... Se ne è andata Novella, la mamma di Elio e di Fausto. Non l'ho più vista da chissà quanto tempo, dopo che le nostre storie hanno preso strade diverse e le stesse amicizie non sono state coltivate. Oppure compromesse da un mestiere, quello di vivere, che non s'impara mai abbastanza. Perché non si è amici comunque. Però verso Novella sento di avere un debito. Nei primi anni '70 la sua casa di San Martino era un porto di mare e la porta non era mai chiusa (anche perché non c'era). C'era invece un piccolo cancelletto di legno che dava direttamente sul giroscale e che ti introduceva nella cucina sempre in funzione per tutte le persone che richiedevano asilo, anche quando questo durava per qualche mese o qualche anno (sì, proprio qualche anno). Quella casa era una piccola spoon river e Novella ne era la custode, burbera e tenera ad un tempo. Per me, cresciuto in una famiglia piccolo borghese dove la forma era tutto, quel luogo e quelle persone (fra tutti lo zio Gianni, anima del consiglio di fabbrica della Michelin), rappresentavano un altro mondo, un altro modo di pensare le relazioni, la fatica e insieme la speranza di vivere in un tempo che, nonostante tutto, stava producendo cambiamenti radicali. Nell'angustia di quella casa povera ho imparato molte cose, ma una su tutte, la bellezza dell'altruismo. Grazie Novella...