Una proposta di viaggio nel cuore dell'Europa che inizia domenica 24 agosto
Dopo il successo della prima edizione organizzata dal 25 agosto al 1 settembre 2013, anche per l&rsquo
Lo sguardo disincantato del sociologo di origine irachena Adel Jabbar traccia l’identik del dramma in atto nel suo paese. Che nessuno sembra in grado di poter arrestare.
Cerco di capire. 
L'arcivescovo emerito Desmond Tutu, in un articolo esclusivo per Haaretz, chiede un boicottaggio globale contro Israele e invita gli israeliani e i palestinesi a guardare oltre i rispettivi leader per una soluzione duratura della crisi nella Terra Santa.
di Desmond Tutu
Le scorse settimane hanno visto iniziative senza precedenti da parte dei membri della società civile in tutto il mondo contro l'ingiusta, sproporzionata e brutale risposta di Israele al lancio di missili dalla Palestina.
Se si mettessero insieme tutte le persone che lo scorso fine settimana si sono riunite per chiedere giustizia in Israele e Palestina - a Città del Capo, a Washington, a New York, a Nuova Delhi, a Londra, a Dublino e a Sidney e in tutte le altre città - si tratterebbe probabilmente della più grande protesta attiva da parte di cittadini a favore di una singola causa che ci sia mai stata nella storia del mondo.
Mentre guardo attonito le immagini che provengono da Gaza mi vengono in mente le parole con le quali Walter Benjamin descriveva il proprio tempo.
«C’è un quadro di Klee che s’intitola ’Angelus Novus’. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L’angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l’infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo. Ciò che chiamiamo il progresso, è questa tempesta’.
(agosto 2014) Dal mio ultimo viaggio balcanico è passato grosso modo un anno. Non più di tanto dunque, ma nell'agosto scorso fu una veloce apparizione in occasione della conferenza sul significato del “buono, pulito e giusto” nel valorizzare l'unicità di questo pezzo d'Europa nel corso della prima navigazione danubiana di "Viaggiare i Balcani"". C'era stato nel 2012, è
(24 luglio 2014) Ho scritto, abbiamo scritto. Ho parlato, talvolta gridato. Ho manifestato, in tanti l'abbiamo fatto. Dell'ingiustizia, dell'indignazione, della rabbia.
Ricorre oggi, 25 luglio, il trentaquattresimo anniversario della morte di Vladimir Semënovič Vysotskij (Volodja), poeta, cantante, attore russo che negli anni '70 divenne uno dei simboli del libero pensiero in Unione Sovietica. Il suo cammino si concluse a Mosca il 25 luglio 1980. Nel 1993 gli venne assegnato il Premio Tenco e nell'occasione venne registrato un album tributo intitolato Il volo di Volodja ad opera di numerosi cantautori italiani facenti capo al Club Tenco. Nel disco compare anche come ultima traccia la canzone Ochota na volkov, cantata dallo stesso Vysotskij. In omaggio a questa figura di intellettuale e poeta libero vi propongo questo video accompagnato da uno dei capolavori di Vysotskij, "Il bagno alla bianca"" interpretata da Cristiano De Andrè
Nel dibattito di questi giorni sulla chiusura dei punti nascita ho trovato condivisibile la proposta contenuta in questo commento di Maurizio Agostini, apparso nei giorni scorsi sulla stampa locale.
di Maurizio Agostini
(17 luglio 2014) Qualche tempo fa, in un documento redatto con la collaborazione di amici operatori della sanità come contributo al Pd, ragionavo sulla necessità che la rete degli ospedali provinciali fosse ripensata con l'intenzione di superare logiche di separatezza e autoreferenzialità, per collegarla agli altri servizi in modo più costante e fluido. In questo senso, anche il criterio del mantenimento dell'ospedale quanto più possibile vicino al luogo di vita dei cittadini doveva essere superato in favore della scelta della struttura che offre il servizio più adeguato al problema di salute da affrontare.
All'interno dell'attuale rete degli ospedali, quindi, proponevo di riconoscere il particolare ruolo di strutture che assicurano livelli di alta intensità e complessità delle cure. E, per ottimizzare l'efficienza e ridurre gli sprechi e i costi, sostenevo come necessario scegliere cosa fosse giusto decentrare e cosa, invece, andava accentrato.
di Michele Nardelli
(22 aprile 2014) Guardo i sondaggi che si susseguono come una sorta di polso quotidiano del paese. Hanno da tempo sostituito l'analisi dei processi economici, sociali e culturali, l'indagine sulla condizione delle classi sociali o del lavoro, dei processi di mobilità sociale così come dei rapporti fra le classi sociali. E di come tutto questo interagisca tanto con i territori nella loro diversità storica, culturale, geografica... quanto con i processi dell'interdipendenza nelle molteplici dimensioni europea, mediterranea, globale. I sondaggi spaziano sulle percezioni, gli umori, il sentire non solo nei confronti dei partiti e delle istituzioni... ti dicono quello che pensi, come consumi, come guardi al futuro.
D'altro canto, chi s'interroga più sul futuro? Chi si azzarda ad esprimere una visione del mondo? Quali pensieri si propongono come sistema di valori? Chi s'interroga sulle dinamiche dei poteri? Si sta nella propria solitudine e l'ambito spazio-temporale del nostro vivere sociale è un "qui ed ora"" che misuriamo sulla quantità












