... In genere i progetti tendono all'autoreferenzialità, in una dialettica piuttosto angusta fra donatore e beneficiario. Ma qui non ci sono né donatori, né beneficiari. "Afghanistan 2014" è un'opportunità per discutere del futuro, per far circolare pensieri e idee, per riflettere sull'operato della diplomazia internazionale e per attivare una diversa diplomazia capace di costruire relazioni fra territori e persone. Un cantiere, appunto. Ed è proprio questo che si sta realizzando attraverso un passa parola che coinvolge in primo luogo gli afghani della diaspora in Europa. Perché attorno al cantiere "Afghanistan 2014" sono già stati coinvolti esuli che vivono e operano in Inghilterra, Germania, Grecia, Svizzera, Olanda e Svezia, oltreché in Italia e, ovviamente, in Afghanistan. Tanto da farli arrivare sin qui, in Trentino...
Un po' il diario di questi strani giorni, un po' un editoriale. Il saluto ad un amico che se ne va, interprete straordinario di un secolo che nonostante tutto ha dato corpo alla speranza. Ma anche di un impegno politico di cui non è facile oggi trovare traccia. La fatica di difendere l'autonomia, quando non si ha consapevolezza dell'anomalia trentina. L'inganno della discontinuità. Il racconto che non abbiamo saputo proporre. E, infine, lo stupore per un incontro.