglio. Lunedì prossimo è riconvocata l’assemblea e vedremo quel che ne uscirà. Verso le 11.30 sono in ufficio per una interrogazione sulla pista ciclabile che collega Rovereto al lago di Loppio, interrotta proprio nei pressi del punto più pericoloso della strada provinciale Rovereto – Riva. Vado a pranzo con Bruno Dorigatti e proseguiamo il confronto sulla Sloi, sull’orgoglio di quei lavoratori, sul loro attaccamento alla fabbrica che li uccideva, su quel che rappresentava quell’azienda nel contesto sindacale trentino. Parliamo di volti e persone che hanno segnato gli anni ’70. (Reduci?) Parto per Levico. Alle 15.30 ho un appuntamento con il sindaco Carlo Stefenelli e con l’assessore Arturo Benedetti per parlare del Progetto Prijedor. Levico è uno dei Comuni coinvolti da anni nella cooperazione con la cittadina bosniaca e con loro ragioniamo di come rendere efficace per la comunità locale questa relazione. Parliamo di scambi culturali, di viaggi di conoscenza nell’ambito dei piani giovanili, di viaggi della memoria. Ma anche di turismo responsabile, ambito nel quale il Comune è coinvolto da un paio d’anni. La cooperazione di comunità è una straordinaria opportunità di crescita per la nostra gente, prima ancora che per gli effetti positivi che ne possono venire nei progetti di valorizzazione delle risorse del territorio in Bosnia o in qualunque altra parte del mondo. Ci troviamo in perfetta sintonia e ci lasciamo con l’idea di promuovere qualche serata informativa per poi attivare altre iniziative di scambio.Ritorno a Trento. Pioviggina e vado più piano del solito, effetto anche della multa di 165 euro arrivata in mattinata e dei 5 punti tolti alla patente per eccesso di velocità quando – qualche settimana fa – rientravo da Riva del Garda dopo aver fatto un incontro molto bello con gli studenti del Maffei. Ho un paio di appuntamenti in ufficio e poi vado a Palazzo Trentini dove c’è un incontro promosso dal Comitato per la Pace in Medio Oriente con Erik Yellin, israeliano di Sderot, e Yousef Handouna, palestinese di Gaza. Entrambi impegnati per la pace, testimonianze che raccontano della difficoltà del dialogo, ma anche del bisogno di dialogare. Parlano della loro vita e del loro impegno, ma anche del radicalizzarsi delle posizioni e del loro stesso isolamento. Ne esce un forte appello a noi, cittadini di un Europa distratta e divisa. (Penso fra me a quanti incontri ho partecipato ed organizzato sul conflitto israelo-palestinese e di come dopo tanti anni siamo ancora qui, a raccontarci tragiche storie di vita e di morte… anche di questo dovremo riflettere nel Forum per la Pace) La serata prevista sul turismo responsabile nei Balcani è stata spostata e, andando a casa e pensando alla sera libera da impegni, tiro un sospiro di sollievo.
