31 Agosto 2010

martedì, 31 agosto 2010

...vediamo di buon ora il direttore dell'Aspan, l'associazione dei panificatori del Trentino. Il pane è simbolo di tante cose, in ogni tradizione, sotto ogni latitudine. Fra i saperi delle terre bagnate dal Mediterraneo, il pane è una storia che accomuna, che racconta, che custodisce. Vorremmo che il 15 e il 16 ottobre prossimi, quando con Predrag Matvejevic presenteremo il suo ultimo libro "Pane nostro", nelle piazze come nelle botteghe questo messaggio entrasse nei cuori e nelle menti di ogni persona...
30 Agosto 2010

lunedì, 30 agosto 2010

...Come ha denunciato nei giorni scorsi Isabella Bossi Fedrigotti dalle colonne del Corriere della Sera, la macchina degli aiuti è in panne. Le organizzazioni umanitarie appaiono impotenti di fronte alla vastità del dramma che coinvolge nel solo Pakistan almeno venti milioni di persone e le agenzie dell'Onu denunciano che quanto finora messo in campo dalla comunità internazionale corrisponde al 25% di quanto sarebbe necessario. Ma quel che lascia più sconcertati è che in questa occasione anche le immagini più toccanti non bucano il televisore, non fanno breccia. Forse perché - è doloroso ammetterlo - anche l'industria del buon cuore richiede le vittime "giuste"...
26 Agosto 2010

giovedì, 26 agosto 2010

Ieri e oggi abbiamo lavorato sul programma "Cittadinanza Euromediterranea", percorso annuale che impegnerà il Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani lungo quattro itinerari relativi alla storia, ai saperi, ai pensieri e alle geografie che hanno segnato e segnano il confronto fra l'Europa e il suo mare. Quando parliamo di identità, dobbiamo essere consapevoli che - nel loro divenire - sono passate lungo queste coordinate, attraverso le navigazioni, i conflitti, gli scambi commerciali, le arti e le scienze. Se oggi non vogliamo venir soffocati dalla paura, allora occorre avere consapevolezza di questi passaggi ed è quel che proveremo a fare dal prossimo mese di settembre fino a tutto l'anno a venire...
24 Agosto 2010

martedì, 24 agosto 2010

...Ma è in grado la politica di valutare e di far tesoro degli sguardi e delle interdipendenze che queste eccellenze sanno realizzare? Quando invece ci si affanna a rincorrere le emergenze, nell'incapacità di elaborare i conflitti e di imparare dalle vicende della storia... Perché mai dovremmo occuparci di Balcani quando non sappiamo nemmeno vedere che il Novecento è iniziato e si è concluso a Sarajevo... Perché mai avere attenzione a questa regione quando non siamo in grado di cogliere che l'Europa si fa o si disfa nei Balcani... Come potremmo valutare a pieno l'interesse di quel che accade in questa parte di Europa se non sappiamo cogliere che lo scontro di civiltà che si vuole fra oriente e occidente passa proprio lungo questa faglia nel cuore del vecchio continente... Come non vedere che la post modernità ha avuto qui, nelle guerre balcaniche degli anni '90, il suo luogo di battesimo...
23 Agosto 2010

lunedì, 23 agosto 2010

...In questi giorni i quotidiani locali affrontano il tema della privatizzazione dell'acqua a partire dalla scelta della Giunta provinciale di muoversi in prima persona, proponendo un proprio Disegno di Legge che prevede la facoltà dei Comuni di optare fra gestione in proprio del servizio idrico e quanto invece previsto dal provvedimento sulla privatizzazione assunto il 20 novembre scorso dal Parlamento italiano. Forse una condivisione del testo nella maggioranza non sarebbe stata male, personalmente considero questa proposta una base di lavoro e credo che ci sarà lo spazio per metterci mano e migliorarla, in Commissione e in aula...
20 Agosto 2010

venerdì, 20 agosto 2010

...c'è un'altra cosa che mi ha fatto pensare e di cui volevo parlare: la reazione delle persone colpite dall'alluvione. La Provincia deve pagare i danni. Ci sono i soldi per gli orsi? E allora devono esserci anche per le case danneggiate o compromesse nell'alluvione...
17 Agosto 2010

