... Ouejdane Mejr, Manar El-sayed e Nibras Breigheche sono tre donne diverse fra loro e il confronto, preziosamente stimolato da Adel Jabbar, è davvero interessante. Si parla della paura ("Avrei immaginato di vivere la mia vita così, nel silenzio" dice Ouejdane), di spazio pubblico ("Ma nulla era pubblico" dice ancora Ouejdane riferendosi al suo paese, la Tunisia), di una cittadinanza al femminile e del valore della nonviolenza ("Di fronte alle donne in piazza l'esercito era come paralizzato" dice Nibras), dei nuovi pensieri che la primavera ha reso possibili ("E' la stabilità che mi fa paura, non i Fratelli mussulmani" dice ancora Ouejdane), ma anche del timore verso un presente schiacciato fra il passato che ritorna ed un nuovo che prende le sembianze del fanatismo, come dice Manar pensando a quel che accade in queste ore nel paese d'origine della sua famiglia, l'Egitto. Aprendo in questo una dialettica con Nibras, entrambe giovani donne musulmane che hanno - come è naturale che sia - idee diverse e che grazie alla primavera oggi trovano il modo di confrontarsi...
... In questa calda domenica di giugno, mentre scrivo queste note, il pensiero va necessariamente a questa nostra terra, per nulla estranea a queste stesse dinamiche. Per descrivere l'esito dell'Assemblea della Cooperazione trentina, Alberto Faustini ha descritto un Trentino che "fra il noto e l'ignoto tende sempre a preferire il primo". Saggezza antica? Una cosa è certa. Per salvare la "diversità" del Trentino - e la cooperazione è parte integrante di tale diversità - bisogna coltivare le idee, il pensiero, la formazione... Così la nostra stessa autonomia. A poco servono - ha ragione Faustini - "norme, primarie o altre alchimie". Occorrono spazi collettivi e visionari gentili, merce rara di questi tempi.
L'unificazione dei Disegni di Legge sul software libero e sul divario digitale è stato un lavoro piuttosto complesso. Non per i due testi in sé, ma per effetto della proposta venuta dalla Giunta, di trasformare questi DDL in una sorta di testo unico sul sistema informatico provinciale. Il fatto di riconoscere i principi del Floss in un testo organico fa assumere alla nostra proposta originaria un peso decisamente maggiore, da far diventare il tema dei dati aperti, del software libero e del superamento del divario digitale una sorta di strada maestra che il Trentino decide di intraprendere dopo anni di incertezza e, diciamolo pure, anche di ostilità.
... Tutti ne hanno consapevolezza, gli interventi che si snodano in uno spazio di pensiero ricavato in mezzo alla strada sono all'unisono. Quelli dei consiglieri della circoscrizione, degli assessori comunali presenti come dei consiglieri provinciali (solo il sottoscritto e Andrea Rudari, per la verità). Ci sono tante piccole cose che si possono realizzare, per rendere meno faticosa la vita in questa parte della città. Ma se non si mette mano alla pianificazione urbanistica e non si ripensa lo sviluppo della città, qui i centri commerciali e gli edifici senza qualità continueranno a spuntare come funghi. Questo è il tema che pongo all'attenzione, perché se verranno edificati tutti gli spazi che sono previsti dal PRG lungo via Brennero e più in generale in questa parte della città, a cominciare dall'area ex Sloi per arrivare fino a Canova, la situazione non cambierà affatto...
... Come non capire che parlare della "locanda balcanica" significa indagare la volgarità che ci circonda? Che gettare lo sguardo sull'"isola calva" vuol dire interrogarsi sul potere e sul conformismo? Che mettere a fuoco la deregolazione altro non è che comprendere il formarsi di stati offshore ammantati di simboli nazionali e religiosi. Ma quanti sanno della krćma" o della "filosophia palanka"? E che ne sappiamo da questa parte del mare di Goli Otok o della tragedia dei "Monfalconesi"?...
.... La cultura della parità, come quella della pace, richiede studio, formazione, capacità di mettere a confronto legislazioni diverse, elaborazione di proposte nuove. Tutto questo può avvenire per volontariato? Certo, il volontariato è importante e ha rappresentato l'ossatura di un Trentino che ha saputo resistere allo spaesamento. Ma il volontariato richiede - per essere efficace nel suo agire - un lavoro metodico che non può essere lasciato alla buona volontà dei singoli. Sfido a trovare una cosa così difficile e faticosa come l'elaborazione del conflitto. O forse non sappiamo che non esiste riconciliazione senza elaborazione del passato... Possiamo forse immaginare di lasciare prassi di questo tipo al primo che capita? Sappiamo di che cosa stiamo parlando? Curare le ferite immateriali non è meno faticoso (e non richiede meno perizia) dell'intervento di tipo medico. Per questo bisogna investire risorse importanti, nella Parità come nella Pace. L'ossessione del fare è la demagogia di questo tempo.
«... Prima della guerra nazionalista, sul versante del massiccio del Velebit che si affaccia sulla Kraijna, c'era un giardino botanico d'alta montagna. Il suo curatore, un professore di Zagabria, si recava da anni in quella piccola valle per mettere a dimora piantine selvagge: cardi bianchi e viola, lingue di cervo, edelweiss, ciclamini, genziane, pulsatille e così via, per ciascuna scegliendo l'esposizione al sole, il grado di umidità, la protezione dal vento, l'humus, la vicinanza alla pietra o all'alto fusto. Aveva poi collocato piccoli cartelli con i nomi, una spiegazione più generale sulla sua opera all'inizio del percorso e una raccomandazione: raccogliete immagini, non fiori. Che cosa sarà accaduto a quella minuscola patria del professore, al passaggio di quella guerra tra le più belluine, e poi, quando forse di lì è passato il fiume dei profughi? Anni di lavoro, per una patria roboante, o per niente? E che cosa avrà pensato, che cosa starà pensando il professore di Zagabria? Che cosa avrà pensato del senso che la storia dovrebbe assegnare al singolo, alla sua singola memoria, al suo singolo scegliere un'attività? ...»
Lidia Campagnano, Gli anni del disordine 1989 - 1995. La Tartaruga edizioni
Anche il giorno dopo a Cles c'è molta gente, la sala Borghesi Bertolla affollata. In questa serata con me come relatore c'è anche il dott. Mario Meggio che da anni si occupa degli aspetti sanitari dell'inquinamento da asbesto. Ne esce una serata molto bella e ricca di informazioni. Le persone in sala sono attente, applaudono, riconoscono persino il valore di una politica che sa porsi le domande prima che i buoi siano scappati dalla stalla. Interviene anche il giudice Flaim. Per anni ha seguito le cause civili di lavoratori che si sono ammalati e sono morti a causa dell'amianto, e si complimenta con me per questa legge. Anche i numerosi amministratori locali presenti sono soddisfatti del confronto. Credo di poter dire, una pagina di buona politica. Replicheremo a Sanzeno, sempre in val di Non, il 21 giugno prossimo...
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po' da vivere...
La primavera intanto tarda ad arrivare» ...