13 Luglio 2009
Quella che inizia è una settimana piuttosto densa di attività consiliare. Tre giorni di fila di Consiglio provinciale per un ordine del giorno composto in gran parte di mozioni. Come Gruppo consiliare del PD del Trentino la iniziamo con la presentazione di un Disegno di Legge che, nel titolo, indica l’obiettivo: "Fondo di solidarietà per le famiglie dei lavoratori vittime di incidenti mortali sul lavoro". Bruno Dorigatti, che ne è l’artefice principale, spiega alla stampa che si tratta di un intervento risarcitorio che va ad aggiungersi a quelli già previsti dalle leggi nazionali e che intende tenere desta l’attenzione verso un tema, la mortalità e gli infortuni sul lavoro, che va affrontato in termini di prevenzione attraverso una più diffusa cultura della sicurezza e maggiori controlli. A seguire si riunisce il Gruppo consiliare. Si esaminano alcuni temi che andranno in discussione nel pomeriggio in Quarta Commissione (il tema del polo giudiziario e dell’abbattimento del vecchio carcere in primis) e nella sessione consiliare che inizia martedì. Nel merito nulla di significativo e, ancora, la sensazione che la costruzione di un collettivo di lavoro sia ben lontana e forse nemmeno nelle corde di chi compone il Gruppo. Un solo dato importante, che voglio ascrivere un po’ anche al mio impegno personale. L’annuncio da parte dell’assessore Pacher che la Giunta intenderebbe compiere un passo indietro sulla vicenda del collegamento Passo Rolle – San Martino, rinunciando all’impianto che avrebbe avuto effetti devastanti per il Colbricon, in direzione di un progetto vero di viabilità alternativa. Potrebbe rappresentare un primo passo importante verso un ripensamento sul tema degli impianti di risalita: la crisi della società Folgarida Marilleva (che controlla anche gli impianti del Bondone e che tanto per cambiare chiude anche quest’anno il suo bilancio con un forte deficit) dell’imprenditore Bertoli, inguaiato nel crac finanziario dell’Aeroterminal di Venezia per 90 milioni di euro, dovrebbe portare la Provincia ad un cambio netto di strategia. Non se ne può più di imprenditori che privatizzano i profitti (ottenuti grazie a contributi pubblici) e socializzano le perdite. Finita la riunione di Gruppo mi metto a lavorare sulla mozione che ho presentato qualche mese fa affinché venisse dato ad ogni diciottenne che ne facesse richiesta un abbonamento ad un quotidiano locale. La giunta ha avanzato delle obiezioni relative al costo ipotetico di un’iniziativa del genere e sto verificando se la cosa diviene compatibile con l’abbonamento online per un periodo di sei mesi. L’indomani la risposta. Ma se vogliamo investire in cultura la strada è anche questa. Vado a Passaggio Zippel dove ho un incontro del Coordinamento del Progetto Prijedor. C’è con noi anche Simone, il nostro delegato, ed è l’occasione per fare il punto sulle varie attività in corso. Lo trovo disteso e soddisfatto dei lavori in corso. E’ da gennaio che non vado in Bosnia e così ci accordiamo per tenere ai primi giorni di settembre il percorso formativo con i nostri collaboratori locali che abbiamo previsto da tempo e al quale dovrei partecipare. La giornata finisce qui. Questa sera Silvia è nostra ospite e occorre una cenetta come si deve.
