16 Marzo 2013

Chiamatemi Francesco

di Raniero La Valle

Un papa che si fa chiamare Francesco suscita prima di tutto un moto d'incredulità: no, non è possibile che sia un Francesco. Infatti nessun papa prima si era fatto chiamare così, e ciò perché a partire da quando era ancora in vita Francesco d'Assisi, Francesco e il papa hanno rappresentato due archetipi, due figure diverse dell'essere cristiano. Da quando il papa, a partire dalla "rivoluzione papale"  dell'XI secolo, è stato costruito dalla tradizione romana come sostituto di Dio e supremo signore terreno, a cui dovesse essere "sottomessa ogni umana creatura", nessun successore di Pietro avrebbe potuto osare chiamarsi Francesco.

15 Marzo 2013

Quando la formazione fa parlare di sé…

(15 marzo 2013) L'obiettivo che ci eravamo dati come Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani e Associazione Libera nel promuovere la Winter School "Mafie senza confini" era quello di realizzare un percorso formativo con il duplice scopo di fornire elementi di conoscenza del carattere postmoderno della criminalità organizzata e di interrogarci sugli strumenti che una comunità è in grado di mettere in campo per contrastarne gli effetti sul proprio territorio.

Realizzare la winter school sulle mafie a Trento era poi oltremodo significativo per indicare il fatto che di fronte ad un fenomeno tanto complesso ed invasivo nessuno può ritenersi al riparo e chiamarsi fuori.

Il risultato tanto sul piano dei contenuti come su quello della partecipazione è stato significativo, tanto che la richiesta venuta dai partecipanti (ma anche dai relatori) è stata quella di dare continuità alla riflessione e alla modalità proposta.

Interessanti anche le relazioni che sono nate sul piano dello scambio di esperienze, nella cooperazione come sul piano istituzionale, che avranno seguito anche nella solidarietà con il Comune di Napoli alle prese con la ricostruzione della Città della scienza, distrutta nelle scorse settimane per mano della camorra. 

Ne è testimonianza anche il bel fondo che Simone Casalini ha proposto sul Corriere del Trentino di giovedì 14 marzo che ripropongo a chi fosse sfuggito.

13 Marzo 2013

Un ponte con la Palestina

Aboud è un suggestivo villaggio palestinese, non molto lontano da Ramallah. Un'area archeologica di grande valore, fra centinaia di ulivi millenari. Proprio ad Aboud si è realizzata una piccola cantina, affinché l'antichissima tradizione locale di produzione vitivinicola possa rivivere e dare lavoro e futuro alla comunità locale.

Il progetto s'intitola "Vino di Cana", la cornice è rappresentata dal Protocollo d'intesa che nel 2011 la Provincia Autonoma di Trento ha siglato con l'Autorità Nazionale Palestinese sull'agricoltura e lo sviluppo rurale. Protocollo che sarà al centro dei colloqui con i ministri dell'agricoltura e del lavoro e che in questi mesi ha trovato concretezza nel rapporto tecnico e scientifico che ha visto coinvolti la Fondazione Mach e la Scuola agraria di Hebron, negli impianti viticoli sperimentali e nella realizzazone della piccola cantina di Aboud.

13 Marzo 2013

Per Francesco. Una preghiera

(13 marzo 2013) Il nuovo papa è Jorge Mario Bergoglio, 76 anni, gesuita, arcivescovo di Buenos Aires. Si chiamerà Francesco. Il primo pontefice sudamericano della storia si è affacciato alla loggia di San Pietro poco dopo le 20, con un abito semplice, la talare, e senza stola, in segno di umiltà. "Fratelli e sorelle buona sera, sapete che il dovere del Conclave era dare un papa a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo... Ma siamo qui".

Per Francesco, una preghiera. http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=mZR9n6DEeEY

9 Marzo 2013

La Chiesa fra Trento e Roma

(9 marzo 2013) Tra pochi giorni la Cappella Sistina sarà chiusa "cum clave" per  l'elezione da parte dei cardinali di un Papa che succede a un dimissionario e non a un Papa morto.

Silvano Bert, nuovo direttore pro tempore di Politica Responsabile, riflette su questo snodo epocale a partire dai grandi temi che interpellano la Chiesa nella modernità: "Il papa che rinuncia è un gesto desacralizzante, ma non si tratta delle forze declinanti di un uomo che invecchia, da sostituire con uno energico e giovane. Il problema è la riforma della Chiesa, in una fase della storia in cui i cristiani sono chiamati a vivere da minoranza non settaria in una società caratterizzata dalla secolarizzazione e dal pluralismo religioso. La sessualità, la libertà religiosa, la laicità sono i temi da cui la Chiesa cattolica continua ad essere interpellata nella modernità. E sui quali dovrà misurarsi il prossimo conclave". Discutiamone assieme, come sempre, su www.politicaresponsabile.it

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8 Marzo 2013

Studiare le mafie, per saperle contrastare

"Mafie senza confini. Economie, territori, comunità"

Trento, 7-8-9 marzo 2013

L'intervento di Michele Nardelli nella Tavola rotonda iniziale della "winter school"del Forum trentino per la la Pace e i Diritti Umani "Mafie senza confini"

Era il 27 marzo 2012. Al Teatro Petruzzelli di Bari va in scena la prima nazionale delfilm di RAI Storia sulla cosiddetta "quarta mafia", quella "Sacra Corona Unita" che oggi rappresenta l'anello di congiunzione fra la criminalità organizzata del nostro paese e le mafie dell'est.