13 Maggio 2009

mercoledì, 13 maggio 2009

Apro la posta elettronica e mi rendo conto che ci sono un’infinità di messaggi ai quali non ho dato risposta. Penso che sia urgente trovare qualche ora per farlo, non appena possibile. Butto giù in fretta il diario di bordo del giorno precedente appena in tempo per non arrivare in  ritardo al primo appuntamento della giornata, in presidenza. Con Dellai ho un lungo elenco di questioni da vedere, in primis come dare attuazione agli impegni assunti con gli ordini del giorno sulla Finanziaria. (Sarei curioso di conoscere il “cimitero di ordini del giorno” che giacciono in Provincia, temi che dopo essere stati approvati dall’assemblea rimangono lì, inattuati) Ci tengo molto all’idea che la crisi economica si debba affrontare attraverso la capacità di una comunità di mettere in campo idee, fantasia, innovazione e che, per tutto ciò, siano necessarie visioni, strumenti per comprendere il nostro tempo, forme per far crescere la coesione sociale. Investire nella cultura, insomma. Significa presidiare gli argomenti e le proposte avanzate, per trasformare gli intendimenti in altrettante delibere e in questo senso ci accordiamo. Snoccioliamo le altre questioni: l’invito alla Sindaca di Fortaleza (Brasile) Luizanne Lins, impegnata nella lotta al turismo sessuale del quale la sua città ha il triste primato, che sarà a Trento a novembre grazie all’impegno dell’associazione Tremembè; l’invito a Carlo Azeglio Ciampi per la Dante Alighieri; la partecipazione del Presidente all’ultimo incontro dell’itinerario “Trentini del mondo” dedicato alla finanziaria 2010 e al contributo dato al PIL trentino dai nuovi cittadini; l’invito per venire ad illustrare la manovra finanziaria di quest’anno nei sobborghi del Bondone (sarà l’11 giugno prossimo). Abbiamo un positivo scambio di opinioni sull’impianto di termogenerazione “Baldo – Garda”, una follia contro il quale siamo impegnati insieme alle comunità locali.Sono le 10.00 e si riunisce la 1ª Commissione legislativa regionale. All’ordine del giorno la legge di riforma per l’informatizzazione del Bollettino ufficiale della Regione Trentino Alto Adige Sud Tirol. Una cosa che dovrebbe andar via liscia liscia ed in effetti, nonostante il rimbrotto di qualcuno che è ancora affezionato al cartaceo (ma non stiamo parlando di libri) la proposta viene velocemente approvata. In piazza Duomo ci sono migliaia di bambini per la festa della pace. Sono mesi che Gabriella, insieme al Tavolo di lavoro, stanno lavorando per la sua riuscita e l’esito è davvero bello. I colori dell’arcobaleno invadono il centro e danno l’impronta alla nostra città. (Per le strade ci sono molti gruppi di turisti provenienti dal nord Europa. In via Belenzani, oltre ai palazzi storici, guardano con stupore le centinaia di disegni sulla pace appesi dai ragazzi delle scuole elementari. Sono proprio contento della mia città e dell’immagine che ne può venire alla persona che la visita. E commento con un amico fotografo che le scuole di Trento dovrebbero farsi finanziare l’iniziativa dall’azienda di promozione turistica.) Vado al gruppo consigliare. I quotidiani di oggi riportano che la biblioteca dell’Università taglia l’acquisto dei quotidiani. Ne parlo con Edoardo Benuzzi e vien fuori un’idea che ha molto a che vedere con le cose discusse in mattinata con il Presidente: l’abbonamento per un anno a tutti i diciottenni trentini ad un quotidiano, come forma di informazione, educazione alla lettura e partecipazione alla vita della nostra comunità. Un esperimento che già si sta facendo in Francia, ad esempio. Facciamo un po’ di conti, i diciottenni ogni anno sono in Trentino intorno alle 2500 – 3000 unità e la cosa potrebbe non essere incompatibile sul piano finanziario. Decidiamo di predisporre una mozione.La commissione regionale era programmata per tutto il giorno e avendo esaurito l’ordine del giorno il pomeriggio si presenta stranamente libero da impegni. Mi viene in mente il proposito del mattino sulla posta elettronica. Ne approfitto per andare a casa, preparare il pranzo per Gabriella e Annamaria, e immergermi davanti al computer. Oltre alla posta ho un sacco di cose da scrivere. Se ne va così il pomeriggio. Alla sera è convocata l’assemblea costituente del PD del Trentino, quella dei 64 eletti delle primarie. Io non ne faccio parte, ma come tutti i consiglieri provinciali sono invitato permanente. All’assemblea sono invitati anche i segretari dei circoli e devo dire che questa presenza fa un po’ la differenza. Persone giovani, molte donne, con la voglia di discutere e di contare nella vita del partito. Il ruolo e il contributo di idee ed energia che può venire dal territorio credo sia davvero