... La crisi, infatti, non è solo della politica. La crisi investe ogni segmento di questo difficile passaggio, fra un passato il cui peso specifico è stato gigantesco (il Novecento) e che pure non abbiamo ancora elaborato (e che per questo non passa), ed un futuro che ancora non sappiamo immaginare perché è la tecnica a scandirne le forme. In questa contraddizione, siamo immersi. Mentre perdiamo un sacco di tempo in stupidaggini, rottamazioni e regole, senza comprendere che il ricambio nasce in primo luogo dall'elaborazione della storia (anche quella più recente), qualcuno compra il futuro, dalla terra al cloud, la nuvoletta immateriale della conoscenza...
Diario di viaggio nell'Europa di mezzo. Quinta puntata.
... a Srebrenica, nel memoriale di Potoćari dove si ricordano le 8.372 vittime del primo genocidio in Europa dopo la fine della seconda guerra mondiale. In questo luogo della memoria, che nulla concede alla retorica, si avverte una grande quiete. Quasi tutti i miei compagni di viaggio sono qui per la prima volta e il loro sguardo appare smarrito di fronte a questo mare di lapidi bianche. Sono tutte uguali, cambia solo il nome a cui sono riconducibili quei poveri resti ritrovati dopo anni nelle fosse comuni e la data di nascita. Nella loro uniformità e nell'allineamento perfetto raccontano la comunità di destino delle tante vite, ciascuna diversa dall'altra, che in quel luglio vennero spezzate grazie all'ipocrisia di una comunità internazionale che mise a protezione di migliaia di profughi centocinquanta ragazzotti olandesi che nelle rare immagini di quei giorni sembravano delle comparse, imbarazzate, impaurite e talvolta conniventi, come quando brindavano a rakija con i responsabili della mattanza...
Diario di viaggio nell'Europa di mezzo. Quarta puntata.
... Agli occhi di chi già ha imparato a conoscerla, come per chi è qui per la prima volta, il fascino della città non lascia scampo. Eppure Sarajevo è cambiata e sta cambiando, purtroppo non in meglio. La città che ha saputo resistere per millequattrocento giorni ai bombardamenti e ai cecchini, oggi ha paura. Quel che segna la città è l'onda lunga della guerra, ovvero della criminalità organizzata, della piccola malavita, ma anche dell'imbarbarimento delle relazioni fra le persone. Di una povertà crescente a fronte della ricchezza dei luoghi, degli anziani che non hanno di che vivere, stridente con il lusso di chi è arricchito nella guerra come nel dopoguerra...
Diario di viaggio nell'Europa di mezzo. Seconda puntata.
Maja ora è una giovane donna. Ma quando i suoi genitori la caricarono su un pullman polveroso, come lo sono i pullman di ogni esodo, estremo atto di amore per proteggerla dall'inferno, aveva appena undici anni. Finì nel fiume dei profughi. Come destinazione, un paese "e una lingua da imparare in fretta", dall'altra parte del mare. La guerra le ha portato via molte cose, il diritto all'adolescenza fra l'altro. Ma non la speranza. Così qualche anno fa ha deciso di rientrare in Bosnia Erzegovina per prendersi cura del suo paese...
Diario di viaggio. Prima puntata.
... il dolore che Goli Otok emana è per me ancora più lancinante. Il modello è quello inaugurato ad Auschwitz: "Arbeit mach frei", il lavoro rende liberi. Lo scheletro di una grande, ossessiva, allucinante... fabbrica della morte, dell'umiliazione, della demolizione psicofisica dei detenuti. E' stata in funzione fin quasi alla fine (1988) del paese che l'aveva prodotta, praticamente ieri. Oggi è lì come una fabbrica dismessa delle nostre periferie urbane, un mostro trafitto le cui macerie di ferro ed eternit emanano ancora la loro vocazione mortale...
" La Provincia autonoma di Trento, in coerenza con i principi costituzionali che sanciscono il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, la promozione dei diritti umani, delle libertà democratiche e della cooperazione internazionale, riconosce nella pace un diritto fondamentale degli uomini e dei popoli, favorendo l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, sulla base del principio di sussidiarietà.
... A tal fine la Provincia autonoma di Trento promuove la cultura della pace attraverso gli interventi disciplinati dalle vigenti leggi provinciali in materia di sostegno alla cooperazione per lo sviluppo, di emigrazione e di immigrazione straniera extracomunitaria, di diritto allo studio, di formazione professionale e di cultura.
... La Provincia autonoma di Trento promuove inoltre una migliore conoscenza dei
problemi della pace, dei diritti umani, della solidarietà tra i popoli e delle modalità non violente di risoluzione dei conflitti, avvalendosi prioritariamente delle iniziative, degli studi, delle ricerche e della documentazione di cui alla presente legge".
(Art.1 della LP 11/91)
Fra i compiti del Forum: "... Formulare proposte alla Giunta provinciale in relazione agli strumenti di programmazione degli interventi provinciali in materia di cultura, di emigrazione, di immigrazione, di solidarietà internazionale, di istruzione, di formazione e di politiche giovanili"
(Art.7, comma g, della LP 11/91)