martedì, 17 agosto 2010

Ancora qualche giorno di tranquillità prima della ripresa. Il diario allora si concentra su una lettura: James Hillman, Un terribile amore per la guerra (Adelphi). E' un saggio su un tema che fa tremare i polsi, la normalità della guerra. Scrive Hillman: «Non esiste una soluzione pratica alla guerra perché la guerra non è un problema risolvibile con la mente pratica, la quale è più attrezzata per la sua conduzione che per la sua elusione o conclusione. La guerra appartiene alla nostra anima come verità archetipica del cosmo. E' un'opera umana e un orrore inumano, e un amore che nessun altro amore è riuscito a vincere. Possiamo aprire gli occhi su questa terribile verità e, prendendone coscienza, dedicare tutta la nostra appassionata intensità a minare la messa in atto della guerra, forti del coraggio che la cultura possiede, anche nei secoli bui, di continuare a cantare mentre resiste alla guerra»...
12 Agosto 2010

giovedì, 12 agosto 2010

...Far entrare l'Europa nell'immaginario collettivo non è altro dal mio impegno politico. Oggi l'Europa (e le connessioni territoriali) è il progetto politico al quale guardare, la dimensione sovranazionale e quelle regionali sono le polarità possibili di un diverso sguardo (glocale appunto) sul nostro tempo. E di cui la politica, nel suo torpore e nel suo attardarsi sulle dinamiche nazionali, non sa dare testimonianza...
11 Agosto 2010

mercoledì, 11 agosto 2010

...ho considerato questa richiesta come un gesto di stima. Ma anche una sfida verso la politica, qual è del resto il significato profondo di questo lavoro. Perché è come se gli autori avessero voluto prendere per il bavero la politica, provando a farla uscire dal proprio torpore. Così ho pensato che in fondo qualcosa da dire c'era, qualcosa che toccava corde che mi sono care, quelle del conflitto e della sua elaborazione in una regione dove il tempo sembra non passi e il denaro dell'autonomia coprire come la cenere un fuoco che qualcuno gioca a tener vivo. E per provare a fare qui quel che da tempo vado proponendo laddove i conflitti hanno assunto i segni della religione o dello scontro di civiltà. Perché in fondo il bandolo della questione sudtirolese è tutto qui: il disporsi a riconoscere il dolore degli altri...
9 Agosto 2010

lunedì, 9 agosto 2010

...far crescere una cultura del territorio in un contesto, come quello del Basso Sarca, dove in questi anni l'azione dell'uomo ha avuto un impatto davvero pesante. Parliamo di mobilità, dei progetti di collegamento stradale fra il Lago di Loppio e la "Busa" e del fatto che ancora manca nella pianificazione territoriale un approccio che sappia riconsiderare la mobilità non come sinonimo di strade, gallerie, viadotti ma come possibilità di invertire la rotta della crescita continua di strade e automobili. Che vuol dire Metroland, il progetto di collegamento ferroviario delle valli trentine, ma prima ancora riforma istituzionale, ovvero decentramento delle funzioni strategiche sul territorio, passaggio di competenze, introduzione del telelavoro in particolare nella pubblica amministrazione, sostegno alle filiere corte...
4 Agosto 2010

mercoledì, 4 agosto 2010

...Il vecchio Golf Hotel dove si tiene il seminario "Heimat - Europa" è una grande struttura (l'immagine in prima pagina è di una cartolina del 1952), terrazze e verande in legno, grandi corridoi e spazi per feste, un ascensore in ferro battuto fermo da anni, le scale per i piani superiori transennate. Insomma mi ricorda l'hotel Overlook, quello del film "Shining"... Stanno lavorando da giorni, simulando la costruzione di un partito europeo. Non male come idea...
3 Agosto 2010

martedì, 3 agosto 2010

...Gli è bastato poco per capire l'efficacia formativa che la cooperazione di comunità può mettere in campo, come le relazioni costituiscano l'abc di una cittadinanza europea e globale che fatica a crescere altrove o che passa solo attraverso la fredda virtualità del web. Per i giovani che sono qui da una settimana e che ora stanno per intraprendere il viaggio di ritorno e la fatica di 18 ore di pullman, questa rappresenta una pregnante occasione formativa. Per quelli più adulti, la possibilità di mettere fuori il naso dal proprio buco e nutrirsi di immagini. Ed uscire dall'asfittico provincialismo che le cronache locali ti confezionano addosso....