decisivo. E il clima che si respira è un po’ questo. Parlo con diversi di loro per l’organizzazione della presentazione sul territorio del DDL sulle filiere corte e poi vado a Povo. Il Circolo ha organizzato una festa per il risultato elettorale ottenuto e per l’elezione di Silvano Pedrini in Consiglio comunale. Un risultato, quest’ultimo, forse inimmaginabile se penso allo sconforto di Silvano nel vedere come si muovevano i candidati più esperti nella campagna elettorale. Ma alla fine ce l’ha fatta. Il luogo della festa è lungo la strada che da Povo porta al Cimirlo e rimango davvero stupito nel trovare così tante persone (un centinaio almeno) lì per festeggiare, certo, ma anche per dire che ci sono e che intendono dare il loro contributo sul piano della partecipazione politica. (Quella dei Circoli mi sembra una scommessa decisiva. Il PD del Trentino è il partito di maggioranza relativa in provincia, nel Comune di Trento ha confermato che quasi un cittadino su tre vi si riconosce. Abbiamo dunque una grande responsabilità, perché al significativo consenso non corrisponde ancora un partito strutturato ed un adeguato gruppo dirigente. Quello della formazione di una nuova classe dirigente rappresenta un nodo ineludibile al quale mettere mano. Servono approcci diversi, capacità progettuale, nuove idee e luoghi di confronto collettivo e per questo il Congresso di autunno dovrà provare a dare risposte. Il contributo di tutte queste persone mi appare decisivo) Arrivo alla festa mentre il sindaco Andreatta dice due parole e poi va di corsa (Alessandro è un uomo sempre di corsa) all’Assemblea. Vedo tante persone nuove e tanti vecchi amici. Con Flavio Pezzi, presidente della Confagricoltori, ci mettiamo d’accordo […]
12 Maggio 2009

martedì 12 maggio 2009

Il primo appuntamento della giornata è alle 8.30 all’ufficio elettorale del Comune di Trento con alcuni del nostro circolo per dare un’occhiata ai verbali dei seggi elettorali del Bondone. C’è infatti un alto numero di schede annullate o bianche, difforme dalla media comunale. C’è molta impreparazione nei seggi e le motivazioni con cui ci si iscrive all’elenco dal quale vengono pescati i nomi degli scrutatori sono prevalentemente economiche. Anche negli elettori, per la verità, non è tanto diverso, ma chi dovrebbe controllare l’esito del voto dovrebbe avere a cuore il principio di salvaguardare la volontà di voto anche quando questa non è espressa in forma ortodossa. Ricordo che alle scorse comunali sparirono in un seggio proprio del Bondone circa 160 voti che non furono mai ufficialmente conteggiati anche se l’errore era evidente (ma ininfluente sulla ripartizione dei seggi), alterando così l’esito reale del voto. Dall’esame dei verbali escono incongruenze, schede scomparse o mal conteggiate, compilazioni scorrette o mancanti. (Questa cosa richiede un intervento affinché vengano fatti dei corsi per chi vuole fare lo scrutatore o il presidente di seggio, senza la partecipazione al quale si perdono i requisiti per svolgere questa importante funzione civica) Alle 9.45 ho appuntamento con l’assessore Lia Beltrami.  Discutiamo di Abruzzo e delle modalità di intervento da parte della Comunità trentina e della prossima riunione del Forum trentino per la Pace, affinché si possa trovare una soluzione positiva. Di lì a breve è convocato il Consiglio Regionale. All’ordine del giorno una serie di mozioni, ma lo stato confusionale dell’Assemblea regionale è tale che anche la discussione su un innocuo ordine del giorno che punta al risparmio energetico nel Palazzo di Piazza Dante diventa pretesto per un’infinita discussione sul ruolo stesso della Regione. Una mozione presentata dai liberali sudtirolesi che chiedono esplicitamente la fine della Regione Trentino Alto Adige Sud Tirol tiene bloccati i lavori dell’intera giornata. (Credo che sia davvero urgente una riflessione che ci porti entro questa legislatura appena avviata ad una proposta che ripensi il ruolo della Regione, togliendo di mezzo le competenze ormai residuali che rappresentano una sorta di alibi, mettendo fine a quel reciproco sospetto che si voglia limitare la sovranità delle Province. Ne scriverò a breve.) Di questo parliamo nella paura pranzo con i consiglieri del gruppo Verdi-Grünen Dello Sbarba, Heiss e Bombarda in una cordiale conversazione che tocca anche molti nodi dell’attualità politica, anche alla luce del recente voto di Trento. (Avverto molte affinità di pensiero e credo dovremo trovare il modo di rendere stabile questo filo di interlocuzione.) Il Consiglio si protrae fino alle 18.00. Corro all’incontro promosso dalla Carta di Trento per una migliore cooperazione internazionale, presso la Scuola di formazione per