... Quella dell'incontro con Stefano e Roberto, due giovani agricoltori di Pavillo, in Val di Non. Mi raggiungono nel mio ufficio a Trento perché sono rimasti favorevolmente colpiti dall'opuscolo sulle attività svolte nel corso della legislatura sull'agricoltura e sull'animazione territoriale. Mi dicono di essere in molti ragazzi che vorrebbero intraprendere la professione agricola ma che si scontrano con la mancanza di terra. Vorrebbero costruire una realtà associata, improntata sulle produzioni biologiche e di qualità. Mi segnalano anche che oggi chi beneficia dei contributi provinciali del settore sono spesso quelli che in fondo non ne avrebbero più di tanto bisogno, a cominciare dai trattori milionari che non servono se non a rendere impermeabile il terreno. Con loro discutiamo della mia legge sui Fondi rustici e di un'iniziativa da intraprendere con i Sindaci e la Comunità di Valle affinché si facciano garanti presso i proprietari dell'affitto dei terreni. Mi salutano dicendomi del loro sostegno elettorale...
... alle 21.00 mi attendono a Malè per una nuova puntata delle Conversazioni sul Trentino. Più di venti persone, diverse generazioni, diverse storie, grande attenzione. Qui si avverte la distanza da una politica che talvolta anche a Trento fatica ad interloquire con i territori, anche perché le occasioni di confronto sono rare e dovrebbero avvenire non solo in campagna elettorale dove tutto è condizionato dalle dinamiche del voto. E in effetti se qualcuno non ti chiama è difficile che si possa arrivare fin quassù. Gli incontri sul territorio nel corso della legislatura sono stati molti: penso a quelli svolti in ordine alle leggi sulle filiere corte, sull'amianto, sull'acqua, sulla finanza di territorio, sul software libero, sull'inquinamento elettromagnetico... Personalmente ero stato qui (precisamente ad Ossana) durante la campagna referendaria sull'acqua bene comune, insieme con l'amico Emilio Molinari in quel tour di oltre quaranta incontri che avevo organizzato in Trentino affinché la nostra comunità si esprimesse numerosa contro la privatizzazione dell'acqua (e malgrado non tutti nel PD condividessero questa battaglia). In ogni caso, l'incontro che la famiglia Zappini ha organizzato, ad ascoltare le persone nella sala del ristorante La Segosta, sembra davvero importante, così la condivisione...
... Insieme a me, innanzitutto i padroni di casa, Annarita Di Nunno e Sergio Valentini (presidente regionale di Slow Food), ma anche tante altre persone che hanno portato il loro contributo di idee e di esperienza professionale, come Edoardo Arnoldi che da anni lavora al Dipartimento agricoltura della PAT e che ha collaborato al lavoro di ricostruzione di una politica sull'agricoltura del PD del Trentino, Mario Pojer che di mestiere fa il vignaiolo con la passione per l'agricoltura trentina, Alessio Manica che è sindaco di Villa Lagarina e che è candidato insieme a me nella lista del PD, Angelo Giovanazzi che ha illustrato il progetto Terre Salubri Alpine e il lavoro per dare una carta d'identità ad alcuni dei prodotti di qualità del nostro territorio come la casaliva del Garda (oliva del Garda trentino), Eric De Carli che ci ha raccontato la storia del Blanc de Sers, Matteo Piffer che ci ha portato il pane pasta madre del Panificio Moderno di Isera, Luca Paolazzi che ci ha raccontato dell'esperienza che sta crescendo di Imperial Wines, Romina Baroni che oltre ad essere la giovane vicesindaca di Villa ha curato il prezioso lavoro di tutela e di valorizzazione dei muri a secco nel paesaggio lagarino, Massimiliano Pilati che lavora nell'associazione degli agriturismi trentini, Giuliano Pezzini che è l'animatore dell'associazione Alta Val di Non - Futuro sostenibile e che ci ha parlato della difesa del pascolo...
