... E poi spazi immensi, una luce che solo il Messico ti regala, il Popocatépetl1 che dai suoi 5.452 metri rumoreggia immerso nelle nuvole, la periferia di Puebla che sembra non finire mai (che con i suoi sei milioni di abitanti è solo la quinta città del paese), le grandi pianure coltivate, le aride colline bruciate dal sole (e da una siccità anche qui mai così dura), le spettacolari foreste di cactus ed infine Oaxaca, la capitale della regione del cacao, di un'immensa biodiversità studiata dai botanici di tutto il mondo (qui si sono scoperte oltre novecento diverse specie di felci), di antiche regole di autogoverno e infine di radicate tradizioni culturali. Una di queste il culto dei morti, diffuso in tutto il paese come eredità pre-ispanica ma qui particolarmente forte e festoso tanto da diventare una forma di attrazione turistica...
Siamo arrivati la notte scorsa a Città del Messico. Che emozione riabbracciare i nostri amici, Carlos e Pano, persone speciali con le quali abbiamo costruito negli anni una relazione speciale. Ci siamo conosciuti nell'ormai lontano 1994. Con Alberto Tridente, andammo in questo meraviglioso paese a seguire la campagna elettorale di Cuatemoc Cardenas...
... La riflessione sembra infatti incartarsi attorno al rapporto fra Stato e territori, come se il cambio di paradigma, che pure emerge come necessità in qualche intervento, rappresentasse un dettaglio. Lo ha ben compreso Aldo Bonomi che lo invoca nella sua relazione, così come nel confronto che segue il professor Enzo Rullani (Facoltà di Economia dell'Università Ca' Foscari di Venezia) che con ancora più forza invoca questo scarto di pensiero. Ma in che cosa consiste questo cambio fatica ad emergere, forse anche perché questo metterebbe in difficoltà chi fra i presenti ancora pensa alla centralità dello stato nazionale. Perché questa è la questione: andare oltre il paradigma dello stato-nazione...
Un balcone alto sul mare, un buon bicchiere di vino, qualche vela all'orizzonte... quale miglior contesto per confrontarsi sui segni del tempo?
Sono in Sardegna per qualche giorno di riposo, mare, sole e qualche buona lettura. Nella Sardegna vera, non quella finta confezionata per un turismo estraneo allo spirito dei luoghi.
L'agriturismo Guthiddai nei pressi di Oliena è un piccolo paradiso di quiete che con Gabriella abbiamo scoperto molti anni fa, fra il Golfo di Orosei e il parco nazionale del Gennargentu, le fonti di Su Gologone e il Supramonte...
Da mercoledì sono a Messina per una tre giorni di manifestazioni nel sessantennale della Conferenza che si svolse in questa città (e nella vicina Taormina) nei primi giorni di giugno del 1955, mettendo le basi per il successivo Trattato di Roma, l'atto che più di altri segnò la nascita dell'Europa politica.
Parlarne dopo più di mezzo secolo con questo obiettivo non ancora pienamente raggiunto, potrebbe sembrare fuori luogo, ma non è affatto così. Perché l'Europa che abbiamo è quella degli Stati nazionali, perché questa Europa ancora non scalda i cuori e forse perché, malgrado l'apparenza – come scrive Paolo Rumiz nel suo ultimo lavoro – oggi c'è meno Europa di cent'anni fa. ...
... Così ha preso corpo la nostra vicinanza, “cuginanza” l'abbiamo chiamata nei nostri incontri fra il Trentino e la Calabria negli spazi che le nostre sensibilità ci portavano a condividere, dalla Locride a Sarajevo, da Teano a Mazara del Vallo, aggiornando di volta in volta questo nostro sguardo euromediterraneo. Tanto che nei prossimi giorni avremmo dovuto essere insieme nella città che ti ha chiamato a fare l'assessore alla cultura, in occasione del sessantesimo anniversario della Carta di Messina che dell'Unione Europea ha rappresentato uno dei mattoni iniziali. E lo saremo, vedrai.
Le cose ora sembrano andar meglio, tanto che ieri ci siamo scritti qualche parola. Con l'esortazione, da parte mia, a rimettersi per bene perché di quel cuore e di quella sensibilità europea e mediterranea non solo c'è un grande bisogno, ma perché di matti come noi che nella loro vita non hanno mai detto “questo non si può fare” non ce ne sono proprio tantissimi ...