la solidarietà internazionale, che ha come oggetto la “Cooperazione verde”, ovvero il tema della sostenibilità globale. Un tema di grande rilievo che sarà al centro di un apposito seminario previsto per venerdì 22 maggio.Solo il tempo per prenderci un aperitivo di una cena che non ci sarà ed è ora di andare ad Aldeno, dove con Enzo Mescalchin (Istituto Agrario) e Emiliano Beozzo (Sindaco del luogo) presentiamo il Disegno di Legge sull’orientamento ai consumi e sulle filiere corte. La sala del Consiglio comunale è affollata e la discussione intensa, piena di stimoli che ci vengono dagli operatori, agricoltori, rappresentanti delle cooperative e dei consorzi, del Sait, piccoli allevatori o semplicemente consumatori. Molti spunti ed anche proposte di integrazione, ma in generale la proposta viene molto apprezzata. Tiriamo fino alle 11.00 e poi, inevitabilmente, si finisce in “caneva”. Non male lo spumante che ci viene offerto da un produttore locale di qualità, ma lo stomaco è vuoto e bisogna andarci piano. (Il metodo adottato nella costruzione/presentazione del DDL sulle filiere corte è davvero molto efficace ed il tema di grande interesse. Insomma, è motivo di soddisfazione)
29 Aprile 2009

venerdì, 31 luglio 2009

Una delle prime cose che faccio al mattino appena alzato è dare un’occhiata all’agenda. Agendina tradizionale, s’intende, piena di geroglifici che talvolta comprendo io stesso a mala pena. Sulla giornata di oggi, miracolo, non c’è segnato nulla. Il che non significa che nel mio bloc notes a quadretti (ne conservo tutta la raccolta dal 1974 in poi, forse ve l’ho già raccontato) non vi sia un lungo elenco di cose da fare, ma il non dover rincorrere appuntamenti mi fa tirare un sospiro di sollievo e mi permette di organizzarmi la giornata come credo. Per prima cosa scrivo il Diario del giorno precedente. Il ritmo quotidiano del diario è impegnativo, ma in fondo mi aiuta a far mente locale del senso delle cose e degli impegni assunti. Un metodo di lavoro, che è sostanza. Interrompo il lavoro perché passa Carlo che, per la cronaca, è mio fratello. Mi racconta della vacanza dalla quale è appena rientrato, della Corsica (isola amata ma che non visito più da tempo) e della Sardegna (dove invece con Gabriella torniamo spesso, ma non questa estate, e l’agritur di Ottavio, nei pressi di Oliena, ci mancherà davvero). Un mese di mare, bello abbronzato e disteso. Assiduo lettore di questo diario, è un po’ preoccupato che io non stia tirando troppo la corda. Lo rassicuro e per tutta risposta decido che appena ho finito di scrivere le due cose che mi sono riproposto, andrò a fare un giro nei boschi della mia valle preferita. Stasera abbiamo ospiti Erica e Diego e voglio preparare una cena a base di funghi. Riprendo la scrittura ma dopo un po’ arriva Edoardo. Ha l’orto qui da noi e questo è tempo di raccogliere. Continua a piovere e fa caldo, la condizione ottimale per riempire le borse dei prodotti più che biologici che la natura ci offre in questa stagione. Mi dice che ha parlato in sindacato della nostra idea di predisporre un progetto di legge relativo al "lavoro in affitto", che il problema c’è e che se ne può parlare in un gruppo di lavoro da costruire ad hoc. Abbiamo anche in cantiere un’altra idea sul tema della partecipazione, che abbiamo pensato come antidoto alla logica del "non nel mio giardino" che invece purtroppo sta diventando la risposta abituale (e irresponsabile) di fronte a delle scelte talvolta dolorose che una comunità si trova ad assumere. Ne riparleremo a breve. Finisco le cose che mi ero ripromesso di scrivere che ormai è mezzogiorno passato. Mollo tutto e via, nonostante la pioggia che comincia a cadere. La Valle dei Mocheni sotto la pioggia minuta ha un fascino del tutto particolare e per me girare da solo nel bosco è motivo di grande relax. Non ci sono porcini (uno sì per la verità) ma tanti finferli e un po’ di misto. Insomma, la cena è assicurata. Con Erica Mondini (da poco vicepresidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani) la cena dovrebbe essere di lavoro, ma prevale il piacere dei sapori. La serata è fresca e il tepore del "fogolar" (che ho acceso perché la polenta va fatta rigorosamente con il fuoco a legna) non dà affatto fastidio. Così riusciamo anche a dirci due cose sul Forum e ci diamo appuntamento durante la settimana prossima per fare il punto sulle cose emerse dai focus tematici. Mi fa vedere una presa di posizione del Sindaco del Comune di Sicignano degli Alburni contro il "pacchetto sicurezza" e decidiamo di affrettare i tempi di un’iniziativa che avevamo già concordato nel Consiglio del Forum rivolta ai Comuni trentini. La prossima settimana non sarà di vacanza.  
