... Eh sì, semplicemente idee... Nella crisi dei corpi intermedi e della politica è proprio qui il punto cruciale. E' quello che ancora si fatica a comprendere anche nel mondo della cooperazione internazionale che si riunisce a Milano su proposta del ministroRiccardi. Che infatti si attarda a discutere di percentuali di bilancio da dedicare alla cooperazione, peraltro vergognosamente inconsistenti, quando il problema è nell'idea stessa dell'aiuto allo sviluppo. Quante volte ho ripetuto in questi anni che la crisi della cooperazione internazionale riguarda il suo sguardo vuoto sul presente... che dobbiamo smetterla di dividere il mondo in nord e sud del mondo, in sviluppo e sottosviluppo, in donatori e beneficiari...
... Penso fra me che la distanza fra i cittadini e la politica sia in primo luogo dovuta al fatto che quest'ultima ha poco da dire. Parlare alla gente comune di Albiano di elaborazione dei conflitti, nella cui assenza le guerre non finiscono mai, del perché sia necessario investire in conoscenza e nella cultura della pace, potrebbe sembrare fuori dal mondo ma vi posso assicurare che così non è stato. In molti mi vengono a ringraziare o a chiedermi delle cose che per timidezza non hanno avuto il coraggio di pormi in pubblico. Ecco, la politica deve ritrovare la capacità di parlare al cuore e all'intelligenza delle persone.
"Complimenti" mi aveva detto nel pomeriggio un anziano signore, non so se di Verla di Giovo o di Borgo Valsugana, venuto in visita guidata al Consiglio Provinciale dopo il mio saluto nel quale raccontavo delle leggi che sono riuscito a portare a casa in questa legislatura. E poi aveva proseguito dicendomi: "Ma elo el g'à poc' del politico". E nelle sue intenzioni era effettivamente un complimento.
... ammetto di sentirmi piuttosto sollevato nell'avere, in concomitanza con l'assemblea del PD del Trentino, un incontro pubblico a Volano sul tema dell'amianto. Una sala gremita di partecipanti a parlare di un problema di grande rilevanza ambientale e sociale, può aiutare a riconciliare cittadini e politica. E così avviene, nel fitto confronto che segue la mia ampia esposizione. Una discussione tutt'altro che banale, nella quale la questione amianto diventa l'occasione per riflettere su uno sviluppo senza limiti, sul principio prudenza che dovrebbe presiedere le nostre scelte, sulla responsabilità di chi sapeva delle patologie correlate all'amianto ed è stato zitto in nome del proprio profitto...
... Fra le altre interrogazioni, tre sono dedicate all'appalto per la centrale idroelettrica di Val Nambrone. Qui l'operazione fatta dal Comune di Pinzolo puzza di bruciato e il fatto, come risponde l'assessore Pacher, che le procedure siano state rispettate nulla toglie al fatto che il Comune abbia lasciato il campo ad una società privata di cui nemmeno si conosce l'insieme della compagine societaria, di fatto buttando al vento un'entrata valutabile intorno ai seicento mila euro annuali. Oltretutto (e forse non a caso) senza il coinvolgimento del Consiglio Comunale, determinando la protesta dei consiglieri di minoranza. La cosa andrà approfondita...
... Abitare questo crinale tagliente, questa è la sfida. Per questo riprendo l'articolo di Steven Forti che ci ha raccontato dell'11 settembre di Barcellona, quel milione e mezzo di persone che hanno partecipato alla festa della Catalogna rivendicando l'indipendenza dalla Spagna. Barcellona è città tradizionalmente democratica, il 20% della popolazione catalana in piazza non può essere bollata semplicemente come un'istanza egoista. Come non comprendere, infatti, che il paradigma dello stato-nazione rappresenta un ferro vecchio? Che i nostri paesi sono già plurinazionali e che le identità sono sempre in divenire? Che la cifra dei problemi è sempre più sovranazionale e territoriale? Che la dimensione statale è sempre più inservibile e fuori scala, troppo grande per le istanze territoriali, troppo piccola per le dinamiche globali? ...
...Come non comprendere, ad esempio, che il voto del 6 novembre 2012 negli Stati Uniti d'America sarà cruciale non solo per il futuro di quel paese ma anche per scongiurare scenari inquietanti e nuove guerre regionali? Uno dei passaggi più importanti della presidenza di Barack Obama è stato il suo discorso all'Università del Cairo il 4 giugno 2009, quando di fronte a migliaia di studenti propose un nuovo inizio nelle relazioni fra Stati Uniti d'America e mondo islamico. Ed ecco che, in piena campagna elettorale per le presidenziali americane, scatta un'odiosa provocazione come il film su Maometto che infiamma il mondo arabo e non solo. Da dove nasce questa operazione? Come non vedere la comunanza di obiettivi fra la destra americana, il governo israeliano e al-Qaeda? ...
... Ci incontriamo con Paolo Ghezzi, giornalista ed editore delle edizioni "Il Margine" per parlare della conversazione in programma con Goffredo Fofi in ricordo di Andrea Zanzotto il 18 ottobre, nel primo anniversario della sua scomparsa. Proprio nelle edizioni dell'Asino (la piccola casa editrice diretta da Fofi) nel 2009 era uscito "Il Veneto che amiamo", un'intervista a Luigi Meneghello, Andrea Zanzotto, Mario Rigoni Stern e Fernando Bandini, scrittori e poeti che hanno indagato la loro terra e lo spaesamento che l'attraversava. Bisognerebbe riflettere sul fatto che proprio questa terra dove la perdita d'identità sociale ha prodotto i maggiori guasti, abbia espresso in questi anni le cose migliori sul piano della poesia, della letteratura, del teatro popolare. Come se il meglio della parola nascesse nelle condizioni estreme. Potrebbe essere una metafora per la politica. Al contrario vedo solo un crescere di violenza verbale (e di furbizia) attorno alla politica, un dibattito che nel vuoto delle idee assume le caratteristiche di scontro generazionale. Sarebbe devastante e per la verità già un po' lo è. Chissà che in questo tempo gridato non ci possa venire in aiuto proprio la poesia...
E' stata una domenica mattina di intenso confronto quella che abbiamo avuto ieri su un tema tanto interessante quanto impegnativo come la riflessione attorno al rapporto fra la creazione di lavoro e le identità territoriali, con una particolare attenzione all'animazione territoriale quale strumento di sviluppo.
Si trattava di un primo momento di confronto fra persone "informate sui fatti" che si sono ritrovate su invito di Franco, Luca, Michele e Tommaso a partire da una breve sollecitazione che poneva i titoli della riflessione. E che qui riporto per farvi capire il senso dell'incontro.