... A Bolzano si riuniscono i presidenti delle assemblee legislative provinciali e regionale per discutere la definizione di un provvedimento organico per la riduzione delle indennità e delle altre voci di spesa. Si parla di un possibile taglio del 10% sulle indennità lorde dei consiglieri, che si andrebbe ad aggiungere alle operazioni che in Trentino sono state fatte nel corso di questa legislatura (il blocco degli aumenti) e di quella passata (l'abolizione dei vitalizi). Ma dalla riunione esce un nulla di fatto, rimandando tutto alla riunione dei capigruppo di inizio settembre. In mezzo a tante proposte più o meno serie, l'unica domanda vera è quella che Silvano Bert ed altri hanno posto nelle scorse settimane: qual è lo stipendio giusto per un parlamentare o per un consigliere che lavora a tempo pieno per la sua comunità? Ne parleremo nella prima riunione del gruppo consiliare di settembre. Nel frattempo rimane l'impegno di chi utilizza una parte della propria indennità (nel mio caso il 50%) per sostenere l'attività del partito ed insieme progetti di solidarietà, di informazione e di partecipazione. Affari loro, si potrà dire. Nel mio caso un impegno preso con gli elettori in campagna elettorale.
Il mare in questi giorni estivi è nelle aspettative di molti. Anche nelle mie, malgrado il mese di agosto sia forse quello meno indicato per andarci. Le immagini di mare che ci arrivano però non sono di serenità, né di contemplazione per le meraviglie della natura. Sono di dolore, invece, di violenza, di morte. Nonostante il Mediterraneo sia al centro di uno straordinario processo di cambiamento, ancora oggi la speranza per migliaia di persone è quella di andarsene, di migrare alla ricerca di una vita migliore, verso un nord simbolo di ricchezza che per molti di loro si rivelerà un tragedia...
... E c'è soprattutto la consapevolezza che in un contesto di profondi tagli finanziari alla nostra autonomia e ad una prospettiva di "lacrime e sangue" sul bilancio provinciale, o ci si attrezza o si viene travolti. E allora è necessario che ogni tassello della nostra autonomia sia messo a sistema. Per questa ragione anche PensPlan deve svolgere la sua parte, nell'ambito di una mobilitazione più generale della finanza trentina. Penso in primo luogo alla realtà delle Casse Rurali, che raccolgono il 65% del risparmio di questa terra, penso a realtà assicurative come l'Itas (il soggetto leader nella raccolta assicurativa trentina), penso alle società di sistema che in questi anni ci siamo dati per l'operatività finanziaria in Trentino. Ed è quello che abbiamo chiesto nella mozione relativamente a PansPlan e ai fondi pensione ad esso collegati (1.800 milioni di euro), ovvero che si studino delle «modalità per creare fondi d'investimento a base territoriale, funzionali ad investire sui settori individuati come strategici per lo sviluppo delle Province Autonome di Trento e di Bolzano»...