28 Aprile 2009

martedì 14 luglio 2009

Ci sono giornate che avverti ostili ed oggi è una di queste. Il caldo annunciato si rivela di primo mattino, mentre accompagno Silvia alla sede dei Tavoli. Al gruppo c’è Mor, un ambulante senegalese che conosco da anni, che mi aspetta per pormi i suoi problemi abitativi. Sono di fretta perché di lì a poco inizia il Consiglio. Intanto mi dà la sua documentazione affinché verifichi se lui e la sua famiglia potrebbero avere diritto ad una casa Itea. Con Michele Ghezzer prendiamo in esame una nuova versione del testo unificato sulle filiere corte che da un primo sguardo è un po’ diversa dal testo unificato che abbiamo rielaborato. La cosa mi innervosisce e appena arrivo in Consiglio ne parlo con il consigliere Dallapiccola del Patt e firmatario di uno dei DDL da cui siamo partiti. Ci mettiamo d’accordo per rivederci l’indomani. In Consiglio scorrono le interrogazioni e poi inizia un noiosissimo dibattito sulla relazione della Giunta delle elezioni chiamata a svolgere una verifica sull’eleggibilità degli eletti, un non senso istituzionale che porta un organismo a legittimare se stesso. Ne approfitto per fare altro. Fuori del Palazzo c’è un sit-in delle associazioni ambientaliste che manifestano per la difesa del Colbricon, ma se ne parlerà il giorno dopo. Già però si è a conoscenza del passo indietro della Giunta e dunque c’è un clima di festa. All’intervallo vado a pranzo con Giuseppe Ferrandi, amico e direttore del Museo Storico del Trentino. Con Beppe c’è un positivo rapporto di conoscenza e stima reciproca che viene dalla collaborazione sui temi della memoria e del conflitto, trasformatasi in comune impegno nel Progetto Prijedor del quale da un paio d’anni è presidente. Ma in questo caso parliamo di politica. Gli racconto della mia distanza dai candidati alla segreteria nazionale e dell’intenzione di dar vita ad una mozione politica sui temi del rapporto fra il locale ed il globale. E dell’urgenza che la cultura politica federalista cominci ad essere riconosciuta a pieno titolo nel confronto politico nazionale. Fra noi, che pure abbiamo storie politiche diverse, c’è una lunghezza d’onda comune. Ritorno in Consiglio ed ho appuntamento con Marco Brunazzo, ricercatore universitario sui temi dell’Europa, persona "conosciuta a distanza" e che trovo molto stimolante. Parliamo dell’iniziativa dei "333 trentini" che si svolgerà a Rovereto in autunno e dell’idea di un’"azione parallela" come meccanismo di partecipazione da affiancare – in una dialettica positiva – alle forme tradizionali della partecipazione politica. Ci ritorneremo, diffusamente. Rimaniamo d’accordo di sviluppare l’idea e di avviare uno specifico gruppo di lavoro. Mi vedo per qualche minuto con Roberto Pinter e ci aggiorniamo su ciò che bolle in pentola dopo un suo breve periodo di vacanza. Le parti fra noi si sono rovesciate e provo un po’ di invidia. Nel frattempo è iniziato il dibattito sulle proposte di legge (unificate) a sostegno delle persone affette da alzheimer o da altre patologie di disagio senile. Fatico a riconoscermi nel confronto che si svolge in aula, quasi avessimo a che fare con un problema anziché al normale epilogo dello svolgersi della vita di una persona, fatta di fragilità e di forza e, ancora, di fragilità. Penso in cuor mio che l’uomo moderno abbia smarrito il rapporto con le stagioni dell’esistenza e che tutto quel che non corrisponde all’efficienza diventi un problema. Sorrido amaramente pensando ai miei amici messicani che, prendendo in giro il mondo artificiale dei "gringos", mi