28 Luglio 2009
La giornata inizia con un temporale piuttosto intenso. Mi piacciono i temporali estivi e la cosa mi fa venire la voglia di rimanere un po’ di più sotto il piumino che non abbiamo mai tolto. Non so se è l’effetto di questo o della mia disattenzione ma quando dopo un po’ cerco nel computer il pezzo sul Forum a cui ho lavorato nella giornata di ieri, niente da fare, sparito come per incanto. Se avessi scritto carta e penna, non sarebbe nulla di preoccupante, ma quando si lavora direttamente sul programma di scrittura e poi tutto svanisce la rabbia è tanta, anche perché puoi provare a riscrivere le stesse cose ma non serve a niente e tanto vale ricominciare da capo. Ora però non c’è tempo. Alle 9.30 inizia la Terza Commissione, con un ordine del giorno fitto fitto. Provo ad estraniarmi un po’ per recuperare le parole perdute, ma non è possibile. L’incalzare degli argomenti non ti dà lo spazio per farlo ed in fondo è giusto così. Cominciamo con il Disegno di Legge di Caterina Dominici sugli itinerari naturalistico-storico-culturali e già che c’è l’assessore Panizza provo a vedere come reagisce sul tema delle narrazioni storiche controverse che pure (come abbiamo visto recentemente) animano anche la nostra terra. Come ci si regolerà di fronte a proposte di finanziamento ad itinerari storici che interpretano punti di vista parziali? Nella risposta si coglie come questo argomentare rappresenti un nervo scoperto e lascio stare, nonostante in sede di discussione la cosa debba assolutamente essere affrontata. Altro tema caldo, il biodigestore di Lasino nell’audizione del Sindaco Mario Zambarda. Dopo aver ascoltato le ragioni del Comitato promotore della petizione popolare contro il biodigestore, quella che propone Zambarda è un’altra storia, ovvero quella di un Comune virtuoso che raccoglie l’84% di rifiuti con il porta a porta e che, di fronte alla necessità di smaltire l’umido dapprima s’interroga su soluzioni "domestiche" per produrre biogas e poi, di fronte al piano della PAT per l’individuazione di 4/5 biodigestori, sa assumersi la responsabilità di indicare un’area nel proprio Comune. Insomma, il paradosso di un comune virtuoso che diventa agli occhi dell’opinione pubblica un mostro. Potenza del "non nel mio giardino", di una stampa sempre alla ricerca della rissa, di una politica che non sa far altro che rincorrere il consenso a tutti i costi. Ho cercato in questi mesi di attenuare lo scontro, proponendo in aula emendamenti che attenuassero le logiche corporative che attraversano la maggioranza come l’opposizione ed ora quasi me ne pento. La politica o riscopre una visione d’insieme o non va da nessuna parte. L’effetto concreto è che oggi oltre l’80% dell’umido prodotto in Trentino viene trasferito fuori provincia a costi altissimi per la collettività. Questa si chiama "politica irresponsabile", altro che difesa dell’ambiente. Altri punti minori, si stabilisce il calendario di settembre e ottobre, e la riunione si chiude. Vado al gruppo e nell’intervallo del pranzo non c’è anima viva. Nel silenzio del Gruppo, le parole ritornano sulla carta (virtuale). I corridoi e le stanze appaiono desolatamente vuote, nonostante la presenza dei funzionari. Continuo a pensare che manca una direzione politica e la cosa viene avvertita anche dal personale. Non che non si lavori, ma ciascuno per conto proprio. Manca il collettivo e fors’anche la condivisione di una progettualità politica. Anche di questo si dovrà discutere nel congresso, sperando che sia un dibattito vero e franco. Milleottocento e passa iscrizioni al PD del Trentino non sono affatto male, la difficoltà sarà passare dall’adesione individuale ad un comune progetto politico. Viene a trovarmi Pippo Oggiano, ancora qualche giorno e poi sarà in pensione. E a disposizione per fare volontariato, cosa preziosa e rara di questi tempi. Serve un partito che sappia valorizzare il contributo di persone come Pippo che, nonostante tutto, hanno ancora voglia di mettersi in gioco per rendere migliore la politica e, con essa, il mondo in cui viviamo.