... Per arrivare di notte e sotto la pioggia a Tonadico, in Primiero, ci vuole quasi un'ora e mezza di viaggio. Ma devo dire che ne valeva la pena. Sono con Enrico Turra, Alessio Manica e Giacobbe Zortea e la discussione che si sviluppa con i presenti è vera e bella, nonostante le tensioni che hanno attraversato il PD in zona. Anche qui, persone attentissime e competenti, interventi per nulla banali e anche noi facciamo bene la nostra parte se è vero che le persone lasciano la sala soddisfatte, chiedendo un po' di materiale da diffondere. I numeri di questi incontri non sono travolgenti, ma più di venti persone a Tonadico non sono proprio cosa da nulla. Specie se il confronto spazia anche attorno ai nodi politici più ampi, ben oltre quindi la realtà di una valle che si vive ai margini, segnata dall'emigrazione fino agli anni '80. Ricordo i primi incontri con Angelo Orsingher quando era Sindaco di Canal San Bovo e dello scoramento nel vedere le case sempre più disabitate per effetto della gente che se ne andava per la mancanza di lavoro. Ne è passata di acqua sotto i ponti, le cose sono cambiate, ma ancora oggi il tema del lavoro qui si fa sentire. Nella birreria Shangrillà di Fiera di Primiero dove andiamo a prendere qualcosa a fine serata incontro Nicola Simion, uno dei ragazzi che hanno dato vita alla produzione artigianale di birra, diventato presidio Slow Food. Per dire che qui come altrove il lavoro passa anche attraverso la fantasia e l'inventiva delle persone che con la filiera corta riescono a produrre cose uniche. E' così che si fa e queste cose andrebbero agevolate, ma questo non sempre accade, anzi. Occorrono visioni, sguardi lunghi. E un po' meno burocrazia.
... Temi quelli relativi al territorio che saranno al centro della mia campagna elettorale anche nelle prossime serate di Borgo Valsugana, Tonadico, Pomarolo, Fiavè... e soprattutto di domenica 13 ottobre alla locanda delle 3 Chiavi ad Isera (ore 17.00, sentitevi tutti invitati) quando il tema sarà la "Terra madre", in una serata sulle filiere corte dove con Sergio Valentini (presidente regionale di Slow Food) daremo la parola ad alcuni esempi di eccellenza nella produzione del pane e dell'olio, del formaggio e del vino. E sui quali penso di aver lavorato con attenzione in questa legislatura, se consideriamo che la legge sull'educazione alimentare e le filiere corte è stata senza dubbio l'atto legislativo più rilevante in un settore come quello agroalimentare che pure tiene ma che al tempo stesso richiede nuove e più coraggiose politiche che puntino sulla valorizzazione della qualità e sulle alleanze di territorio. Come scriveva nei giorni scorsi Giuseppe De Rita sul Corriere della Sera, il ritorno alla terra rappresenta politico, ma che oggi la politica fatica a rappresentare.
...Questo dialogo fra i cinque anni appena conclusi e il futuro è anche per il titolo del manifesto/programma che presento agli elettori: "Fare meglio con meno". Descrive un'idea che ho proposto nel corso della scorsa legislatura per far fronte ad un contesto nuovo segnato dalla diminuzione dellerisorse finanziarie disponibili e condivisa, anche se non sempre coerentemente, dalla coalizione di governo. Ma insieme rappresenta un programma per un domani incerto, un'idea di mobilitazione delle risorse umane, delle coscienze, dei saperi... se non vogliamo che sia la guerra di tutti contro tutti. Il "si salvi chi può" che abbiamo conosciuto nel buio di un ventennio che ancora non si è concluso e al quale comunque il Trentino ha saputo contrapporre una visione (e politiche concrete) diverse...
... Pongo in altre parole il tema cruciale della cittadinanza. Di uscire da quello schema pauperistico e paternalistico per il quale queste persone non possono permettersi - se impattano con l'amministrazione pubblica - di essere nient'altro che dei poveri da aiutare. Vedo le persone che ascoltano, nel frattempo diventate un po' più numerose, attente e forse anche colpite da questo sguardo sul quale abbiamo lavorato per mesi come Forum in rapporto al nuovo protocollo di Millevoci, non a caso guardato con sospetto dall'approccio caritatevole di un assessorato provinciale incapace di andare oltre l'emergenza...