dicevano ironicamente "el mundo tiene un problema, los hombres". Questa logica produttiva ha cambiato gli stili di vita, le forme di organizzazione sociale, il modo di abitare… ed in questo quadro tutto diviene un problema. Vorrei dirlo, vorrei dire che la demenza senile di Ada, la mia mamma, mi ha regalato gli anni più belli con lei… ma ci vorrebbe del tempo e probabilmente non è il contesto giusto. La discussione viene sospesa alle 18.00 e corro al Gruppo dove ho un appuntamento con Angioletta, Nino ed Osvaldo. Vecchi compagni ed amici del Basso Sarca, parliamo del Congresso del PD del Trentino, mi chiedono dove mi sono collocato e capisco che hanno bisogno di una ragione per la quale iscriversi. Parliamo anche di questioni ambientali relative a Nago Torbole e di Tremalzo. E ci diamo appuntamento per una chiacchierata nella Busa. Passo da Gianni e Federica che mi devono dare la documentazione di una giovane di Prijedor afflitta da un tumore molto delicato che l’indomani affiderò all’assessore Rossi per una verifica sulla possibilità di una cura in Trentino meno costosa di quella che le cliniche private le hanno proposto in Germania. Alla sera non ci sono impegni, solo il preparare appunti e osservazioni per il giorno dopo.  
31 Marzo 2009

giovedì, 14 maggio 2009

(Al mattino, scrivere il diario di bordo del giorno appena trascorso è un utile esercizio per mettere a fuoco l’uso che si fa del tempo, fissare immagini e sensazioni avvertite. Nelle centinaia di blocnotes e nelle agende che conservo fin dal 1972, da quando cioè iniziai il mio sguardo impegnato sulle cose del mondo, in appunti fittissimi oppure in scarabocchi segno dei tempi, ho traccia di quasi ogni giorno… andarli a cercare, per cogliere lo stato d’animo o le parole attorno ad un particolare avvenimento, ti riporta con emozione in quei giorni e a quelle ore) Il diario del giorno precedente è fitto e nemmeno mi accorgo del passare del tempo. Alle 10.30 c’è la conferenza stampa di presentazione del Disegno di Legge per riconoscere un indennizzo simbolico agli ex operai della Sloi, la fabbrica dei veleni che ancora oggi rappresenta un problema affatto risolto nella città di Trento. Il DDL è a firma di tutto il Gruppo consiliare del PD del Trentino. Ma è Bruno Dorigatti, per tanti anni sindacalista della CGIL ed oggi compagno di gruppo, ad aver lavorato all’iniziativa. Al tavolo con lui ci sono Andrea Brunello, protagonista di “Sloi machine”, un monologo teatrale dedicato alla tragedia di quell’insediamento industriale; Luigi Sardi, autore di diversi libri e pubblicazioni sulla fabbrica del piombo tetraetile; e Gigi Zoppello, giornalista e autore del libro “La notte della Sloi” a cui Brunello si è ispirato nel suo monologo. In sala alcuni operai sopravissuti (sono ancora una cinquantina di persone) o loro famigliari, a testimoniare il dolore ancora vivo nella carne e negli animi. Perché il piombo non entrava solo nel sangue, entrava in maniera devastante anche negli incubi notturni come nelle relazioni umane, insomma nelle case e nelle vite dei famigliari. I racconti si alternano alle richieste, non di risarcimento materiale ma di verità, perché non venga messa una pietra sopra a questa vicenda criminale e nemmeno migliaia di metri cubi di chi vorrebbe così cancellare la memoria di un pezzo di storia della nostra città. (Il tema della memoria ritorna con insistenza e mi prende…) Vado in ufficio, uno sguardo ai giornali e poi vengono a trovarmi Marco Vender e Luisa Chiodi. Negli ultimi tempi mi sono perso un po’ di riunioni dell’Osservatorio Balcani e