In quello splendido scenario, da poco ricostruito dopo l'incendio per mano mafiosa chel'aveva completamente distrutto (è emblematico come l'accanimento contro la cultura stia diventando sempre più sistematico tanto nelle guerre come nell'azione della criminalità organizzata), nel confronto con il sindaco di Bari ed ex magistrato Michele Emiliano, con il capostruttura RAI Piero Corsini e il regista Aldo Zappalà sulle nuove mafie e sul loro carattere postmoderno, è emersa la proposta di proseguire quel dialogo a Trento, realizzando un ponte fra nord e sud nella consapevolezza che lapresenza della criminalità organizzata non conosce confini e che nessun territoriopuò considerarsi un'isola.

Nasce così la proposta di realizzare una winter school 2013 "Mafie senza confini", coinvolgendo in questo percorso l'associazione Libera, le istituzioni locali, la cooperazione trentina, l'Università di Trento, i luoghi della formazione e gli osservatori che il nostro territorio ha contribuito a realizzare come Transcrime o per altri verso Osservatorio Balcani Caucaso.

8 Marzo 2013

Le mani della mafia sulle coste della Sardegna

Nei villaggi vacanze cresce il peso della criminalità organizzata. Dai russi ai calabresi, un giro di "affari" per molte centinaia di milioni

di Pier Giorgio Pinna

(7 marzo 2013) Ora i boss georgiani affiancano i russi negli affari sulle coste sarde. Presi di mira soprattutto i litorali nordorientali. Dalla Maddalena sino ai villaggi vacanzea sud di Olbia. Passando, prima, per Baja Sardinia, Costa Smeralda, Porto Rotondo. Nell'isola le mafie emergenti continuano a puntare sui tradizionali investimenti finanziari e immobiliari. Edilizia & costruzioni. Partecipazioni azionarie nei villaggi turistici. Acquisto di mega-residence, panfili, yacht.

6 Marzo 2013

La mafia nella percezione degli studenti trentini

Presentati oggi i dati della ricerca dell'Associazione Libera realizzata con il sostegno della Provincia autonoma di Trento

LA MAFIA E IL TRENTINO, LE IMMAGINI E LE RAPPRESENTAZIONI DEGLI STUDENTI

(5 marzo 2013) Si è tenuta oggi presso la Sala stampa della Provincia la presentazione dei dati della ricerca di "Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie" sulla percezione della mafia fra gli studenti trentini. La ricerca è stata realizzata grazie al contributo dell'Assessorato all'istruzione e sport della Provincia autonoma di Trento su un campione di circa 300 studenti degli istituti secondari e della formazione professionale. Come ha spiegato l'assessore provinciale all'istruzione e sport, Marta Dalmaso, "l'indagine di Libera, non rappresenta solo il punto di arrivo di un percorso di ricerca.

Essa offre molto di più e va considerata piuttosto come il punto di partenza, non solo per la scuola trentina, per riflettere sulla percezione e sull'immaginario dei ragazzi in ordine ai fenomeni criminali, sulle opportunità di approfondimento e sull'importanza che soffermarsi su questi temi riveste all'interno dell'educazione alla cittadinanza".

5 Marzo 2013

Colpo di stato

(4 marzo 2013) Che la caduta del governo Prodi nel 2008 fosse avvenuta attraverso il passaggio di alcuni senatori dalla maggioranza di centrosinistra al centrodestra lo sapevano tutti. Che questa operazione fosse stata orchestrata dall'allora capo dell'opposizione Silvio Berlusconi attraverso promesse e prebende era facilmente intuibile. Ma che il passaggio di singoli senatori compiacenti fosse avvenuto attraverso il lauto compenso individuale di tre milioni di euro nel ventre molle di parlamentari dell'Italia dei Valori o di altri partiti del centrosinistra, si configura come un una sorte di golpe bianco.

Quello reso pubblico dall'ex senatore De Gregorio, infatti, non si configura semplicemente come un gravissimo episodio di corruzione. Se, con l'avvento del costituzionalismo, il colpo di stato si configura come un "mutamento del governo attuato in violazione della costituzione legale dello Stato" (Utet), quello che ha interrotto la XV legislatura assume i caratteri di una forma particolare di colpo di stato laddove al sovvertimento violento del potere costituito si sostituisce lo strumento della corruzione al fine di sovvertire l'espressione di voto degli elettori italiani.

Nemmeno questo servirà a modificare l'orientamento politico di quel 29% di italiani che hanno votato Silvio Berlusconi nonostante le menzogne, il voto di scambio e il suo fervore mussoliniano. E francamente non so se essere più preoccupato per la natura eversiva di questo personaggio o per il cuore di tenebra che vien fuori da questo paese marcio dentro. (mn)

5 Marzo 2013

Il rogo della cultura

(5 marzo 2013) Quando vanno in fumo i simboli della cultura ho sempre un presentimento che mi riempie di inquietudine, che ciò accada a Bari, a Napoli o a Cavalese. Perché l'accanimento contro la cultura è un tratto di questo tempo, delle guerre moderne che scelgono i luoghi della storia come obiettivi da cancellare, come delle mafie che ne hanno fatto una sorta di macabro rituale.

C'è solo da augurarsi che l'incendio di origne dolosa che ha distrutto il teatro di Cavalese nella notte fra domenica e lunedì, all'indomani della conclusione dei mondiali di sci nordico di Fiemme, non abbia nulla a che fare con tutto questo. Mentre procedono le indagini della Magistratura, non rimane che esprimere la vicinanza verso questa comunità per la perdita di uno dei luoghi della sua coesione sociale.