... Raffronto questo momento d'incontro con la raccolta di firme che nella mattinata di giovedì si svolge in via Mazzini a Trento e alla quale partecipo come autenticatore. Riguarda un disegno di legge di iniziativa popolare per migliorare la legge Basaglia, quello straordinario atto politico che il Parlamento varò nel 1978 e che portò alla chiusura dei manicomi. Un atto di grande civiltà che in questi anni ha pure mostrato qualche crepa, nel rapporto con un crescente disagio mentale, con la difficoltà delle famiglie di convivere con situazioni spesso difficili e senza un adeguato sostegno e preparazione, con la carenza di strutture pubbliche o del privato sociale in grado di sostenere le persone con disagio mentale. L'iniziativa parte da Trento e non a caso. Il servizio di psichiatria guidato dal dottor Renzo De Stefani rappresenta certamente un'eccellenza in campo nazionale e non solo. Occorrono cinquantamila firme per fare arrivare il testo in Parlamento, in un Parlamento che oggi non avrebbe certamente il profilo per una legge come la 180. Ma la sfida va sostenuta. Stando al tavolo della raccolta, devo dire che un po' mi stupisco nel vedere tante persone fermarsi a firmare e a dialogare con me e con i volontari delle associazioni che promuovono l'iniziativa. Il tema non è dei più facili, eppure avverto come sia sentito diffusamente. Anche questo rappresenta un tratto di civiltà di questa nostra terra e mentre mi allontano dopo tre ore e mezza di raccolta, mi chiedo quanto la politica oggi sia in grado di corrispondere a questa sensibilità.
La presentazione di un libro coraggioso, che si ostina a pensare la politica come qualcosa di alto e nobile. E' quel che avviene a Cognola di Trento sabato pomeriggio. Ne seguiranno altre (Rovereto, Lavis, Cles, Primiero quelle già programmate) per testimoniare come anche in una campagna elettorale lo spessore delle parole possa e debba avere cittadinanza e aiutare la politica. Come ho detto nelle conclusioni della tavola rotonda, ognuna di esse sarà un'occasione di dialogo e di cultura coalizionale, merce rara quando si tratta di raccogliere consenso elettorale. Altrettante occasioni dove riprendere quel filo rosso sul piano della sperimentazione politica che negli anni ha reso possibile l'anomalia trentina. Perché c'è stata una stagione nella quale essere laboratorio ha fatto la differenza. Lo ripeto, merce rara. Chissà se ha ragione Edoardo Arnoldi nell'affermare che il 21 settembre potrebbe diventare una data da ricordare nella vicenda politica trentina?
... Perché l'incontro, promosso dal Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani, è rivolto in particolare ai parlamentari trentini, ai quali chiediamo di farsi carico del tema considerato che la competenza è del Parlamento italiano. Così la lettera dei "cittadini del nulla" probabilmente arriverà sulla scrivania di tutti i parlamentari che forse nemmeno conoscono la distinzione fra emigrati e richiedenti asilo. Persone, gli uni e gli altri, che richiedono attenzione e dignità. Entrambi, ce lo siamo ripetuti in mille modi, risorse da valorizzare, anche se questa espressione non mi piace affatto. Ma chi chiede asilo per le proprie idee non ha scelto di andarsene del proprio paese, vi è stato costretto. E questo farsi carico, lungo il Novecento, di una protezione di civiltà ha rappresentato non solo la possibilità di tenere aperta una speranza per chi si è trovato in questa situazione ma anche una prerogativa per quei paesi che per questo sono diventati terra d'asilo...
... La legislatura regionale finisce qui. Non me ne rimane un grande ricordo, né sul piano politico, né su quello umano. Sul piano politico i passaggi rilevanti si contano sulle dita di una mano. Penso al voto con il quale - prima regione italiana ad esprimersi in questo senso - il Consiglio Regionale ha alzato la sua voce contraria all'acquisto da parte dello Stato dei cacciabombardieri F35. Penso ad un'altra iniziativa che ha preso il via da una mia proposta ovvero la costituzione del Fondo regionale per lo sviluppo locale. Dopo l'approvazione della mia mozione per costituire - attraverso le principali istituzioni finanziarie regionali (PensPlan, Laborfonds, Itas, sistema delle Casse Rurali trentine...) - un fondo per sostenere e valorizzare l'economia regionale, la proposta ha rappresentato il dato saliente dell'ultima Legge Finanziaria Regionale con un investimento iniziale di 500 milioni di euro (250 milioni per ognuna delle due province autonome). Che questo atto politico, forse il più rilevante della legislatura regionale, venga da una mia proposta non credo sia affatto trascurabile. Ma questo non cambia il giudizio di fondo su un contesto istituzionale da ripensare radicalmente. Una terza cosa di rilievo è stata la proposta sulla "Convenzione" come metodo per mettere mano allo Statuto di Autonomia, più un atto di testimonianza politica lasciata agli atti che altro, avendo incontrato anche su questa iniziativa una sorta di veto della SVP (che pure nel merito avrebbe dovuto guardare con grande favore). Anche in questo caso nata da una proposta mia e della consigliera Margherita Cogo, grazie al lavoro di collaborazione con Mauro Cereghini e Paolo Pasi...