Caucaso ed è quindi l’occasione per un veloce aggiornamento e soprattutto per discutere dell’evento che abbiamo in cantiere in autunno sul “lungo 1989”, a vent’anni dalla caduta del muro di Berlino. Quale taglio può essere interessante, quali relatori e così via. Conversazione stimolante, anche perché con Marco e Luisa c’è uno scarto di vissuto personale e generazionale che ci fa guardare a quegli anni con un angolatura diversa. Parliamo anche di come far conoscere alla nostra comunità dei 220 mila e passa contatti quotidiani che arrivano al sito dell’Osservatorio da ogni parte del mondo e di altro ancora.Alle 14.30 si riunisce la Terza Commissione Legislativa Provinciale. Incontriamo i rappresentanti di due Comitati sorti negli ultimi anni: il Comitato Valsugana Pulita e il Comitato “Barbieri sleali”, nome curioso che viene dal fatto che al tempo dell’impero austroungarico dalla Valsugana venissero i barbieri di corte perché riconosciuti nella loro lealtà. “Sleali” perché il proprietario delle Acciaierie di Borgo Valsugana si chiama Leali, personaggio che incontriamo in diverse operazioni a forte impatto ambientale. Due i focus su cui viene appuntata l’attenzione, l’acciaieria e i suoi effetti inquinanti e la vicenda della cava di Monte Zaccon trasformata in discarica. I temi del mattino ricorrono, per dire come il tempo delle fabbriche nocive, dannose per chi ci lavora, per le persone che abitano il territorio circostante e per i rifiuti industriali sepolti per anni non solo a Monte Zaccon ma in tutta la zona, è tutt’altro che finito. Ed anche in questo caso particolarmente interessanti risultano le testimonianze di chi in queste aziende ci ha lavorato per anni. Sulla vicenda della discarica di Monte Zaccon ha preso il là l’assegnazione alla Terza  Commissione di poteri d’indagine sulle conseguenze ambientali dovute alle discariche. Entro settembre tale lavoro d’indagine sarà concluso e si cercherà di mettere mano alla situazione sia sul piano operativo che legislativo. Per quanto riguarda l’Acciaieria di Borgo Valsugana questa va chiusa e basta per il semplice motivo che non centra nulla con il modello di sviluppo che vogliamo per il Trentino. Trovando, ovviamente, per i 117 lavoratori una diversa occupazione, ma la PAT ha già dato prova di avere gli strumenti per affrontare situazioni di questo tipo. (Non si può investire nell’ambiente o nel termalismo, valorizzare esperienze come Arte Sella che hanno nel genio umano il loro valore aggiunto e poi continuare a tenere in vita mostri ecologici ed ambientali del genere) Ritorno in ufficio, vedo il testo della mozione per assegnare ai diciottenni l’abbonamento ad un quotidiano e poi un salto veloce a casa. Alle 20.30 ci attende il terzo incontro del percorso che come circolo del Bondone del PD abbiamo organizzato “per il piacere di conoscere e conversare”. Questa volta il tema è l’Europa, fra identità, piccole patrie e autogoverno ed il relatore è Giuseppe Ferrandi. Ma per l’occasione è presente anche il nostro candidato alle elezioni europee Michele Nicoletti. Abbiamo pensato a questo ciclo di incontri affinché la politica sappia recuperare la capacità di visione oltre le scadenze elettorali ma queste ci rincorrono. Non ci aspettiamo tanta gente, ma invece la sala consiliare di Sopramonte è affollata di quasi trenta persone. Ne esce una serata ricca di spunti interessanti, di interventi e di domande. E i presenti apprezzano la scelta di affrontare questi temi apparentemente lontani dalla vita quotidiana ed anche i relatori. E’ quel che deve fare la politica.